Erin Lancaster.
Ero seduta di fronte al giudice. Così come la giuria, le persone del pubblico, l'avvocato della difesa, l'avvocato della vittima e Charles. Indossava una tuta gialla, i miei occhi osservarono i lineamenti stanchi del suo viso. I suoi occhi erano concentrati sul tavolo in legno che aveva davanti.
"Mrs. Woodsen." Il giudice mi rivolse uno sguardo di scuse. "I giurati hanno esaminato le prove che sono state fornite e adesso diranno il loro verdetto finale."
Io annuì e mi alzai quando lui ci fece segno di farlo.
"Noi, la giuria, dichiariamo Charles Woodsen colpevole di abusi domestici e stupro di secondo grado." Quelle parole erano come musica. Note spezzate, melodie scordate e il mio cuore perse un battito mentre iniziavo a singhiozzare.
"Charles Woodsen è condannato a quindici anni per violenza domestica e quattro anni per stupro di secondo grado. Woodsen è condannato a passare diciannove anni in una prigione di massima sicurezza." Il giudice picchiettò il suo martelletto e si alzò.
Io rimasi ferma dov'ero anche quando Michael venne da me.
"Piccola?" Lo guardai tra le lacrime. "Stai bene?"
"E' finita." Sussurrai, passandomi una mano sul viso e asciugandomi gli occhi. "E' solo difficile adesso accettare che non devo più preoccuparmi di questa cosa."
"Si." Mi baciò la fronte e sorrise. "Andiamo, faremo tardi all'audizione di Mitchie se non ce ne andiamo adesso."
Io annuì e gli presi la mano, tornando ad uno stato di compostezza. La sua mano nella mia era calda, il suo pollice accarezzava il mio mentre camminavamo.
"Ti ricordi cosa ti ho chiesto un paio di giorni fa? Quella notte, quando abbiamo firmato per l'affido di Mitchie?" Chiese, avvicinandosi alle porte del tribunale. Io sollevai un sopracciglio.
"Tesoro, mi dispiace." Dissi e gli presi il viso tra le mani. "Ero davvero stanca e--"
"No, va bene, piccola." Mi baciò la fronte. "Non era importante."
"Adesso mi sentirò male."
"Non farlo." Sorrise e mi baciò la mano. "Sono solo grato che possiamo stare insieme e fare piani a lunga durata con Mitchie."
Io sorrisi e gli strinsi la mano. "Ti amo."
"Ti amo anche io, piccola."
*
Sbuffai, incapace di guardare la TV oltre la mia pancia. Ero quasi al sesto mese di gravidanza, la mia pancia rendeva tutto più difficile. Borbottai, mettendo una mano dietro di me solo per cadere di nuovo indietro.
"Michael." Chiamai e poi mi ricordai che non c'era nessuno a casa. Sospirai per l'esasperazione mentre cercavo di nuovo di alzarmi dal divano. "Stupide, inutili gambe."
Dopo cinque minuti mi arresi, rimanendo stesa sul divano. Ero arrabbiata per il fatto che potevo a malapena fare qualcosa da sola. La porta si aprì ed io sollevai la testa, sentendo il mio ragazzo che entrava.
"Tesoro, grazie a Dio." Sollevai le mani in aria. "Puoi, per favore, aiutarmi ad alzarmi?"
Lui rise e poggiò alcuni documenti sul tavolo. Michael afferrò le mie mani e mi sollevò per farmi sedere. Lo ringraziai e accettai il suo bacio.
"Da quanto tempo eri stesa lì?" Chiese, posando una mano sulla mia pancia e inginocchiandosi di fronte a me.
"Venti minuti, ma non riuscivo ad alzarmi." Ammisi e mi immobilizzai all'improvviso movimento dentro di me che colpì le pareti interne della mia pancia. Senza pensarci presi la mano di Michael e la posai dove l'avevo sentito. "Sta calciando per la prima volta."
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.