Erin Lancaster.
Dormire senza la persona a cui mi ero abituata era difficile.
Dormire senza la persona di cui sapevo di essere disperatamente innamorata era più difficile.
Dormire senza Michael nello stesso letto dopo che lui era diventato la forza di gravità che mi teneva sul materasso era completamente impossibile.
Mi giravo e rigiravo nel letto, portando le mani sopra la testa e fissando il soffitto della stanza. C'erano attaccate delle stelle luminose nel buio che non erano ancora sbiadite dopo tutti questi anni. Volevo con tutta me stessa alzarmi e andare nella stanza in cui stava dormendo lui e sussurrargli 'ti amo' così tante volte che avrebbe trovato la frase inutile da dire ancora.
Tutto quello che sapevo sul concetto dell'amore era racchiuso in un paio di occhi verdi che mi onoravano ogni mattina. Il modo in cui le sue mani mi toccavano la pelle e la bruciavano con le parole sussurrate nel momento. Parole che rimanevano impresse sulla mia pelle, lasciando una sensazione come ricordo della sua promessa che sarebbe rimasto.
Mi stesi di lato, chiudendo gli occhi al suono del mio letto ch cigolava e sperando che fosse per una ragione completamente diversa. Infilai le mani sotto la testa, le dita erano indolenzite. La mia porta si aprì e poi si chiuse silenziosamente. Sentì il suono della chiave che girava.
La coperta dietro di me venne spostata, il suo corpo salì sul letto, aumentando il cigolio. Mi circondò con le sue braccia e mi strinse a se.
"Hai la brutta abitudine di dormire nuda." Mormorò e mi baciò il collo. "Hai anche lasciato la porta non bloccata."
"Non ti stavo aspettando." Ammisi e intrecciai le nostre dita. "Non riesco a dormire."
"Neanche io." La sua voce era bassa, labbra posate sulla mia spalla nuda.
Dopo rimanemmo in silenzio, come se avessimo dimenticato che dovevamo parlare di quello che era successo prima. Ma io e Michael non sapevamo come comunicare a meno che non si trattasse del sesso. Era questo il nostro unico difetto... Che avevo notato io almeno.
Il silenzio era diventato un fattore distruttivo tra di noi. Se non parlavamo, non andavamo avanti. Se invece parlavo potevamo finire con l'urlarci contro. Eravamo completamente malsani, ma lui sapeva come sistemare tutto in modo che fossimo rispettati entrambi. Lui sapeva come farmi vedere entrambi i lati invece che uno solo.
"Lo sento." Sussurrai, il mio labbro tremò. "Mi sento in quel modo verso di te, è solo difficile ammetterlo direttamente a te."
"Quindi è più facile dirlo a tutti gli altri tranne che a me?"
Io annuì e sentì lui che si spostava per farmi stendere sulla schiena e per rivolgermi uno sguardo indagatore. I suoi occhi si spostarono sui lineamenti del mio viso mentre io sollevavo un dito e gli accarezzava le sopraciglia, spostandolo poi per toccare le sue labbra.
Tutto era così pazzesco e soffice sotto le mie dita. Il cuore mi batteva forte contro il petto mentre lui mi dava tutto quello che aveva da offrire ed io esitavo in tutti gli aspetti. Non ci stavamo dando equamente. Uno di noi due stava appassendo, petali che cadevano ogni giorno che passava.
Il fiore era Michael. La sua bellezza stava morendo per la mia negligenza.
"Ti amo." Le parole erano a malapena udibili. Sembrava che il nostro respiro si fosse bloccato per un attimo mentre entrambi assaporavamo quelle parole. "Ti amo, Michael Clifford."
"Di nuovo." Sussurrò, bocca contro la mia. Io gemetti, guidando le sue mani verso le mie mutande.
Michael le tolse senza domande, togliendosi i boxer subito dopo. Gli accarezzai una guancia non rasata, l'altra mano stretta intorno alla coperta mentre lui entrava dentro di me.
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.