A/N: Leggete l'angolo autrice (nel mio caso angolo traduttrice) alla fine.
Erin Lancaster.
Ero stesa tra le sue gambe con la testa poggiata sulla sua coscia mentre lui giocava ai video games. Dopo ogni partita lui si fermava e mi baciava la testa. Piegai indietro la testa e gli accarezzai la guancia non rasata, rivolgendogli un sorriso adoratore.
"Amo il tuo sorriso." Mormorò lui e posò il controller accanto a se, portandomi sulla sua vita. "Cazzo, sono così fottutamente montato per te."
Non dissi niente. Non sapevo cosa dire. La sua bocca corse sul mio collo prima di incontrare la mia in un lento abbraccio. Gli circondai il collo con le braccia e mi allontanai da lui, mordendomi il labbro.
"Mia madre vuole passare il Natale in Kansas." Passai le dita tra i suoi capelli. "So che vuoi tornare in Australia, ma--"
Michael mi rivolse quello sguardo che mi diceva di stare zitta perché avrebbe detto 'si' a qualsiasi cosa avessi detto. Se gli avessi chiesto di saltare giù da un ponte con me non mi avrebbe fatto aspettare per una risposta, ma mi avrebbe tirato per un braccio e tenuto stretto mentre entrambi cadevamo verso la nostra morte eminente.
"Parlerò con la mia mamma naturale." Mormorò e mi allontanò i capelli dalla spalla. "Tu, d'altro canto, devi parlare con tua madre e smettere di rimandare il pranzo con lei."
Io borbottai e posai la testa sulla sua spalla, disegnando piccoli cerchi sulla sua pelle prima di sollevare la testa e baciarlo gentilmente. "Si, papà."
Lentamente mi alzai da lui, sentendo uno schiocco sul mio sedere mentre lui si mordeva il labbro. Risi e superai un paio di boxer per terra.
Nelle scorse settimane aveva continuato a portare qui le sue cose, il mio cuore impennava ogni volta che lui conservava le cose nei cassetti invece che lasciarle negli scatoloni. La sensazione di permanenza mi riempiva il cuore e le mie mani volevano essere su di lui sempre mentre mi ricordava che avrebbe fatto durare questa sensazione per sempre.
Michael smise di giocare quando io fui pronta, le sue mani si infilarono già sotto il letto per prendere i tacchi che stavo cercando.
"Grazie." Mi abbassai e lo baciai. "Vuoi che ti porti qualcosa quando torno?"
"Preservativi." Disse. "Non sei andata al tuo appuntamento, di nuovo. Vuoi prenderla di nuovo?"
"La pillola? Si, e' solo –non lo so, non sono molto eccitata di avere un puntura sul culo o sul braccio." Ammisi e mi misi a sedere accanto a lui per mettermi i tacchi. "Ti importa se la prendo o no?"
"No." Si passò una mano tra i capelli. "Solo che non mi piace l'idea di dover stare attento o di preoccuparmi costantemente di non metterti incinta. Non fraintendermi, amo i bambini, ma non adesso. Non quando non so neanche se tu ne vuoi."
Sorrisi. "Sai di chi mi sono innamorata a prima vita?"
Lui scosse la testa alla mia domanda.
"Mia nipote, la mia unica nipote. Lei –mi ha guardato con quegli occhi che hanno fatto smettere di battere il mio cuore e mi ha fatto venire un groppo in gola. Ho sempre voluto dei bambini, ma mia madre ha avuto abbastanza problemi ad avere me e non so se sono pronta a sapere se posso avere figli o no."
Michael si accigliò e mi prese una mano, portandosela alle labbra.
"Guardaci." Mormorò. "Parlando del nostro futuro, gestendo problemi--"
"Hm, peccato che non siamo considerati adulti, vero?" Chiesi, guardando il sorriso apparire sul suo viso giovane. "Tornerò tra due ore. Ti aiuterò a mettere via il resto delle tue cose."
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Mr. Clifford } m.g.c traduzione italiana
Fanfiction[LIBRO FINALE DELLA 'THE CEO SERIES'] "Miss Lancaster, lei è un esemplare di vero mistero, intelligenza e attrazione sessuale." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.