Dopo che Liam se ne andò, presi coraggio.
Odiavo ammetterlo, ma mi aveva risollevato e ricomposta.
Adesso mi sentivo più forte di prima e in grado di tener testa a mio marito.
Mi aggiustai il trucco, i capelli e poi misi la maschera e uscii dalla stanza, sicura di me.Camminai spedita per il corridoio, scesi le scale e trovai Zayn poco distante. Fissava nella mia direzione con sguardo enigmatico.
Presi un grosso respiro e andai verso di lui.
Avrei voluto ucciderlo.Fece un passo in avanti e provò a toccarmi, mi scansai.
«Andiamo a casa.» dissi pungente. Solo tra le nostre quattro mura gli avrei detto tutto ciò che girava nella mia testa.
Presi la giacca e la borsa dal guardaroba e non salutai nessuno. Non mi importava della figura che potevo fare con i proprietari di casa. Uno di loro sapeva il motivo del mio comportamento e di certo non mi sarei scusata.
Avevo già chiamato l'autista che arrivò in poco tempo ed entrai in auto.
Zayn mi seguiva in silenzio, sapeva che sarebbe scoppiata una tempesta a breve.Non lo guardai per tutto il tragitto, questa volta facevo sul serio, non mi facevo abbindolare più.
Una volta arrivati fu un sollievo.
Finalmente potevo buttargli in faccia tutto il mio odio e rancore.
Entrammo in casa, Zayn aveva già indossato la sua faccia di scuse.
Ma questa volta non avrebbe funzionato.Mi tolsi la giacca, in modo calmo, pacato.
Giusto per farlo soffrire un po'.
Levai la maschera e la poggiai sulla mensola vicino alla porta.
Andai in cucina e preparai un bicchiere d'acqua che bevvi mentre lui mi fissava.«Addison io...» provò, ma era il mio turno di parlare.
«Sei un stronzo, bastardo, doppiogiochista, senza cuore, non in grado di dare amore e fedeltà a nessuno, neanche ad un amico. Sei un adulatore, un bugiardo, un traditore, uno sporco, lurido, essere insignificante.» le mie parole erano sputate con tutto l'odio e la rabbia che mi ribollivano nelle vene.
Mi appoggiai con le mani all'isola della cucina e mi avvicinai, in modo che potesse vedere meglio quanto la donna che lo aveva amato adesso avrebbe potuto anche ucciderlo.«Ad.» ci provò nuovamente, inutilmente. Non gli feci neanche finire di pronunciare il mio nome.
«Se prima avevi una minima possibilità di riavermi e di riavere il mio amore, adesso non ne hai neanche lontanamente. Dimentica tutto ciò che siamo stati, perché non esisto più per te. Mi hai dimostrato abbastanza quanto puoi essere spregevole, per me basta e avanza.» detto questo lo lasciai in cucina e salii in camera per preparare le mie valigie.
Non sarei rimasta un giorno in più in questa casa.«Addison, qual è il problema? Cosa cambia se è lei o un'altra? Niall è felice, non sospetta di niente. Se mi volevi perdonare, adesso cosa cambia chi è incinta?» mi seguì e io rimasi completamente basita.
Senza parole.«Cosa cambia, Zayn? Sei serio? Ti rendi conto che stiamo parlando di uno dei nostri amici?Come spiegherai a Niall che suo figlio sarà mulatto e con gli occhi marroni?» sentii le lacrime agli occhi, stavo urlando.
Dio, pensare che io avrei voluto un bambino nostro così.«Che dovevo fare, Addison?! Dovevo dire ad uno dei miei migliori amici che avevo messo la sua ragazza incinta? Venire da te e dirti che Emily era la donna da cui aspettavo un figlio? Non riguarda solo me, riguarda anche lei. Non potevo dirlo.» gesticolò ed io sarei potuta impazzire.
«Mi stai dicendo che preferisci proteggere lei che dire la verità a me, tua moglie?» la voce uscì così violenta che mi bruciò la gola. Sentivo il volto in fiamme, ero accesa come il rosso del mio vestito.

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Fatal [L.P.]
FanfictionLiam Payne è un uomo sicuro di sé, intraprendente, intelligente, affascinante e con una grande carriera da avvocato davanti a sé. Addison Miller è una donna forte, tenace, furba, ma incastrata in un matrimonio difficile. Separati sono indistruttibil...