Erin Lancaster.
Michael imprecò per il freddo. La neve si posò sui suoi capelli, lui strinse le mani tra di loro prima di voltarsi verso di me.
"New York non è tanto male come qui." Borbottò mentre gli prendevo una mano e mi portavo le sue dita alla bocca, soffiandoci sopra aria calda. "E non devo stare così tanto fuori nella neve."
"Benvenuto in Kansas." Dissi mentre aspettavamo la nostra macchina che era rimasta bloccata nel traffico per colpa della neve. "Te l'ho detto che sarebbe stato freddo."
"Si, ma non freddo da congelarmi le palle." Mormorò e mi avvicinò al suo petto, baciandomi la testa e poi imprecando perché era coperta di neve. "Ti prego, dimmi che la tua fattoria ha il riscaldamento."
"Si, c'è." Risi e gli baciai il mento. "Amerai la fattoria."
"La amo già perché sarà calda." Sospirò e mi strinse di più a lui. "I tuoi capezzoli sono duri."
"Ho freddo, idiota."
Lui sbuffò e mi baciò. "Il tuo materasso cigola molto?"
"Hai in mente di farlo cigolare?" Chiesi, sollevando un sopracciglio. "Probabilmente mia zia Jodie ti farà dormire in una stanza diversa. Lei non vuole che io rimanga incinta fino al matrimonio –o che faccia sesso. Okay, pensa che sia ancora vergine."
Michael rise, il suono forte e irritante. Ma ne ero assolutamente innamorata. Mi avvicinai e lo baciai, mordendomi il labbro.
"Non baci come una vergine." Mormorò.
Io alzai gli occhi al cielo e aprì la bocca, mettendola sul suo mento facendo ridere entrambi.
"Adesso bacio come una vergine?" Chiesi, sollevando un sopracciglio prima di allontanarmi da lui. "Ma, seriamente, non avere degli stereotipi per le vergini- io ero una vergine abbastanza sexy, considerando che sono stata cresciuta in una casa di cattolici."
Michael sbuffò e mi fece piegare la testa indietro per potermi baciare. Io gli mordicchiai il labbro e poi feci un salto al suono del pick-up che guidava mia zia Jodie.
"Ho dovuto sorpassare un po' di persone per arrivare, ma ci sono." Disse lei e aprì la portiera del guidatore, rivolgendoci un grande sorriso. "Hai le tette, Erin!"
Io arrossì e guardai verso Michael che stava sorridendo.
"Ho ventitre anni." Mormorai e presi una delle mie valigie. "E' normale che abbia le tette."
"Bambola, sei sempre stata così magra." Mia zia si spostò i capelli biondi dal viso e si voltò verso Michael che stava prendendo la mia valigia. "Tu ti diverti con loro, vero?"
Michael guardò verso il pavimento e sorrise prima di sollevare lo sguardo. "Scusi, signora, non posso dirlo." Mi prese la mano e mi aiutò a muovermi sulla neve. "Ma è bella con un prendisole, questo posso dirlo."
"Andiamo." Mia zia si mise le mani sui fianchi, come se avesse dimenticato che eravamo sotto la neve e che eravamo bagnati e freddi. "Non puoi dirmi che vivi con mia nipote e che non avete dormito insieme."
"Non fino al matrimonio." Le ricordai e presi la mano di Michael. "Giusto?"
Lei ci guardò scettica prima di annuire. "Come vuoi, Erin."
Michael rise e si avvicinò per baciarmi la testa prima di salire in macchina.
*
Michael, potevo dirlo, si sentiva oppresso da quante persone avevo in famiglia. La fattoria era enorme, la casa abbastanza grande da poter ospitare tutti. Visto che la mia famiglia e quella di mia zia Jodie aveva vissuto qui avevamo il doppio di tutto. Due cucine, due salotti, due di tutto quello che una casa può avere. E poi c'erano le camere da letto e le camere degli ospiti.
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.