Feeling.

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Sbattei gli occhi, senza nessuna voglia di svegliarmi.
Un altro lungo giorno da sopportare.
Gemetti al pensiero.
Provai a muovermi tra le coperte, ma sentii un peso sul fianco.
Sorrisi e toccai il braccio di mio marito.

«Zay, devi andare a lavoro. Farai tardi.» gli ricordai senza avere ancora la forza di aprire gli occhi.
Scesi con le dita fino alla sua mano e le intrecciai alle sue. Non smise di stringermi.

«Amore, dai.» aprii gli occhi e vidi il suo braccio. Sicuramente non era quello di Zayn.
Mi girai di scatto e vidi Liam Payne mezzo addormentato e mezzo nudo.
Improvvisamente ricordai la sera prima, il litigio, i pianti, Liam che mi portava a casa sua.
Oh merda. Che avevo fatto.

«Perché diamine mi sta abbracciando?!» urlai e lui sobbalzò. Mi guardò con gli occhi confusi e irritati. Con lo sguardo ripercorse il suo braccio e si accigliò.

«E lei perché mi sta tenendo la mano?» rispose e mi imbronciai. Lasciai subito la sua mano e mi misi seduta. Sentivo il volto in fiamme.

«Perché pensavo fossi mio marito.» mi uscì senza neanche pensarci. Ormai stava diventando una brutta abitudine dirgli tutto così apertamente.

Sospirò e si sistemò nel letto. Poggiò la schiena alla testiera. Sentivo i suoi occhi addosso. Bruciavano sulle mie spalle.

«Grazie per l'ospitalità adesso credo sia il caso di andare.» feci per alzarmi, ma mi afferrò con forza il polso e mi ributtò sul materasso.

«Ehi, di solito sono io quello che scappa dal letto il giorno dopo.» sorrise e il sole brillava nei suoi occhi nocciola. Sbattè le ciglia, ancora assonnato, e si leccò le labbra.

«Non andare di fretta. Cosa hai da fare di così urgente?» non smise di tenermi il polso. Mi guardò con il naso arricciato a causa del sole che gli colpiva il volto, gli occhi trasparenti, il sorriso di sguincio.

Mi scappò un piccolo sorriso, non sapevo neanche io il motivo.

«Quando le ho dato il permesso di darmi del tu?» scherzai.

«Davvero sente ancora il bisogno di questa formalità? Abbiamo appena dormito insieme.» mi fece notare, alzando un sopracciglio.

«Okay, Liam, diamoci del tu.» gli concessi. Mi spostai i capelli dal volto e mi passai una mano sulle guance. Avevo il trucco della sera prima ancora in faccia, sicuramente ormai era tutto sbavato.

«Come ti senti?» chiese ed era così premuroso. Non ero abituata a queste accortezze da parte sua.

«Come una che ha appena lasciato il marito.» risposi non sapendo come altro spiegare i miei sentimenti.

«Libera? Sollevata?» propose ironico. Alzai gli occhi al cielo.

«Non devi andare a lavoro?» dissi sarcastica.

«È domenica.» mi ricordò. Giusto.

Guardai l'orario sulla sveglia: erano le 10 A.M.
Chissà se Zayn si era svegliato già.
Chissà se aveva dormito.
Chissà se aveva passato la notte con un'altra.
Del resto come giudicarlo, io ero nel letto del mio avvocato mezzo nudo.

Improvvisamente mi arrivò un cuscino in faccia.

«Ehi!» protestai. Era stato un gesto al quanto informale e non da lui.

«Smettila di pensarlo, Addison.» mi ammonì, ma come potevo riuscirci? Era mio marito e lo avevo appena lasciato.

«Non vado a comando.» affermai stizzita. Mi mossi sul letto, cercando una posizione più comoda o semplicemente per non restare immobile.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora