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Erin Lancaster.

Sarebbe solo stato un altro giorno normale. Ma questo non era solo un giorno normale. Avevo in mano il contratto che Mr. Clifford mi aveva mandato visto che nessuno di noi due poteva lasciare il lavoro per prendere il contratto che ci avrebbe legato tramite il sesso. Mi passai una mano tra i capelli prima di prendere i fogli e leggere:

Il Dominatore (Michael Clifford) richiede una Sottomessa fedele (__________). Anche se le parole possono sembrare indulgenti, il Dominatore (Michael Clifford) spiegherà i suoi desideri nelle pagine a seguire. Firmando il contratto entrambe le parti sono consapevoli che la Sottomessa (__________) accetterò i tempi e i piani del Dominatore (Michael Clifford) così che lui possa fare con la Sottomessa (__________) tutto quello che vuole.

Il Dominatore (Michael Clifford) può avere la Sottomessa (________) come gli pare. La Sottomessa potrebbe sottostare ad attività che soddisfino il Dominatore. Il Dominatore toccherà la Sottomessa ogni volta che vorrà. La Sottomessa potrebbe rifiutare di essere legata, incatenata o limitata nei movimenti se lei/lui non si sente a suo agio. La Sottomessa APPARTERRA' al Dominatore fin quando il Dominatore non porrà fine al contratto.

Il resto del contratto parlava di come lui avrebbe usato la Sottomessa, il modo in cui l'avrebbe toccata e come l'avrebbe fatto. Era dettagliato, come lo era il mio, ma in un modo molto più erotico.

Era come se stesse cercando di portare la persona a leggere il contratto avendo in mente immagini del suo corpo sopra quello del lettore. Stavo immaginando il modo in cui le sue dita avrebbero accarezzato il mio corpo, sussurrando mentre io chiudevo gli occhi—le mie braccia legate sopra la mia testa, i piedi che sfioravano il pavimento.

Prima che potessi immaginare altro il mio telefono suonò, il cuore iniziò a picchiettarmi contro il petto menyre le mie guance diventavano rosse –come se fossi imbarazzata per essere stata beccata.

"Parla Erin Lancaster." Mormorai.

"Mr. Clifford è sull'altra linea, ha detto che stavi aspettando la sua chiamata." Disse James, quasi innervosito. "Te lo passo?"

"Si, per favore." Dissi, cercando di sembrare il più calma possibile.

"Dopo un attimo ci furono dei rumori come se la chiamata avesse delle interferenze. "Miss Lancaster, i tuoi desideri e ordini sono davvero ben spiegati. Non hai tralasciato niente."

Io sorrisi. "Posso dire lo stesso di te, Mr. Clifford. Pensi che fondere i nostri contratti sarà un lavoro semplice?"

Lui non disse nulla per un attimo, quasi come se stesse pensando attentamente a cosa dire. "Ti piacciono le corde, manette di pelle, frustini, essere sculacciata, legata, scopata senza grazia –mi piacerebbe farti queste cose, Miss Lancaster."

"Hai una clausola qui." Voltai la pagina. "Vuoi che altre persone mi scopino?"

"No." Mormorò. "Mi piace guardare mentre ti toccano e ti soddisfano, ma mentre tu desideri che sia io. Se non ti senti a tuo agio con questa cosa non ho problemi ad eliminarla."

Io unì le labbra tra di loro e annuì. "Mi piacerebbe esplorare questa possibilità. Stai pensando seriamente di firmare il contratto?"

"Sono così tentato di firmare questo." Ammise. "Averti stesa sulla mia scrivania, le gambe aperte, i polsi legati, il mio sperma che gocciola dalla tua vagina rossa e gonfia." Praticamente io gemetti al modo in cui mi stava parlando. "Stai pensando a questo adesso, vero, Erin?"

Volevo rispondere, dire che lo stavo facendo e che avevo bisogno di essere scopata da nessun altro se non lui.

"Non penso che questo sia il momento appropriato—"

"Stai pensando a quanto ti farei sentire bene, scopandoti fino allo svenimento." La sua voce era roca, la mia mano si strinse intorno al telefono. "Il tuo sedere in aria, le mie mani che lo colpiscono mentre ti scopo forte."

"Mr. Clifford." Ansimai, premendo le cosce tra di loro prima di fare un respiro profondo preparandomi a torturarlo allo stesso modo. "E non posso credere che anche tu non ci stia pensando. Di avere le mie labbra rosse intorno al tuo pene. Di pregarmi di inghiottire ogni goccia del tuo delizioso sperma. Di supplicarmi per avere di più mentre spingi dentro di me e mi fai tua in ogni modo umanamente possibile."

Michael gemette dall'altro lato della linea, il suo respiro veloce.

"Ti stai toccando, vero?" Chiesi, poggiandomi alla scrivania con un ghigno trionfante sul viso. "Pensando a tutte le possibilità nascoste nelle nostre camere da letto. Al modo in cui potrei inarcarmi solo per te."

"Erin." Sbottò, quasi come se fosse arrabbiato che si stesse toccando pensando a me. "Mi stai rendendo difficile starti lontano prima che i contratti siano uniti."

Io ghignai. "Ci vediamo domani per pranzo, Mr. Clifford."

****

James mi stava rivolgendo uno sguardo inquietante, i suoi occhi si spostavano ogni tanto su di me per osservarmi prima di scuotere la testa.

"Cosa?" Chiesi, posando la penna. "Mi stai guardando in modo strano da un'ora."

"Perché sei tutta tesa e tu non lo sei mai a meno che tu non sia sessualmente tesa oppure se tua madre sta venendo a farti visita." Disse James, incrociando le braccia al petto. "Ti comporti come se non ti piacesse questo Clifford, ma dopo quella telefonata stai stringendo le cosce tra di loro e ti stai mordendo il labbro."

"Magari sto solo pensando al sesso." James alzò gli occhi al cielo. "Non devo spiegarti niente."

"Sono il tuo migliore amico, certo che devi spiegare." Mormorò James. Sospirai e mi trattenni dall'arrabbiarmi con lui.

"La mia vita sessuale non è qualcosa di cui voglio discutere con te." Dissi e mi alzai. "Se si tratta di altre cose sono propensa a dirtele, ma non ti darò i dettagli su chi mi scopo o altro."

James mi guardò per un attimo prima di annuire. "Immagino sia per questo che tu non abbia voluto parlarmi per un'intera settimana dopo che avevamo fatto sesso, vero?" Sembrava rammaricato non appena aveva detto quelle parole. I suoi occhi si allontanarono dai miei prima di tossire e annuire. "Ti porterò i documenti prima della fine della giornata di domani."

Lasciò il mio ufficio senza dire un'altra parola, lasciandomi con Hannah che stava disperatamente cercando di finire il contratto su cui stava lavorando. Andai verso la sua scrivania, un sorriso timido sul mio viso e la borsa sulla spalla.

"Pensavo che potremmo guardare un film a casa mia e bere del vino?" Suggerì, sorridendo.

Hannah si accigliò, in colpa. "Lo vorrei, ma Carson vuole che finisca il lavoro oggi e non accetterà l'accordo se non finisco. Un'altra volta?"

Io annuì prima di salutarla e uscire.

Entrando nel mio appartamento lasciai le mie cose vicino la porta. Accesi il mio sistema di sicurezza prima di prendere il vino e un bicchiere. Mi tolsi i tacchi, andai in salotto e mi connessi a Netfilx.

Era il miglior divertimento che avevo.

Mr. Clifford } m.g.c traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora