Erin Lancaster.
Per la seconda volta quest'estate, New York decise che era il momento della pioggia come se i giorni passati non fossero stati caldi da morire. Rimasi ferma nella pioggia, la pioggia bagnava il mio reggiseno sportivo e i miei pantaloncini mentre io guardavo in alto e lasciavo che la pioggia mi coprisse.
Era come se avessi di nuovo quindici anni ed ero a Washington dove era nuvoloso e piovoso la maggior parte del tempo. Un'ondata di nostalgia mi travolse mentre pensavo a mio padre che faceva avanti e indietro per mio fratello. Mi mordicchiai il labbro e pensai di andare a trovarlo presto.
Charles stava aspettando alla fine della strada, come se avesse capito che avevo bisogno di una macchina. Mi rivolse quel suo caldo sorriso e mi passò una giacca mentre aveva un ombrello in una mano.
"Sempre una vagabonda, Miss Lancaster." Disse il autista e impedì ad altra pioggia di colpirmi. "Le è piaciuta la sua corsa?"
"L'ho amata." Dissi mentre lui guidava ed io rispondevo a delle email. "Qualcuno mi ha cercato?"
"Mr. Clifford ha detto che avrebbe mandato una macchina a prendervi alle cinque del pomeriggio." Disse Charles e si mordicchiò il labbro, quasi come se fosse disturbato da Michael senza neanche averlo incontrato. "Per favore, Miss Lancaster, posso farle una domanda?"
"Certo, Charles, sei come un padre per me." Dissi e misi da parte il telefono. "Sei preoccupato?"
"Non proprio, so che lei sta perfettamente bene da sola." Mi assicurò Charles. "Voglio solo avvisarla di controllare i suoi sentimenti. So che è difficile per lei capirlo adesso, ma in futuro, la prego, si assicuri di salvaguardare se stessa."
Io sorrisi e annuì. "Certo, Charles." Mi piegai in avanti e posai una mano sulla sua spalla."Prenditi il fine settimana libero, okay? So che sei stato molto occupato questa settimana per colpa mia. Mi prenderò cura dei prossimi due mesi per tutto quello che hai fatto."
Charles mi ringraziò e mi lasciò andare di sopra per lavarmi e cambiarmi prima che Michael arrivasse. Mi stavo infilando il vestito quando il campanello suonò ed io mi affrettai ad aprire.
"Siamo in ritardo." Disse lui semplicemente prima di baciarmi. "Mia madre è la persona più impaziente del mondo intero."
Io gli rivolsi un sorriso imbarazzato e posai le mani sulla sua nuca, baciandolo di nuovo. Michael posò le sua mani sulla mia schiena e me la accarezzò fino ad arrivare al collo.
"Lo farei adesso, ma mia madre ci sta aspettando al country club."
La madre di Michael, anche se io avevo supplicato Michael di dirle che ero malata, mi aveva invitato a cenare con loro al country club. Mi ero lamentata di questo per tre giorni fino a questa mattina perché si supponeva dovesse piovere.
Quindi, naturalmente, avevo accettato e mi ero preparata. Stavo indossando una gonna bianca che arrivava fino alle mie caviglie. Finì di abbottonare la mia camicia beige e mi sistemai il colletto prima di guardarmi un'ultima volta allo specchio.
Non capivo perché mi importava così tanto. Forse era perché avrei incontrato di nuovo sua madre e le madre tendevano ad intimorirmi e farmi arrabbiare un po' perché la mia era cos' maniaca del controllo ed esasperante. Michael mi guardò a lungo prima di prendermi la mano e baciarmi con passione.
"Sei bellissima." Mormorò e mi strinse la mano. "Hai tutto quello che ti serve?"
Io annuì e presi un borsone con i miei vestiti dentro dal divano solo perché questo venisse preso dalle mie mani. Lui rimase in silenzio finchè non raggiungemmo la macchina e posò una mano all'interno della mia coscia.
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.