Baby.

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«Vogliamo avere un bambino?».

Quelle parole mi martellarono la testa per tutta la notte.
Zayn non aveva mai voluto avere figli da me e su questo era sempre stato molto chiaro.
Adesso perché aveva cambiato idea?
Certo il pensiero di un bambino tutto nostro mi faceva sorridere.

Avevo sempre desiderato un maschietto, da poter vestire alla moda come il papà, da poter strapazzare, da poter portare in giro con la carrozzina ad esplorare il mondo fuori dalla porta di casa.

Per non parlare se avessimo avuto una femminuccia.
Avrei potuto giocare con lei con le bambole, coccolarla ogni volta che si faceva la bua, una volta cresciuta saremmo andate a fare shopping insieme e alle sfilate di moda. Già immaginavo la gelosia del padre al primo fidanzato.

Dio, un figlio.

Un bambino con l'incarnato di Zayn e i miei occhi. Con il sorriso smagliante del padre e il suo carattere intraprendente.

Sospirai bevendo un sorso di tè.
Forse Zayn stava davvero cambiando per me, forse ci stava provando.
Non era cosa da niente chiedere di avere un figlio.

Per il resto della giornata mi crogiolai nella speranza di avere una famiglia normale, con un marito amorevole e un figlio dolce e paffuto da coccolare.

Mi sentivo al settimo cielo, come se fluttuassi nell'aria.

Il mio entusiasmo fu però smorzato dal commento di Harry.

«Ad, penso ti voglia solo tenere stretta. Hai minacciato di lasciarlo e spennarlo come un pollo, è normale che voglia convincerti a restare.» mi disse e io aggrottai la fronte.

«Ma se mi hai detto proprio tu che sembrava preoccupato per me.» volevo illudermi almeno per un altro po'.

«Sappiamo che è un abile adulatore, non voglio che tu ci rimanga male di nuovo.» sembrava preoccupato.

«Lo so, Harry, non è la prima volta che mi prende in giro, ma addirittura fingere di volere un figlio? Non me lo avrebbe mai detto se infondo non lo volesse davvero.» provai a farlo ragionare.

«Tesoro, lui sa quanto lo vorresti, per questo te lo ha detto. Sta provando a legarti a lui ancora. Sta rischiando di perdere tutto ciò per cui ha combattuto. Avere un figlio non gli costerà molto se in cambio ti terrà stretta.» scossi la testa, pensando alla sera precedente. Ero stata così bene con lui.

«Addison, non avrai per caso provato a concepirne uno ieri sera?» adesso era davvero nel panico.

«No.» presi un tiro dalla sigaretta, per calmarmi. «Oddio, ci ha provato, ma non gliel'ho concesso. Non sono così stupida.» mi passai una mano tra i capelli e ringraziai il sole che mi aveva permesso di indossare le lenti scure. Se i suoi occhi avessero incontrato i miei, sarei potuta scoppiare a piangere. Perché in realtà ero una stupida e ci ero caduta con tutte le scarpe. Avevo fatto finta che Zayn non fosse il bastardo che invece era.

«So che non sei una stupida, ma tu ci tieni a lui, Ad, ci hai sempre tenuto. Ed è normale. Lo hai sposato, lo amavi, pensavi di essere l'unica per lui. Ti posso capire. È dura accettare la fine di una storia, figuriamoci un matrimonio. Mi dispiace tanto, ma tu meriti di più, Addison. Meriti molto di più.» mi prese la mano da sopra il tavolo e me la strise tra le sue molto più grandi. A quel punto sentivo già le lacrime salire e minacciare di uscire.
Guardai in alto per tenere dentro le emozioni e poi fissai l'orologio. Dovevo andare nello studio di Liam Payne.

«Hazz, grazie. Adesso però devo proprio andare.» mi alzai e presi la borsa lasciando i soldi per la colazione sul tavolino.

«Ad.» mi richiamò. «Ti voglio bene.» mi ricordò e io sorrisi per poi baciarlo sulla guancia.

«Lo so, passivella. Te ne voglio anche io.» mi strise in un abbraccio e a quel punto una lacrima mi rigò il viso.

Mi asciugai la guancia e salutai un'ultima volta Harry prima di dirigermi verso lo studio.
La mia mente era un casino assurdo.
Per calmarmi, fumai un'altra sigaretta e poi presi una mentina per evitare di puzzare di fumo.
Mi spruzzai un po' di profumo che portavo sempre con me e poi entrai nello studio.
Liam Payne mi aspettava in piedi poggiato contro la scrivania con le braccia incrociate.
Aveva il sorriso di chi voleva fare sesso.

«Buongiorno, Mr. Payne.» sorrisi e mi sedetti al mio solito posto, praticamente pochi centimetri distante da dove lui in quel momento si trovava.

«Salve, Miss Miller.» si passò la lingua sulle labbra.

«Ha novità per me?» intrecciai le dita aspettando. Mi aveva convocata per una ragione ancora a me sconosciuta. Speravo non si trattasse dell'investigatore, perché ciò avrebbe significato che Zayn mi aveva già tradita nel giro di una mattinata.

«No.» sorrise e io alzai un sopracciglio.

«Perché sarei qui allora?» chiesi stizzita.

Si chiuse il bottone della giacca e si abbassò verso la mia sedia, posando le mani sui braccioli.
Avevo il suo viso ad un palmo dalla faccia.

«Semplicemente avevo voglia di vederla.» sussurrò sulla mia bocca.

«Oh, peccato che io non abbia alcuna voglia di vederla.» sorrisi a mia volta e gli aggiustai la cravatta per poi spingerlo via.

«Non ci credo, mi spiace.» finse una risata e si appoggiò di nuovo alla scrivania.

«Mr. Payne, le ricordo che sono una donna sposata.» l'attrazione sessuale che provava nei miei confronti probabilmente non l'avevo mai suscitata in nessuno. Certo ero una bella donna, lo sapevo, ma nessuno era così ossessionato dal voler andare a letto con me.
Qualcosa mi faceva pensare che il motivo di questo accanimento era che per lui ero una sfida da superare. Aveva sempre avuto quello che voleva e io adesso lo stavo rifiutando e questo lo mandava fuori di testa.

«E io le ricordo che il mio collo ha ancora il segno del suo passaggio.» ghignò e mi ricordai del succhiotto fatto durante il sesso in macchina.

«Dovrebbe goderselo finché può, perché non ne avrà più da me.» sorrisi e lui scosse la testa, divertito.

«Su, Miss Miller, non c'è bisogno di dire certe stronzate. Sappiamo entrambi che tra cinque minuti lei sarà nuda sulla mia scrivania.» mi guardò intensamente negli occhi e un brivido mi percosse la schiena.

«Non so più come dirglielo.» mi alzai, «Io» feci un passo verso di lui, «non» un altro passo «farò» sorrisi «sesso» si morse il labbro, divertito «con» un altro passo e ormai eravamo faccia a faccia «lei.» scandii guardandolo dritto negli occhi nocciola.
Potevo sentire il suo petto contro il mio, il suo respiro sulle labbra, il suo profumo forte di colonia nelle narici.

In un attimo le sue labbra si trovarono sulle mie e, diamine, non potevo fare altro che ricambiare.
La sua lingua viaggiava per il mio palato mentre le sue mani erano sul mio sedere.
Toccai la sua barba ispida con le dita e gli morsi il labbro mentre sorrideva vittorioso.
Mi strinse forte il sedere con una mano e io spalancai la bocca ottenendo un morso sulla lingua.
Gemetti dal dolore, ma mi piaceva.
Mi piaceva come adesso invertiva le nostre parti e mi faceva sedere sulla scrivania.
Mi piaceva come mi apriva le cosce per farsi spazio.
Mi piaceva come faceva strusciare il suo cavallo dei pantaloni contro le mie mutandine.

Mi baciò il collo e io passai la mano tra i suoi capelli corti.

Chiusi gli occhi e mi si parò davanti la faccia di Zayn che mi sorrideva la sera prima mentre faceva una delle sue battutine stupide sul divano. Il modo il cui metteva la lingua tra i denti, come assottigliava gli occhi, come arricciava il naso.

Staccai Liam Payne dal mio collo e ripresi fiato.

«Credo possa bastare per oggi, Mr. Payne.» scesi dalla scrivania e mi ricomposi. Presi il rossetto dalla borsa e me lo ripassai guardando il mio riflesso sul telefono. Poi afferrai la mia giacca e le lenti da sole.

«Arrivederci, Mr. Payne.» lo guardai mentre era ancora eccitato e sporco di rossetto.

Infilai le lenti scure e uscii dallo studio, lasciandolo senza parole.
Mi dispiace, Liam Payne, ma non otterrà sesso da me.

Fatal [L.P.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora