Era l'anti-vigilia di Natale, Liam era in ferie e mi chiese di passare la giornata insieme a casa sua.
Appena finite le feste di Natale saremmo andati da un altro avvocato che avrebbe preso il mio caso.
Intanto Liam sarebbe ancora stato al mio fianco legalmente e non.
Mi sentivo ancora in colpa per quello che era successo con Zayn al matrimonio, ma non volevo rovinare tutto di nuovo dicendo a Liam la verità.
Per adesso volevo godermi la mia nuova vita senza Zayn, senza problemi e accanto a Liam.«Ancora freddo?» mi chiese mentre eravamo seduti sul divano a guardare il camino acceso.
«Un po'.» si avvicinò e mi strinse al suo petto coperto da un maglione blu notte. Con le sue lunghe braccia mi circondava completamente.
«Meglio?» potevo sentire il suo sorriso senza neanche guardarlo.
«Non ti sembra di diventare troppo appiccicoso? Pensavo fossi un tipo tosto.» lo presi in giro, ma non avevo tutti i torti. La nostra relazione stava cambiando e così anche i nostri atteggiamenti.
«Stai zitta.» rise e mi pizzicò il fianco.
Passammo ore in silenzio standoci vicino, accarezzandoci, sfiorandoci.
Mi piaceva quell'intimità che si era creata e non mi ero mai sentita così a mio agio con una persona come in quel momento.
Mi sentivo nel posto giusto.«Ho una sorpresa per te.» disse e io mi alzai in modo da vederlo in volto. Aveva un sorriso enorme.
«Devo aver paura?» scherzai.
«Vado a prenderlo.» affermò e scattò in piedi per poi uscire dalla porta sul retro.
Tornò dopo cinque minuti abbracciando un albero gigantesco, di gran lunga più alto di me.
Lo trascinò fino al salotto e poi mi guardò entusiasta.«L'ho preso stamattina. Ti piace?»
«Apprezzo il gesto, ma non penso che entri nella mia camera d'albergo.» dissi sarcastica e lui alzò gli occhi al cielo.
«Rimarrà qui, infatti. Volevo addobbarlo con te, però.» quella semplice frase mi fece sorridere. Addobbare l'albero di Natale era una cosa che si faceva in famiglia, con le persone a cui si voleva bene, e per lui io ero una di quelle. Questo mi fece sentire importante, ma anche immensamente in colpa.
«In effetti nessuno è più bravo di me ad abbellire un albero.» sorrisi altezzosa e lui alzò un sopracciglio.
«Lo prendo come un "non vedo l'ora"» disse e io scoppiai a ridere.
Mi avvicinai a lui e all'albero.
Mi afferrò per la vita e potevo sentire le sue mani ghiacciate attraverso il maglione, ma non mi lamentai.«Sappi che l'ho preso solo per te. Non ho l'albero di Natale a casa da tantissimi anni.» mi sorrise.
«Cosa ti ha fatto pensare che a me piacesse?» replicai.
«Dal fatto che ti piace tanto il Natale da sposarsi due giorni prima della vigilia. E poi sotto sotto sei una romanticona, quindi ci avrei scommesso un polmone che amassi tutte queste cose natalizie.» spiegò e mi sorpresi di quanto fosse attento ai dettagli. Aveva subito capito così tante cose di me, cose che forse non sapevo neanche io.
«Non so se baciarti o schiaffeggiarti per avermi definito una "romanticona".» gli misi le braccia intorno al collo.
«Sai già cosa preferisco.» gli sorrisi sulle labbra per poi baciarlo così a lungo da dimenticarmi il motivo preciso per cui lo stavo facendo. Forse semplicemente non c'era mai stato un motivo.
Addobbammo l'albero con in sottofondo musica natalizia e qualche bicchiere di cioccolata.
Liam ogni tanto mi fissava mentre mi cimentavo nel coordinare tutte le lucine di Natale e scoppiava a ridere.
Aveva una risata così bella e genuina, avrei potuto stare lì a sentirla per ore, ma questo non glielo avrei mai detto.Quando finimmo il nostro lavoro ero davvero soddisfatta del risultato.
Era classico, semplice, ma luminoso quasi quanto il sorriso di Liam.«Ottimo lavoro.» mi strinse da dietro ed io annuii. Poggiò il mento nell'incavo del mio collo ed istintivamente sorrisi. Mi piaceva averlo così vicino, sentire il suo respiro sulla pelle, il suo profumo addosso.
Ad interrompere quel momento perfetto fu il mio telefonino.
Sbuffai, non avevo voglia di spezzare quella magia che si era creata.«Piccola, vai.» mi rimproverò dolcemente e io sbuffai di nuovo.
Mi allontanai e recuperai il cellulare, era mia madre.«Mamma?» risposi senza voglia.
«Ciao Addy! Volevo ricordarti che domani sera iniziamo la cena alle 20 in punto, quindi non tardare. Ci saranno anche la figlia della cugina di papà e suo marito, te li ricordi? Erano anche al tuo matrimonio. A proposito, avevano molto piacere di rivedere te e Zayn, quindi l'ho invitato. Spero non ti dispiaccia. Ha detto che ci sarà.» cosa? Non potevo crederci. Che diamine aveva mia madre al posto del cervello? Aveva sempre odiato Zayn e adesso improvvisamente lo invitava al cenone della vigilia di Natale quando sapeva benissimo che eravamo separati.
«Cosa?! Mamma stai scherzando?» stavo andando in iper ventilazione. Io non volevo vederlo, tanto meno dopo la nostra nottata di sesso.
«No, tesoro, sono molto seria. Zayn è sempre stato un ottimo marito per te e non mi sembra giusto che tu non gli dia neanche una chance per rimediare a qualsiasi errore abbia commesso. Il matrimonio è fondato sul perdono e sulla clemenza.» disse e non ci potevo credere. Improvvisamente Zayn era un santo.
«Non posso credere che tu lo abbia fatto. Siamo separati, mamma, lo capisci? Non è come gli altri anni, non possiamo stare la vigilia di Natale insieme facendo finta di niente! Io non voglio vederlo!» urlai. Come poteva essere così egoista.
«Adesso non posso ritirare l'invito, sforzati per un giorno, tesoro. Infondo cosa ti costa, magari cambi idea passandoci del tempo insieme.» continuò. L'ultima volta che ci avevo passato del tempo eravamo finiti nudi in una camera d'albergo.
«Sei incredibile. Non hai mai voluto Zayn nella nostra famiglia e improvvisamente lo ami alla follia. Guarda caso inizia a piacerti quando diventa uno dei maggiori imprenditori di Londra.» ero così incazzata. Avrei potuto prendere a pugni qualcuno.
«Basta così, Addison. Tu domani verrai a cena da noi e starai con tuo marito, che ti piaccia o meno.» si stava innervosendo.
«Ex marito.» ribattei.
«A domani.» chiuse la chiamata e io lanciai il telefonino sul divano. Merda, merda, merda.
Avrei voluto spaccare tutto.«Altri problemi con tuo marito, che novità.» alzò gli occhi al cielo mettendo a posto una pallina che era caduta dall'albero.
«Domani sarà a cena dai miei anche lui. Mia madre l'ha invitato senza dirmi niente. Improvvisamente ci tiene che Zayn faccia parte della nostra famiglia.» strinsi le braccia al petto per non prendere a pugni il muro.
«Non mi va che tu passi altro tempo con lui.» ammise ed ero d'accordo.
«Lo so.» sospirai.
«Potremmo passare la vigilia di Natale insieme, solo noi due. Siamo stati così bene oggi.» propose, avvicinandosi.
«Liam non sai quanto vorrei farlo, ma ho sempre passato le feste di Natale con i miei, non mi sembra giusto non andarci. Per quanto sia arrabbiata con mia madre, non credo sia corretto nei confronti della mia famiglia.» ammisi. Non avevo mai saltato una cena di Natale a casa dei miei, tranne l'anno in cui mi sposai in quanto ero in viaggio di nozze.
«Va bene.» sospirò «Del resto anche io non vedo l'ora di passare del tempo con i miei nipotini e la mia famiglia.» capì e con il braccio mi avvolse le spalle.
«Devi chiamarmi appena ti infastidisce, mandami messaggi e rispondi sempre ai miei, altrimenti vengo fin lì a controllare che sia tutto okay.» disse e io ingoiai rumorosamente. Mi sentivo così in colpa. Avrei dovuto dirgli la verità, confessare del mio momento di debolezza, ma non volevo perderlo per un errore commesso quando ero ubriaca e ferita.
Stavo troppo bene con lui per mandare tutto a monte così.«Va bene.» gli sorrisi appena e lui mi baciò.
«So che ti mancherò.» disse sorridendomi malizioso.
«Non quando io mancherò a te.» ribattei.
«Touché».
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Fatal [L.P.]
FanfictionLiam Payne è un uomo sicuro di sé, intraprendente, intelligente, affascinante e con una grande carriera da avvocato davanti a sé. Addison Miller è una donna forte, tenace, furba, ma incastrata in un matrimonio difficile. Separati sono indistruttibil...