Erin Lancaster.
Nei giorni successi mi ritrovai sempre composta. Mi ero dimenticata –o almeno avevo fatto finta di essermene dimenticata- l'ultima volta in cui mi ero comportata da stupida di fronte a Michael. Sapevo che sarebbe tornato per interrogarmi su tutto. Hannah entrò cautamente nel mio ufficio e mi sorrise.
"Mr. Clifford è qui." Si allontanò i capelli dal viso. "Sei disponibile?"
No. "Si, per favore, fallo entrare." Mi mordicchiai il labbro e mi alzai, sistemandomi il vestito.
Michael entrò, chiaramente insicuro su quale fosse il mio umore.
"Mr. Clifford." Lo salutai e gli baciai una guancia. "Devo scusarmi per l'ultima volta. Il mio umore era scombussolato ed era difficile anche per me capirmi."
"Erin, non ci serve la formalità." Sospirò e si passò una mano tra i capelli. "Dobbiamo parlare di cosa è successo."
"In realtà no." Andai verso la mia scrivania e mi ci poggiai contro. "Abbiamo un contratto per scopare e una buona scopata è quello che voglio."
Michael si mosse davanti a me. Quasi ghignai. Invece di fare qualcosa che avrebbe potuto farmi capire i suoi pensieri si mise a sedere sul bracciolo della poltrona.
"Mi è difficile categorizzarti." Ammise e si mordicchiò il labbro.
"Mr. Clifford." Dissi, leccandomi le labbra mentre continuava ad agitarsi davanti a me. "Ci sono quattro tipi di donna."
I suoi occhi verdi mi guardarono intensamente, le sue mani si strinsero intorno ai braccioli della poltroncina di fronte alla mia scrivania.
"Una puttana." Mi alzai. "Una madre." Il mio vestito si sollevò, mostrando l'inizio del mio reggicalze. "Una vergine." Mi fermai davanti a lui. "E una stronza."
"Ovviamente nessuna di queste categorie può essere usata per categorizzare la donna moderna." Mi mordicchiai il labbro; il suo respiro si fermò mentre mi poggiavo alla scrivania. "Io mi riconosco in ogni tipo di stereotipo."
"Come è possibile?" Sussurrò, le sue labbra curvate in un ghigno.
"Ho l'attrazione sessuale di una puttana." Mi avvicinai e afferrai la sua cravatta nera. "L'integrità di una vergine, la saggezza di una madre."
Lui sembrò deluso quando lasciai andare la sua cravatta. "E l'indipendenza di una stronza."
"Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale."
"Lo so, Mr. Clifford."
Si alzò e spinse la bocca contro la mia, afferrando i miei capelli con una mano mente ansimavo e iniziavo a sbottonargli la giacca. Michael spinse via le cose dalla mia scrivania, sollevandomi su di essa e afferrando la parte superiore del mio vestito, strappandolo.
Io sussultai, la sua bocca mi baciò le clavicole e il petto febbrilmente.
"Non so cosa cazzo c'è in te, Erin, ma voglio tutto."
Mi congelai e posai le mani sul suo petto. Lui mi guardò, occhi verdi che cercavano di parlare in una lingua che non avevo imparato. Dopo un attimo lui mi baciò di nuovo. Era gentile e mi fece tremare mentre lo spingevo via.
"Non dovresti essere tu a fare questo." Sussurrai e mi asciugai la bocca, scendendo dalla scrivania e superandolo. "Dovresti essere tu quello che tiene tutto in ordine e che evita la rottura del contratto."
Michael sembrava quasi addolorato dalle mie parole.
"Vederti con Charles ieri mi ha fatto pensare." Spiegò e si mise a sedere sulla mia poltrona.
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.