Alla fine, dopo una corsa estenuante ed infinita, le gambe mi riportano al ristorante di Martha.
Prima di entrare, mi passo le mani sul viso, cercando di cancellare ogni traccia dell'incontro con Tom, ma so già che il tentativo sarà vano.
Ogni volta che ho pianto nella mia vita mi rimanevano sempre gli occhi rossi, le guance paonazze e l'aria stravolta quindi spero proprio di non incontrare Martha, altrimenti dovrei dare spiegazioni che non mi sento di dare adesso.
Ma ovviamente niente va mai come previsto.
Sarebbe troppo semplice e la vita non lo è mai.
Ed infatti, appena varco la soglia del ristorante incappo in Little Joe, il cuoco oversize del locale, ha la divisa bianca chiazzata di unto e di ketchup, segno che ha già iniziato a cucinare ed io sono molto in ritardo.
Non mi dice nulla, ma noto il suo sguardo cambiare appena mi vede: mi scruta con occhio clinico, i suoi occhi pieni di rimprovero si riempiono di perplessità ed infine di preoccupazione. Poi sparisce nella sala, sicuramente in cerca di Martha.
Non ho fiato per inseguirlo e chiedergli di tacere; la corsa di prima, per quanto breve, mi ha lasciato stremata.
Allora arranco sulle scale, verso lo spogliatoio del personale; devo cambiarmi velocemente dato che sono in ritardo per il mio turno, dovevo iniziare almeno un quarto d'ora fa, forse di più.
Martha arriva proprio quando sto finendo di litigare con gli ultimi bottoni della camicetta bianca; ha un'espressione preoccupata in volto, ma non dice nulla, si siede su una seggiolina scomoda, in legno, che nessuno usa mai, se non per appoggiarci qualche vestito.
《Che c'è?》le chiedo con tono un po' scorbutico.
Non è mia intenzione essere irrispettosa o antipatica, ma i miei nervi sono stati messi a dura prova già da stamattina presto.
《Non lo so. Dimmelo tu... Arrivi al locale con la bici di Tom poi ti assenti e torni in questo stato...》mi dice lei, usando il mio stesso tono.
Non capisco se è arrabbiata oppure se è preoccupata.
Faccio un sospiro triste e mi appoggio alla porta chiusa; Martha è ancora seduta, in posizione molto rigida, per nulla da lei, in attesa di una mia reazione.
《Credo di aver combinato un guaio》le confido con voce densa di dispiacere.
Sono sincera: durante il tragitto fino al suo ristorante avevo rivissuto almeno un migliaio di volte l'incontro con Tom ed ogni volta era come una pugnalata al cuore.
Avevo sbagliato a trattarlo così.
Avevo parlato per paura, per timore, per rabbia.
Quella non era la vera me.
Ma ormai...
Che posso fare?
Non credo di riuscire a rimediare.
Forse...
Forse dovrei andarmene...
Allontanarmi da lui potrebbe essere una soluzione.
《Ragazza mia... Raccontami cos'è successo... Troveremo un modo per uscirne, vedrai...》dice Martha con voce dolce e carezzevole, quasi materna.
Mi fa venire le lacrime agli occhi: mia madre usava lo stesso tono quando mi confortava.
Ma ormai lei non c'è più ed io sono intrappolata tra un passato oscuro ed un futuro che vorrei finalmente vivere.
Guardo Martha.
I suoi capelli, i suoi vestiti, il suo atteggiamento: tutto grida Confidati e ti aiuterò.
《Io...》inizio, dopo qualche attimo d'incertezza.
Non posso trattenermi; ho voglia di parlare con lei, ne sento il profondo desiderio, ne sento il bisogno. Tiro su col naso, in maniera decisamente poco educata, e mi faccio coraggio.
《Quando mi hai detto che la bici era di Tom, io sono andata al suo emporio per riportargliela e... La discussione è degenerata ed io... Gli ho detto cose che non pensavo e lui...》smetto di parlare e scuoto la testa, leggermente incredula per il mio comportamento stupido ed irrazionale.
Devo essergli sembrata una pazza.
《Katy...》Martha si alza, viene verso di me e mi prende le mani fredde fra le sue. Era tanto che qualcuno non mi confortava, Martha mi trasmette un'immenso calore.
Sembra quasi che a lei importi realmente di me ed io...
Non ci sono più abituata...
《Ad ognuno di noi può capitare di perdere le staffe e dire cose di cui poi ci si pente. Tom è un ragazzo intelligente e sono sicura che avrà capito che non volevi offenderlo...》Mi fa cenno di tacere quando mi vede aprir bocca per parlare.《Aspetta un momento!》mi rimprovera dolcemente per poi proseguire.《Adesso ti sciacqui la faccia, scendi con me a lavorare e poi, a fine turno, ti dirò io cosa fare... D'accordo?》mi chiede con un sorriso.
Mi fa addirittura l'occhiolino.
《Io... Va bene... Come vuoi tu.. 》mugugno, senza un briciolo di voglia di seguire il consiglio.
O non-consiglio, perché, in sostanza, non mi ha davvero offerto una soluzione.
Secondo lei, Tom aveva capito e non mi avrebbe serbato rancore; sinceramente sono un po' scettica.
Le persone sono sempre diverse da come appaiono; anche i tipi più gentili e cortesi nascondono lati oscuri e violenti. L'ho imparato a mie spese e non mi faccio molte illusioni, nonostante l'ottimismo di Martha.
Lascio che mi preceda e, mentre fisso la sua schiena, non riesco a fare a meno di ripensare a Lui.
Eh, sì...
Gli esseri umani sono una strana razza...
Davvero...
Non gli avrei mai capiti...
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Ricominciare
RomanceUna ragazza in fuga troverà il coraggio di ricominciare? Oppure sarà inghiottita dalle oscure spire del passato? La cover è uno splendido lavoro di @backtowherewebelong a cui va il mio enorme grazie!