Capitolo 25

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Eccomi qua.

Fuori dall'emporio di Tom a tremare in previsione della mia confessione.

Ormai è pomeriggio inoltrato; né lui né Martha mi hanno cercato, il che è un bene.

Ho lasciato casa mia in preda alla fretta perché avevo paura di non riuscire a farlo se avessi aspettato, ma ora che sono qui fuori...

Il mio coraggio sta scemando.

Dovrei tornare a casa e finire di fare i bagagli.

Questo è quello che dovrei fare.

Non stare qui ad aspettare che la nonnetta all'interno del negozio esca cosicché io possa entrare.

Un enorme senso di colpa si fa strada dentro di me quando ripenso a come ho trattato Lauren; lei è stata la mia prima amica qui ed io mi sono comportata malissimo con lei.

Chissà se riuscirò a farmi perdonare?

Il rumore di una porta che si chiude fa breccia nelle mie infelici riflessioni: la nonnetta finalmente ha finito di fare la spesa.

È l'unica cliente quindi ora Tom sarà solo.

《Forza, Sarah! Puoi farcela!》m'incoraggio da sola e, ad ampie falcate, percorro i pochi metri che mi separano dal mio futuro.

Appena sono dentro non vedo Tom, quindi prendo il cartello con la scritta CLOSED e lo appendo al vetro della porta, così nessuno ci disturbera'.

《Un attimo... Arrivo subito...》Sento la sua voce provenire dal retro e mi avvio verso la porta socchiusa.

Lo trovo intento ad aprire scatoloni di merce appena arrivata; indossa una camicia azzurra come i suoi occhi e dei pantaloni neri, i capelli sono scompigliati come se ci avesse passato le mani più e più volte.

È veramente bello.

Poi noto che non ha lo stesso portamento di sempre: le spalle sono abbassate come portasse un grosso fardello.

《Mi dispiace...》Quelle due inutili parole lasciano la mia bocca senza che io riesca a fermarle e capisco che ha riconosciuto la mia voce da come la sua schiena si irrigidisce.

《Cosa ci fai qui?》mi chiede con voce incolore senza girarsi.

È ancora arrabbiato con me.

《Voglio spiegarti》gli rispondo prontamente《Un'amica mi ha fatto capire che mi stavo comportando da stupida...》
《Una buona amica...》commenta lui, girandosi finalmente verso di me.

Il suo viso è inespressivo, i suoi occhi hanno perso il bagliore divertito di sempre: sembra una persona totalmente diversa.

Ed è colpa mia.

《Sì... È davvero una buona amica...》asserisco e ricomincio a parlare prima di perdere quel poco di coraggio che mi rimane. Quello che gli sto per dire determinerà il mio, il nostro, futuro.《Mia madre è morta quando io ero giovane e sono dovuta andare a vivere con mia nonna; lei non mi voleva e non ne ha mai fatto mistero. Mi sono invischiata in un brutto giro, ma poi ne sono uscita per fortuna. Dopo ho conosciuto lui... Era affidabile e gentile, mi piacque subito e ci mettemmo insieme. Quando lui mi chiese di sposarlo, in un primo momento volevo rifiutare; eravamo fidanzati da così poco tempo... Ma poi lui ebbe la meglio, ci sposammo e la mia vita cambiò drasticamente...》faccio una pausa per asciugarmi le poche lacrime che non riesco a controllare.

Parlare di certe cose mi fa quest'effetto, nonostante sia passato già un bel po' di tempo.

Lui non mi interrompe e si siede silenziosamente su uno scatolone; distolgo lo sguardo da lui.

Non voglio vedere la pietà e la commiserazione sul suo volto.

《Iniziò in maniera subdola: qualche controllatina sul cellulare e poche uscite serali. La scambiai per preoccupazione... Che stupida, vero?》

Man mano che vado avanti nel raccontare la mia voce assume un tono sempre più amareggiato.

《Dopo inizio' a dirmi come dovevo vestirmi, cosa dire, cosa fare... Lasciai la mia compagnia di amici ed il mio lavoro, ma fare la casalinga non era la mia vocazione》Una risatina sfugge al mio controllo.

Stare a casa, pulire per tutte quelle ore...

Io stavo morendo lentamente...

《Poi iniziarono le punizioni...》sussurro piena di vergogna.

Un mormorio soffocato è l'unica cosa che proviene da Tom e mi segnala che mi sta ascoltando veramente.

《Se non mi vestivo come voleva lui, se non cucinavo bene, se non... Ho reso l'idea... Ma dopo si pentiva, diceva che mi amava ed io... Mi sentivo terribilmente sola e persa... Comunque...》 M'interrompo un attimo per soffiarmi il naso in maniera decisamente poco elegante e poi continuo la mia confessione.

《È successo la sera prima del mio arrivo qua... Tutta colpa del vestito che mi ero messa... Lui ha perso la testa e mi ha... Avevo così tanta paura... Io... L'ho colpito con una statuetta e sono scappata da Flora, la mia vicina di casa. Lei mi ha tinto i capelli e mi ha dato i soldi per fuggire e...》La mia voce sfuma mentre finisco il riassunto della mia triste vita.

Non rialzo lo sguardo, mi stringo le braccia al corpo che sta tremando lievemente.

Ecco...

Gli ho detto tutto...

Ho aperto il mio cuore e la mia anima a Tom...

La mia vita è nelle sue mani.

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