Lipstick.

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Intrecciò le dita sul tavolo e guardò davanti a sè, con il suo sorriso impeccabile.
Ascoltava ciò che lei gli stava dicendo, annuendo di tanto in tanto.
Dai suoi occhi capivo che si era accorto del mio sguardo, ma era troppo orgoglioso per voltarsi verso di me e ricambiare.
Mosse la lingua sulle labbra e morse quello inferiore.
Strinsi i pugni.
Che cosa patetica.
Ci stava provando con lei, in modo abbastanza evidente.
Sospirai e picchiettai le unghie sul tavolo.

«Addison, la smetti di guardarlo?» mi rimproverò Harry. Non smisi.

«Perché dovrei?» ribattei e potei vedere sottocchio il suo sguardo puntare in alto.

«Perché non dovresti?» incalzò.

«Voglio stuzzicarlo. Voglio dimostrargli quanto io sia realmente forte e quanto lui sia succube di me.» sorrisi maliziosamente fissando ancora il mio obiettivo.

«E tutto questo non c'entra con il fatto che lui sia qui con un'altra?» disse ironico e io aggrottai per un attimo la fronte.

«Sono una donna sposata, Harold.» gli ricordai e lui scosse la testa tornando a studiare il menù.

Intanto io elaboravo un modo per fare impazzire Liam Payne.

Presi il tovagliolo dal tavolo e me lo portai sulle ginocchia facendolo accidentalmente cadere a terra. Avevo addosso un vestito abbastanza scollato e quando mi abbassai per prenderlo il mio seno era dritto in direzione del mio avvocato.
Mi mossi molto lentamente per poi guardarlo negli occhi.
Finalmente si era girato.
Feci un sorriso vittorioso e lui si morse il labbro scuotendo la testa e tornando a guardare la sua accompagnatrice.

«Addison, ti ho mai detto che sei una grandissima troia?» Harry rise e io lo seguii.

«Almeno un miliardo di volte».

Quando arrivò il cameriere per le ordinazioni flirtai apertamente con lui per poi mandare un'occhiata a Mr. Payne.
Sembrava assorto nei suoi pensieri mentre mi fissava.

Arrivò, dopo un po' di attesa e di provocazioni, la nostra cena e io iniziai a mangiare.

Dopo un po' sentii il telefono vibrare.
Lo presi.

Da: Mr. Payne
Non riesce proprio a fare a meno di flirtare.
Suo marito non deve esserne contento.

Abbozzai un sorrisino e guardai verso di lui. Aveva il telefonino sulle gambe.

A: Mr. Payne
Non riesce proprio a fare a meno di me.
La sua ragazza non deve esserne contenta.

Riposai il telefonino e finii di mangiare con quattro occhi addosso: quelli di Liam Payne che mi squadravano e quelli di Harry che provavano a capire cosa stesse succedendo.

Gustai la mia cena lentamente, portavo il cucchiaio alle labbra in modo provocante e bevevo allo stesso modo, leccando via dalle mie labbra anche l'ultima goccia.
Mi stavo divertendo e Liam Payne non smetteva di muoversi sopra la sua sedia.
Adesso mancava solo il botto finale.
Sorbetto a limone per dolce.
E i doppi sensi andavano da sé.
Harry scosse la testa, divertito.

«Ringrazio Dio di essere gay, altrimenti avrei il cazzo più duro di questa tavola.» rise e io lo seguii.

«Sei il solito deficiente.» scossi la testa. «Adesso se non ti dispiace, andrei nel bagno per compiere l'ultimo passo.» alzai le sopracciglia e presi la mia borsetta.

«Certo, signora, ci mancherebbe.» rispose e io mi alzai con un mezzo sorrisino sul volto.

Passai sculettando davanti al tavolo di Liam Payne e lo guardai intensamente negli occhi. Erano due fuochi.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora