Disappear.

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Avevo promesso a me stessa che sarei sparita dalla vita di Liam e così stavo facendo.
Non lo avevo più né chiamato né gli avevo mandato un messaggio, dopo capodanno avevo un appuntamento con un altro avvocato ed ero in cerca di un bilocale in cui trasferirmi.
Ero pronta ad iniziare una nuova vita da sola.

Beh forse non ero proprio pronta, ma lo sarei stata prima o poi.

Passavo le giornate a cercare annunci di appartamenti, ad allenarmi e a trattenere le lacrime.

Qualche volta però mi si parava davanti agli occhi il ricordo del volto distrutto di Liam oppure vedevo qualche coppia abbracciata per strada e scoppiavo in un pianto disperato.

Altre volte invece ricordavo il suo sorriso dolce, i suoi baci o il modo in cui gli si illuminavano gli occhi al mattino appena sveglio e mi si chiudeva la stomaco per giorni.

Di solito la notte non dormivo e se lo facevo mi svegliavo a causa degli incubi. Quando succedeva mi mettevo a rileggere i nostri vecchi messaggi e fingevo che fosse ancora tutto okay come prima.

Stavo provando con tutta me stessa ad andare avanti, a resistere, a non cedere alla tentazione di correre da lui ad implorare perdono, ma a volte era proprio difficile.

Spesso dovevo urlare o correre per sfogare la rabbia verso me stessa e reprimere la voglia di chiamarlo.

Non parlavo con un essere umano da una settimana, ma a me sembrava fosse passato molto più tempo.
Mia madre aveva provato a contattarmi, ma io non volevo avere a che fare con lei per un bel po'.
A capodanno mi invitarono ad una festa, ma non me la sentivo di stare in pubblico, anche perché sarei potuta scoppiare a piangere davanti a tutti.

Così passai tutte le feste da sola, provando a non crollare.

L'8 gennaio Harry e Louis tornarono dal viaggio di nozze ed io mi offrii di andarli a prendere all'aeroporto.

Alla fine avevo accordato con Zayn che lui avrebbe tenuto la casa e io l'auto, così adesso non ero costretta a girare in taxi.

Arrivai in aeroporto con un'ora di anticipo. La verità era che non vedevo l'ora di rincontrare il mio migliore amico.
Mi era mancato così tanto e senza di lui mi sentivo completamente persa.
Era la mia unica famiglia.

Per questo motivo quando mi abbracciò non riuscii a trattenere le lacrime e bagnai tutta la sua giacca.
Rivederlo mi aveva fatto crollare emotivamente.

«Ehi, tesoro, è tutto okay?» mi accarezzò il capo e io annuii.

«Scusami.» sussurrai e provai a fermare il pianto, ma non ce la feci.

«Scusami, davvero.» ripetei, ma lui non smise di stringermi e lasciò che mi sfogassi.

Dopo quell'umiliante momento, Louis disse che si sarebbe occupato lui dei bagagli e che noi potevamo andare a prendere qualcosa da bere insieme.
Harry non mi lasciò obiettare e mi trascinò fuori per poi portarmi in un bar.

Gli raccontai tutto quello che era successo da quando era partito, di cosa mi stava passando per la testa, di come tutta quella situazione mi stava distruggendo.
Per tutto il tempo lui mi strinse la mano e mi guardò negli occhi facendomi capire che lui ci sarebbe stato anche questa volta, come sempre.

«Mi dispiace così tanto, Harry. Ti sto rovinando il ritorno a casa, dovresti stare con tuo marito a svuotare le valigie e a goderti il tuo matrimonio e io invece ti...ti faccio perdere tempo parlando dei miei disastri.» trattenni le ennesime lacrime che tentarono di rigarmi il volto e lui poggiò anche l'altra mano sulla mia.

«Non dirlo neanche per scherzo, Addison. Io ci sono sempre per te. Sempre. Non devi preoccuparti. Che amico sarei se non stessi con te in momenti del genere?» mi confortò, ma io mi sentivo ancora in colpa.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora