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Erin Lancaster.

Potere.

Era un desiderio gutturale che mi consumava e mi aveva portato nel mondo dei soldi e degli anelli di diamanti. Un mondo in cui il detto 'i diamanti sono i migliori amici delle donne' mi aveva davvero colpito perché presto mi ero ritrovata a trovare conforto nei gioielli piuttosto che nelle persone.

Il rossetto rosso era diventato il mio amante. Colorando le mie labbra, rivestendole di un colore che mandava in agitazione gli uomini. Anche se la mia posizione non l'avevo raggiunta con l'aiuto di un uomo.

Mia madre e mio padre avevano divorziato quando avevo circa quindici o diciassette anni, non ricordavo i dettagli, ma non si erano lasciati pieni di amarezza. Erano semplicemente rimasti insieme per rendere felice me, ma quando avevo parlato con loro della situazione imbarazzante mio padre confessò che non erano più innamorati da tanto.

A quindi anni avevo iniziato a ricevere lettere da prestigiose scuole che mi volevano. Harvard, Yale, Brown, Princeton, Stanford. Queste erano solo alcune delle scuole che mi mandavano lettere con scritto: Cara signorina Erin Lancaster, ci piacerebbe averla come studentessa nel nostro campus. Il nostro programma le offre una piena borsa di studio e un'educazione gratuita. Aiuti finanziario con i libri e i pasti saranno felicemente concessi.

Ed io accettai di essere una delle più giovani studentesse di Yale. All'età di diciannove anni avevo finito la scuola ed entrai nel mondo del lavoro per uomini a cui non importava che fossi la ragazza più giovane ad essersi laureata a Yale. A loro non importava che portassi più entrate e che le avevo anche aumentate del 15%. Fu allora che capì che potevo fare un lavoro tutto mio.

La Lancaster Enterprises non diventò famosa per me. Molte delle persone che iniziavano affari con me non avevano idea che fossi una donna. Conoscevano la mia compagnia per il terreno forte su cui era stata costruita e per la grande quantità di soldi che avrebbero tutti guadagnato firmando con me. Avevo tutto il potere nelle mie mani.

"Miss Lancaster, Mr. Hood è qui con Miss Waters per il pranzo." Io unì le labbra tra di loro, posando le carte sulla scrivania e dissi al mio assistente che stavo arrivando prima di alzarmi.

James Burker era più alto di me di pochi centimetri. Indossava un paio di occhiali neri e aveva quasi sempre la barba. Era il mio assistente personale, ma era anche il mio migliore amico.

"Sai, molti dei miei dipendenti avrebbero alzato il loro culo pigro e sarebbero venuti a dirmi che Calum è qui." Gli dissi mentre lui mi passava il cappotto e la borsa.

James alzò gli occhi al cielo e mi lanciò uno sguardo che diceva 'mi conosci troppo bene per dirlo, Erin'.

Invece di continuare a guardarmi si infilò la giacca e incrociò le braccia al petto. "Invece di dire questo, dovresti concentrarti sul fatto che non hai ancora un appuntamento per il tuo gala."

"Puoi venire tu con me." Suggerì e lo circondai con le braccia. "Saremmo sexy."

"Mm per quanto sembri allettante, posso solo fare sesso con la mia migliore amica una—al massimo due volte." Mormorò James e mi baciò la testa. "Tu, Miss Ricchezza e Potere, hai bisogno di mettere insieme la tua merda e mostrare il tuo corpo."

"Non penso che l'oggettivazione del mio corpo dovrebbe essere usata per adescare l'attenzione di un uomo." Risposi e feci un respiro profondo. "Non mi piace andare ad appuntamenti o anche essere insieme ad altri uomini. Molti sono solo stronzi pieni di se."

James si sollevo gli occhiali sul naso e sospirò. "Se continui a pensare questo allora io rimarrò l'ultima persona con cui hai scopato e, per quanto possa sembrare gratificante, può anche essere estremamente triste."

"Sei orribile." Mormorai mentre entravamo in macchina.

"Oh piccola, lo sai che sono anche peggiore." Mi procò e mi rivolse questo sguardo seduttore che mi fece ridere. "Ma sinceramente, Erin, devi iniziare ad uscire per appuntamenti."

"Non appena smetterò di essere così occupata a firmare i tuoi assegni lo farò." Dissi a James e rimasi in silenzio, preferendo non continuare la discussione sulla mi non esistente vita amorosa.

Si, facevo sesso. Il sesso era l'unica cosa che non controllavo. Per qualche ragione, contraddicendo tutti i miei precedenti valori, amavo l'idea di un uomo che prendeva il controllo a letto. Era sexy vedere mani che mi accarezzavano tutto il corpo, labbra che toccavano ogni punto della mia pelle senza lasciare niente insoddisfatto. I miei occhi si spostarono su James e pensai alle molteplici volte in cui avevamo dormito insieme (anche se io amavo decidere cosa andava fatto. Se lui pensava di avere il controllo si sbagliava di grosso. Facevo finta e questo rendeva felici gli uomini).

Il mio pensiero si spostò sul fermò sul fatto che lui era così dominante e lo sapeva. Mi allontanai dai miei pensieri quando la macchina si fermò. Calum e Andrea erano fuori, stavano chiaramente discutendo di qualcosa prima che lui la tirasse verso di se e la baciasse così profondamente che sentì un pizzico di gelosia dentro di me.

Volevo qualcuno che mi amasse così. Al punto che lui poteva baciarmi e farmi passare tutta la rabbia. Certo, questo non sarebbe mai successo. Non ero pronta a legarmi ad un'altra persona.

"Erin!" Mi salutò Andrea, abbracciandomi. L'anello al suo dito brillò, con il suo sorrisone era impossibile non notare la sua felicità.

"Mi sei mancata anche tu, sorellina." Risi e unì le labbra tra di loro. "Come sta mio padre?"

"Ramone? Fantasticamente come sempre." Mi assicurò Andy e sorrise. "E' un po' deluso per il fatto che tu non sia venuta alla mia cena di compleanno."

"Due mesi fa, è stato due mesi fa." Borbottai, trovando ridicolo il fatto che mio padre potesse portare il muso per così tanto tempo. "Comunque, come state tu e Mr. Colpo Sexy?"

"Calum." Disse Andrea. "Per l'ultima volta, il suo nome è Calum."

Risi e le presi la mano. "Ti sto solo prendendo in giro, sorellina."

"Sono più piccola di te solo di un anno." Borbottò mia sorella mentre ci infilavamo nella conversazione che stavano avendo gli uomini.

"Okay, quello non conta." Disse Calum a James e alzò gli occhi al cielo.

"Di che cosa state parlando voi due?" Chiese Andrea, parlando per entrambe.

"Sesso." Disse semplicemente James e sorrise in modo infantile. "Scommetto che lei è un'urlatrice."

"Non ti dirò com'è la mia fidanzata a letto, James." Calum gli diede una spinta giocosa. "Devo saperlo io e tu non devi mai scoprirlo."

"Bello." Risi e accettai l'abbraccio di Calum e il suo bacio sulla guancia. "Come sta la mia nipotina?"

"Ha sette anni e sta già organizzando un matrimonio di cui io e Andy non abbiamo ancora iniziato a parlare." Calum rise mentre Andy spingeva James. "Sono peggio di Suki."

"Non si vedono da quasi tre anni." Risi e unì le labbra tra di loro. "Sono grata che stai sposando mia sorella."

"Sono grato che lei mi ami abbastanza da sposarmi."

"Non penso che sia solo per il suo amore per te, Calum, penso che abbia così tanta fiducia in voi da darsi completamente a te. E' un bellissimo e tragico modo di pensare, ma io non sono altro che realistica."

A/N: Ho deciso di pubblicare già il primo capitolo oltre al prologo perchè almeno avete qualcosa in più da leggere, senza dovervi far aspettare molto ahahah fosse per me pubblicherei tutta la storia in un momento perchè so quanto è brutto aspettare.

Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate.

Baci, Marta

Mr. Clifford } m.g.c traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora