La pioggia cade incessante.
La luna è nascosta dietro alle nubi nere che imperversano in cielo.
Sono appena uscita di casa e sono già fradicia.
I miei piedi nudi slittano sull'asfalto bagnato. Più volte rischio di scivolare, ma, non so come, riesco a non cadere.
Se cadessi sarebbe la fine.
Mi giro e cerco di vedere alle mie spalle, oltre la cortina scura creata dalla pioggia, ma non vedo nessuno.
Ho il cuore che batte furiosamente, il respiro affannoso, ma non mollo.
Devo raggiungere Flora.
Lei saprà aiutarmi.
Corro a perdifiato: le case ai lati della strada creano strane ed inquietanti ombre nella notte, ma non posso fermarmi.
Ho troppa paura.
Finalmente arrivo in fondo alla strada, alla casa di Flora.
Una vecchia casa con una piccola veranda dove lei ed il marito si godono le lunghe serate estive.
Salgo due gradini alla volta e mi getto sulla porta.
Busso per un tempo che mi sembra infinito, ma poi, finalmente, vedo accendersi la luce in casa e sento la serratura scattare.
La porta si spalanca e Flora sbarra gli occhi appena mi vede.
Indossa una vecchia camicia da notte ed i capelli argentei sono racchiusi in un treccia.Probabilmente l'ho spaventata: sono un disastro col tubino nero strappato, i capelli scompigliati e le braccia piene di graffi.
La mia amica si fa da parte e mi lascia entrare, raccomandandomi di fare piano perché suo marito sta dormendo.
Annuisco.
Suo marito si è ammalato di Alzheimer l'anno scorso e Flora lo accudisce amorevolmente. Tra poco festeggeranno i 50 anni di matrimonio.
Faccio meno rumore possibile nonostante sia infreddolita e stia battendo i denti.
Mi accompagna in bagno, dove mi ordina di fare una doccia calda, mentre lei mi procura dei vestiti puliti e della tintura per capelli.
È Flora che me li tinge. Io non né sono capace, se ci provassi farei un disastro.
Quando inizia a tagliarli ed a colorarli, mi esorta a raccontarle tutto.
Ed io lo faccio.
Mi sfogo con lei e le parlo di tutto quello che è successo.
Lei mi ascolta comprensiva e mi mette al corrente del suo piano.
Chissà da quanto tempo ci pensava.
Dopo aver finito il lavoro, Flora mi lascia due minuti da sola e va a prepararmi i bagagli.Mi guardo allo specchio e stento a riconoscermi.
I miei lunghi capelli rossi ora sono corti, dalle spalle, e biondi.
Gli occhi verdi sono sgranati, spaventati da quello che è successo e da quello che succederà.Per fortuna non ho lividi in volto, sarebbero difficili da nascondere.
Quelli che ho riesco a celarli sotto i vestiti.
Sento un lieve bussare.
È Flora.
Devo andare.
Mi dà uno zaino con vestiti di ricambio, qualche barretta ai cereali, una bottiglietta d'acqua, uno spazzolino e del dentifricio.
Poi mi mette in mano una mazzetta di banconote.La guardo con le lacrime agli occhi.
Sono i suoi risparmi e lei li dà a me.
L'abbraccio con gratitudine, mi calco in testa il cappellino da baseball di suo marito e poi esco dalla porta sul retro.
Sto di nuovo correndo.
Devo superare un paio di isolati ed arriverò alla fermata degli autobus.
La mia salvezza.
La pioggia per fortuna si è un po' smorzata e la visibilità è migliorata.
Arrivo alla biglietteria senza fiato, il ragazzo che trovo dietro al bancone non mi degna neanche di uno sguardo. Probabilmente si annoia a vendere biglietti tutto il santo giorno.
Meglio così.
Vuol dire che non si ricorderà di me.
Compro un biglietto di sola andata per Atlanta, la città più lontana che i soldi di Flora mi permettono di raggiungere senza spenderli tutti.
Il ragazzo mi indica l'autobus giusto e noto con disappunto che sta per partire.
Strappo il biglietto dalle mani di quel ragazzetto e corro verso la corriera.
Non posso perderla.
È la mia sola speranza di sopravvivere.
Busso con forza alla porta del bus e l'autista la riapre, seppur controvoglia.
Lo ringrazio con un cenno della testa e cerco un posto a sedere dove posso star tranquilla.
Mi siedo in ultima fila, dove c'è solo un signore anziano che non si cura della mia presenza.
Mi rintano in un angolo e spio fuori dal finestrino.Non vedo nessuno che conosco, ma non sono tranquilla.
Mi rilasso solo quando l'autobus parte e mi lascio alle spalle la mia città natale, dove ho trovato solo sofferenza e lacrime.
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Ricominciare
RomanceUna ragazza in fuga troverà il coraggio di ricominciare? Oppure sarà inghiottita dalle oscure spire del passato? La cover è uno splendido lavoro di @backtowherewebelong a cui va il mio enorme grazie!