Prologue.

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Scesi dalla mia auto salutando l'autista con un cenno della mano.

«A dopo, Miss. Miller.» disse con il suo solito tono professionale.
Camminai sotto il debole sole di Londra con un paio di lenti scure e la sigaretta tra le dita osservando svogliatamente le vetrine ripetitive dei negozi.
Mi fermai davanti all'edificio di mio interesse, una targa segnava il portone: "Avvocato Liam Payne".
Bussai al citofono e rispose una donna dalla voce frizzante.

«Studio di Mr. Payne, desidera?» mi chiese e io presi un altro tiro dalla sigaretta.

«Sono qui per parlare con l'avvocato.» il portone si aprì ed entrai senza ascoltare le parole della segretaria. Buttai la sigaretta fuori e mi diressi verso lo studio.
Mi fermò una ragazza dai capelli castani e con un sorriso smagliante.

«Buongiorno. Il suo nome?» domandò fissando lo schermo del pc.

«Sono Miss. Miller, sono qui per proporre un caso all' avvocato Payne.» dissi alzando sulla testa le mie lenti da sole.

«Ha preso un appuntamento?» digitò il mio nome sulla tastiera con le lunghe unghie curate. Mi dava tutta l'impressione di essere una di quelle ragazze vuote che si sbattevano il capo durante la pausa pranzo.

«No, non ne ho bisogno, mi creda. Riferisca all'avvocato che è qui la moglie di Zayn Malik.» mi aggiustai i capelli che erano caduti dal mio chignon e aspettai che la segretaria ritornasse.
Dopo un po' i suoi tacchi corsero verso di me.

«Prego, si accomodi.» mi sorrise con ancora un po' di affanno. Sorrisi tra me e la salutai con un gesto per poi raggiungere lo studio con passo sicuro. Essere sposata con uno degli imprenditori più importanti di Londra dava i suoi vantaggi.
Aprii la porta e trovai l'avvocato seduto dietro la scrivania, vestito in giacca e cravatta e con un sorriso professionale spiaccicato in faccia. Ne finsi anche io uno.

Si alzò e mi strinse la mano. Notai che aveva un tatuaggio sopra.

«Salve, Mrs. Malik. A cosa devo questa visita?» quel nome mi fece storcere il naso. Odiavo essere chiamata così.

«Sono Miss. Miller.» lo corressi e mi sedetti difronte a lui incrociando le gambe abbronzate grazie ai bagni in piscina. «E sono qui per divorziare da mio marito.» spiegai netta. Spalancò gli occhi, sorpreso.
Giocò con la penna sulla scrivania, mentre le sue labbra carnose venivano inumidite.
Era giovane, sicuro di sé e con ammaliati occhi nocciola.
Avevo già capito il motivo del suo successo.

«Oh, lei sa che io non mi occupo di divorzi. Preferisco casi più...importanti di un amore finito.» disse secco e alzai un sopracciglio. Anche arrogante.

«Mi creda, qui non si parla di amore. Voglio il suo aiuto per evitare il più possibile che mio marito possa prendere soldi da me. Sono stanca del suo arricchirsi sulle mie spalle.» mi tolsi la giacca e l'appoggiai alla sedia. Io e Zayn ci eravamo sposati per motivi economici e non era difficile da capire agli estranei, ma adesso ero stanca di lui. Grazie a me era diventato un importante imprenditore e guadagnava un mucchio di soldi, non aveva più bisogno di me per andare avanti e io non potevo più sopportare la sua mancanza di rispetto nei miei confronti. Mi aveva tradita con chiunque, perfino con una mia amica dai tempi del liceo oltre che la vicina e tutte le nostre domestiche. Non potevo sopportare ancora questa umiliazione e inoltre non volevo più dargli un soldo.

«Allora, Miss. Miller, io l'ho fatta entrare soltanto perché pensavo avesse bisogno del mio aiuto nel campo imprenditoriale, non per un divorzio. Mi dispiace, ma io non sono adatto a questo tipo di casi.» si alzò invitandomi ad andare via, ma non lo avrei fatto senza avere la certezza che sarei ritornata.

«Ora le scrivo la somma che sarei disposta a pagarle per questo caso insieme al mio numero di telefono. Valuti lei sul da farsi.» mi alzai e presi un foglio dalla scrivania. Mi guardai intorno in cerca di una penna e la trovai vicino al suo taschino. Mi appoggiai alla scrivania e mi avvicinai al suo petto.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora