Ricominciare

Capitolo 28

Il piano di sopra è semplicemente fantastico.

È un open-space dove il mobile predominante è il letto, un enorme lettone matrimoniale con lenzuola azzurro chiaro. Affianco c'è un bel comodino in legno chiaro e, posato sopra, un'abat-jour molto carino e dall'aria antica.

Faccio qualche passo avanti per godermi tutti i più piccoli particolari di quella stanza e noto che il pavimento è costituito da un parquet lucidissimo.

《Bellissimo...》mormoro con occhi sgranati.

Le finestre sono piccoli ovali che danno sul mare e che lasciano entrare i tiepidi raggi del sole. Non hanno tende, ma sono splendide così.

Alla mia destra vedo uno porta e mi chiedo dove conduca, ma Tom mi abbraccia da dietro e tutto passa in secondo piano.

《Sono contento che ti piaccia》sussurra al mio orecchio mentre le sue mani si prendono qualche libertà.
《Da quando mia moglie è morta non ho mai fatto salire nessuno...》

Le sue parole mi fanno venire le lacrime agli occhi, nascondono un dolore profondo e lacerante.
Inarco la schiena contro il suo petto mentre il respiro si fa più affannoso. Le sue mani mi stanno facendo impazzire.

《Sei la prima a vederla... Ed anche l'ultima.. 》aggiunge lui con voce calda.

Poi mi fa girare e, prima che io riesca a dire qualcosa, mi bacia.

La sensazione delle sue labbra sulle mie è sempre unica e piena di emozioni inespresse.

Gli affondo le mani nei capelli scompigliandoli mentre lui mi passa un braccio sulla vita, in un invito silenzioso. Non mi faccio pregare e gli allaccio le gambe attorno ai fianchi snelli.

Interrompiamo un attimo il bacio per toglierci la maglietta a vicenda e finalmente siamo pelle contro le pelle.

Torniamo a baciarci come se non riuscissimo a farne a meno di assaporarci e toccarci finché non cadiamo sul grande letto.

Ci guardiamo negli occhi, i suoi scuriti dal desiderio, i miei cristallini di felicità, e poi ridiamo del nostro comportamento.

Sembriamo due adolescenti alla loro prima cotta: l'impazienza, l'attesa, la voglia impellente di toccare, baciare, leccare.

Non ho provato nulla di simile; solo Tom riesce ad arrivare alla mia anima così intensamente.

Ben presto la risata si trasforma in qualcos'altro.

Qualcosa di più caldo e dolce.

Guadagno il centro del letto mentre mi contorco per levarmi gli ultimi indumenti; voglio sentirlo, voglio crogiolarmi nel suo calore.

Tom mi guarda un secondo prima di imitarmi e, quando si è spogliato, torna da me, sopra di me, e mi sorride.

《Sono l'uomo più felice del mondo in questo momento》mi confida, il volto traboccante di gioia.

Gli sorrido radiosa: io devo avere la stessa espressione.

《Aspetta...》lo fermo giusto un minuto prima che inizi a baciarmi. Alza la testa di scatto, udendo il mio tono pressante, e mi scruta, guardingo《Io... Volevo dirti che... Non ho ucciso nessuno... Il mandato, ricordi?
Io... Sono innocente...》farfuglio le parole come se volessi rimangiarmele e, in effetti, ci sto pensando.

Probabilmente ho rovinato il momento, ma dovevo dirglielo, deve sapere la verità.

Lui sfoggia un sorriso storto, da rubacuori, mi bacia la punta del naso e mi sussurra all'orecchio:《Lo so... Sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto...》

Poi riprende la sua lenta, ed umida, discesa fatta di baci e carezze; mentre io rimango lì, immobile, stordita dalle sue parole.

Si sbaglia...

Non sono io quella persona...

È lui.

Sono fortunata ad aver incrociato la sua strada; fra i due sono io la vera vincitrice.

E glielo faccio capire con baci e carezze, ma è quando ci uniamo che gli mostro la mia anima, il mio cuore.

Dopo aver raggiunto l'apice nel medesimo istante, siamo occhi negli occhi ed io non riesco a trattenere una lacrima, salata e solitaria.

Lui la cattura con un bacio per poi guardarmi interrogativamente.

《Sono felice...》sussurro nella quiete dopo l'amore.

Ed è la verità.

Lì, con Tom, abbracciata a lui, avvolta dal suo calore e dal suo profumo, io sono davvero felice.

Felice di essermi fermata qui, in questa cittadina portuale.

Felice di averlo incontrato.

Felice di non essere scappata.

Felice di aver ricominciato.

Insieme a lui.