Capitolo 30

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《Sarah!》Il suo grido risuona nella quiete del bosco, zittendo persino gli uccellini. La sua voce mi dà i brividi, riporta la mia mente a momenti che non voglio ricordare, che non voglio rivivere.《Perché l'hai fatto?》

Sono immobile, ancora affacciata alla finestra della mia cucina e penso freneticamente a cosa fare.

Mi chiudo in casa?

Esco e lo affronto?

Qual'è la scelta giusta?

Nessuna delle due opzioni mi piace.

Può entrare in casa quando e come vuole: ha una dannata pistola.

Se io uscissi probabilmente lui mi ucciderebbe.

Non riesco a fare altro che guardare e tremare.

Come ha fatto a trovarmi?

Credevo che non mi cercasse.

Credevo si fosse rassegnato.

Perché non mi lascia in pace?

Quanto ancora vuole perseguitarmi?

《Esci, Sarah! Voglio solo parlare! Altrimenti io...》s'interrompe giusto il tempo di alzare la pistola e puntarsela alla tempia.《La faccio finita!》

Il viso è stravolto dall'angoscia; non ha più lo sguardo fiero ed impenetrabile che mi aveva conquistata, ora i suoi occhi sono cupi e febbrili.

Ha lo sguardo di un pazzo.

La mano gli trema enormemente ed il petto è sconquassato da forti singhiozzi.

《Dico sul serio! Io... La faccio finita!》grida ancora una volta prima di chiudere gli occhi e rafforzare la presa sull'arma.

Sono lacerata: da una parte, gli vorrei gridare che può benissimo farsi saltare il cervello, di lui non m'importa più nulla.

Ma dall'altra...

È mio marito...

È una persona, un povero essere umano...

Io...

Non ce la faccio a vederlo in queste condizioni.

Ogni singolo passo fino alla porta di casa mi sembra eterno; ogni cellula del mio corpo si ribella alla decisione presa dalla mia stupida testa, ma ormai sono fuori, in piedi sulla veranda, a fissarlo con un'espressione che spero non essere impaurita.

《Sarah...》mormora il mio nome come una maledizione, come se non credesse ai propri occhi.

Il braccio armato ritorna rilassato contro il fianco e lui si avvicina di un passo.

《Stai fermo lì!》Lo blocco subito; non voglio che mi si avvicini. Già averlo nel giardino di casa m'incute un terrore folle, il solo pensare di annusare nuovamente il suo odore mi fa impazzire.

《Sarah... Torna da me... Quando te ne sei andata io... Non ce la faccio senza di te...》mi supplica mentre i suoi occhi, che possono riempirsi di furia nel giro di pochi istanti, grondano copiose lacrime.

Solleva nuovamente la mano con cui impugna la pistola e se la porta ancora alla tempia.

《Senza di te, io...》singhiozza mentre con un dito toglie la sicura e si prepara a fare fuoco.

Vuole suicidarsi.

E fa sul serio.

Cosa devo fare io?

Tornare in casa per avvisare la polizia?

Potrei correre a chiamare Tom...

Lui si precipiterebbe da me nel giro di pochi minuti.

Ma non posso chiamarlo: Bryan potrebbe ucciderlo.

Cosa faccio?

Cosa faccio?

Cosa faccio?

Il mio cervello cerca freneticamente una soluzione che, però, non esiste.

Non posso fare nulla per fargli cambiare idea.

Non mi ascolterebbe.

A meno che...

《D'accordo. Torno a casa con te》lo rassicuro con un tono che spero essere dolce e caldo.

La voce non mi trema ed è già un passo avanti.

Bryan si blocca e mi guarda, cercando di capire se dico il vero.

《Non ti credo... Sei una bugiarda...》mi accusa in tono malevolo.

In effetti, non ha tutti i torti.

《Bryan... Guardami...》lo richiamo quando chiude gli occhi.《Voglio tornare a casa con te》cerco d'infondere sicurezza alle mie parole, ma lui è diffidente.

《Davvero?》mi chiede titubante. Dalla sua espressione capisco che vuole credermi, ma non si fida del tutto.《Se sei sincera vieni qui, da me》mi dà un ultimatum.

Se non vado si ucciderà.

Ma se vado, che farà?

Prima che la mia mente riesca a partorire una risposta, le mie gambe agiscono e, passo dopo passo, i piedi mi portano vicino a lui.

Attorno a Bryan l'aria puzza di alcol, un misto fra whisky e birra scadente.

Nauseante.

Quando sono quasi di fronte a lui, con uno scatto fulmineo, che non credevo riuscisse a fare da ubriaco, mi cinge la vita con il braccio disarmato e mi stringe forte al suo petto, fradicio di sudore.

《Finalmente...》mormora mentre il suo sguardo brillo si posa su di me.

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