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Erin Lancaster

Michael gemette e poi si accasciò accanto a me, ansimando mentre io inarcavo la schiena e mi mordevo il labbro mentre lui si girava su un fianco. Mi accarezzò la schiena nuda, mi baciò il corpo prima che mi mettessi a sedere e mi infilassi la maglietta al suono del pianto di Gordon.

"Vado io." Michael mi tirò di nuovo sul letto.

"No, ha fame intorno a quest'ora." Dissi e mi misi le mutande. "Ieri l'hai tenuto tutto il giorno anche se stavi lavorando."

"E tu sei con lui tutti gli altri giorni." Mormorò e mi baciò la fronte. "Te lo porto."

Io annuì grata e mi rimisi sul letto, passando una mano tra i suoi capelli mentre si rimetteva i boxer. Lasciò la stanza e tornò qualche minuto dopo con un Gordon singhiozzante.

"Quanto tempo ha detto il pediatra che devi allattare al seno?" Chiese Michael, sedendosi di fronte a me mentre sistemavo Gordon, che dopo si attaccò al mio seno. "E' una brutta cosa che lo trovo sexy?"

Sbuffai e gli diedi un calcio con il piede sul petto. "Sei così strano."

"Hey, ma sposerai questo tipo strano tra quattro mesi." Mi ricordò e mi diede un bacio. "Merda, sarò Mr. Erin Lancaster."

Io scoppiai a ridere, il che fece spaventare Gordon che si mise a piangere di nuovo. Michael mi guardò con adorazione mentre coccolavo nostro figlio finchè non fu abbastanza calmo per mangiare.

"Mrs. Michael Clifford." Lo corressi, sapendo che sapeva già del suo errore. "Anche se sentire te come Mr. Erin Lancaster è estremamente sexy."

Michael si mordicchiò il labbro e mi guardò mentre allontanavo Gordon dal mio seno. Lui lo prese e iniziò a dargli dei colpetti sulla schiena, sentendo poi un ruttino uscire dalla bocca del piccolo. Mi mordicchiai il labbro e asciugai il latte che stava colando dal mento di Gordon.

"Ti amo." Disse. "E non intendo che ti amo solo come mia moglie, ma ti amo come la loro madre e mi stupisce come una donna dome te- qualcuno che non riusciva neanche a dirmi che mi amava- mi ha fatto innamorare e mi rende un uomo migliore."

"Mi farai piangere." Dissi e posai una mano sulla sua guancia, sorridendo. "Porta nostro figlio a letto."

"Si, Miss Lancaster." Sussurrò e lasciò la stanza con Gordon. Quando tornò da me, mi baciò una gambe e poi la pancia, dove si fermò per un attimo. "Hai pensato ad un altro?"

"Un altro bambino?" Chiesi, aspettando di averlo a livello dei miei occhi. Lui annuì e sfiorò il mio naso con il suo. "S-si. Ieri, prima di venire nel tuo ufficio stavo parlando con mia madre di come mi sento nauseata ultimamente e poi sono andata alla clinica per vedere se potevo essere incinta-- Michael, potrei-- c'è una possibilità che io sia incinta di nuovo."

Michael sospirò e mi baciò il labbro superiore, poi il naso. "Atlas Clifford."

"Pensi che sarebbe una femmina se fossi davvero incinta?" Chiesi, passando una mano tra i suoi capelli. Lui quasi fece le fusa alla sensazione, facendomi ridacchiare.

"Si. Amerei avere una piccola Erin in casa." Ammise e mi baciò il petto. "La vizierei."

"Questa è probabilmente una brutta cosa, sinceramente." Dissi e chiusi gli occhi. "Non voglio che i nostri figli siano viziati."

Michael mise il broncio e poi si accigliò. "Tu non devi viziarli, ma io lo farò."

Alzai gli occhi al cielo e annuì, accarezzandogli le spalle e poi la schiena. lui gemette.

"So che sei probabilmente stanca, ma la schiena mi sta uccidendo." Si stese a pancia in giù, togliendosi la maglietta e lanciandola per terra. Io mi sistemai sulla sua schiena e gli baciai la nuca prima di passare una mano sui muscoli tesi della sua schiena.

Lui gemette piano, le mie mani si premettero sulla sua schiena prima di continuare a massaggiarlo. Dopo pochi minuti si girò, posando le mani sui miei fianchi per assicurarsi che fossi a posto. Mi abbassai e lo baciai teneramente.

"Ti amo, Miss Erin Lancaster." Michael sospirò, spostandomi i capelli dal viso. "Sei tutto il mio mondo."

*

Michael cullava gentilmente Gordon mentre il dottore mi controllava gentilmente, portando la nostra attenzione sullo schermo.

"Sei di due mesi?" Chiese il dottore e il suo sguardo andò verso Michael, che stava guardando intensamente. "E' la prima volta qui del padre?"

"Sono stato a tutti gli ultrasuoni di Gordon." Mormorò Michael, a disagio con il dottore di sostituzione. "Mia moglie sta bene?"

"Si e-" Fece una pausa. "Avrete due gemelli."

Io mi irrigidì e guardai Michael che non aveva nessuna espressione mentre stringeva Gordon al suo petto.

"Gemelli?" Chiese, guardando lo schermo degli ultrasuoni e poi me. "Tipo, due?"

"Si, Mr. Clifford." Il dottore ride. "Due bambini con una gravidanza."

Lui annuì e poi mi guardò. "Mi devi venti dollari."

"Sta zitto." Risi e accettai il suo bacio. "Te li darò quando andremo a casa di Andy."

"Avremo due gemelli."

*

"Sto andando fuori di testa." Dissi a Michael, entrando nel suo ufficio con una lista di band che avrebbero dovuto suonate al matrimonio. "Non so chi scegliere."

"Non scegliere nessuno." Mormorò. "Me ne occupo io."

Sollevai un sopracciglio e andai verso di lui, fermandolo. "Che succede?"

"La mia madre biologica non riuscirà a venire al matrimonio." Sospirò e si accasciò sulla sedia, tenendo una mano sul mio fianco e l'altra sulla mia pancia. "Non vuole prendere i miei soldi."

"Mi dispiace, tesoro." Sussurrai e gli baciai la testa. "Karen ci sarà. Pensa a questo e al fatto che tutto quello che lei vuole è vederti sposare l'amore della tua vita."

"Non posso sposare la mia chitarra." Scherzò Michael, sorridendo alla mia espressione offesa. Mi fece sedere sulle sue gambe e mi prese il viso tra le mani. "Scherzo. Sei tu l'unico amore della mia vita. Avremo ottant'anni e sono sicuro che verrò ancora nei miei pantaloni ogni volta che ti vedrò."

Piegai la testa indietro e risi, posando le mani sulla sua nuca. Lui mi baciò teneramente e mi mordicchiò il labbro.

"Sai che uno dei difetti dell'essere incinta è che sarò io quella a venire nei pantaloni solo stando seduta sulle tue gambe?" Sussurrai al suo orecchio e poi gli baciai il lobo. "Sei un orgasmo vivente."

Michael fece le fusa, facendomi ridacchiare. "Non puoi tentarmi così quando ho una riunione tra cinque minuti."

"Hai ragione." Mi alzai. "Adesso vado a finire i dettagli del matrimonio perché ci sposiamo tra meno di un mese e mezzo."

"Ti amo, piccola." Disse mentre aprivo la porta del suo ufficio.

"Ti amo anche io, Mr. Clifford."

Mr. Clifford } m.g.c traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora