Us.

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«Allora...» mormorò per la cucina in cerca del materiale da me richiesto per preparare la cena. Non sapeva neanche cosa avesse nel frigorifero. Mi faceva sorridere.
Era abituato a trovare il piatto pronto a tavola o ad andare a mangiare fuori, non si era mai preoccupato di queste cose ed era quasi tenero vederlo così in difficoltà.
Alla fine uscì trionfante nell'impresa e si sedette in uno degli sgabelli vicino all'isola della cucina mentre mi guardava cucinare.

Avrei fatto il pollo al forno con insalata e patate.
Niente di impegnativo.

Provavo a concentrarmi su le cose che dovevo fare, ma mi sentivo perennemente osservata.
Non sapevo se era positivo o meno.

«Era da tanto che una donna non cucinava per me.» poi disse e io continuai a tagliare le patate. «A meno che non si tenga conto della mia domestica.» continuò.

«Se non erro anche la nostra ultima cena qui era farina del mio sacco.» lo corressi.

«Beh ma in quel caso era diverso.» alzò le spalle.

«Ah, si?» lo guardai con un sorriso sul volto.

«Tu eri tutta in tiro, stavi con tuo marito, non avevi dormito con me e mi stavi solo aiutando.» elencò e io alzai un sopracciglio.

«Sono dettagli così rilevanti?» disposi le patate nella teglia.

«Si, più che rilevanti.» incalzò.

«Perché non mi parli un po' di te, Liam Payne? Oltre a sapere della tua ex, del tuo lavoro e del tuo egocentrismo, non so altro.» cambiai argomento.

«Che devo dire? Nato ricco, padre presente per me ma poco per mia madre, mamma depressa ma che ucciderebbe per i suoi figli. Due sorelle, due nipotini, laureato con ottimi voti in giurisprudenza, avvocato eccellente, amante ancor meglio, ma questo già lo sai.» sorrise e io alzai gli occhi al cielo.

«Possibile che ogni volta finiamo sempre sul sesso? Che poi una volta lo abbiamo fatto, dovresti più che altro vergognarti di non essere più riuscito a conquistarmi.» lo punzecchiai.

«Tanto tu ci perdi.» ammiccò e io scossi il capo. Beh, non aveva poi così torto.

«Ho chiuso con gli uomini, Mr Payne, mi dispiace.» e dicevo sul serio.  Dopo di Zayn avevo bisogno di una lunghissima pausa. Diciamo interminabile.

«E con gli avvocati sexy?» sorrise facendo luccicare i suoi occhi marroni.

«Più di tutti.» rise e rimase a fissarmi cucinare.

Cenammo a lume di candela come una vecchia coppia.
La mia cena fu molto apprezzata e chiacchierammo tutto il tempo.
Avevamo tante cose in comune e sembrava ci conoscessimo da una vita. Ci capivamo, anche con uno sguardo.
C'era intesa tra di noi ed era...bello.

«Ah, Miss Miller, non sapevo potesse essere così divertente passare la giornata insieme.» disse ridendo dopo una battuta.

«Mi stai dicendo che sono antipatica?» chiesi mentre sparecchiavamo.

«Oh per niente, ma di solito sei più seria. Poi dopo ieri sera...mi fa piacere vederti sorridere di nuovo» lo guardai ed era sincero.

«Grazie, Liam. Probabilmente se non fosse stato per te a quest'ora starei ancora uno straccio. Hai reso molto meno difficile uno dei giorni peggiori della mia vita.» detestavo dirlo ad alta voce, ma era così. Mi aveva supportata e sopportata.
Grazie a lui non avevo quasi mai pensato a Zayn e mi sentivo molto meglio. Sapeva come trattarmi, come divertirmi, come distrarmi.
Era stata probabilmente la giornata più piacevole di quest'anno o forse di tutta la mia vita.
Mi sentivo a mio agio, mi sentivo libera di piangere, ridere, scherzare, urlare, guardare, sperare.
Ero rinata.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora