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Erin Lancaster.

Michael arrivò arrabbiato al country club, si poteva capire anche solo guardandolo. La sua mascella era contratta, labbra unite tra di loro mentre parlava velocemente, una parola sola per rispondere al cameriere. Io ero seduta, indossavo un top nero e una gonna color carne con tacchi neri. I miei capelli erano divisi al centro dalla riga.

"Miss Lancaster." Mi salutò, formale e brutale. "Com'è andata la tua giornata?"

"Bene." Dissi e feci segno al cameriere di avvicinarsi. "Due di acqua tonica."

Lui annuì velocemente, allontanandosi subito dal tavolo. Michael rimase in silenzio e picchiettò le dita contro la tovaglia bianca.

"Sembri arrabbiato." Commentai e mi allungai per prendergli la mano prima di rendermi conto di quello che stavo facendo. "Vuoi parlarne?"

Michael scosse la testa e prese l'acqua tonica dal cameriere ancora prima che avesse il tempo di posarla sul tavolo. Io lo ringraziai e gli tesi una mancia prima di sorseggiare la mia acqua.

"Più tardi giocherò a golf." Dissi, cercando di cambiare argomento. "Ti piacerebbe unirti a me?"

"No." Rispose in modo rigido, occhi verdi fissi nei miei blu. "Divertiti ad essere al centro dell'attenzione."

Io sollevai un sopracciglio e mi poggiai contro lo schienale della sedia. "E cosa ho fatto per meritarmi questo comportamento? Sto cercando di essere gentile per una volta invece che una stronza maniaca del controllo." Dissi e sentì l'urgenza di alzarmi e gettargli il drink in faccia.

"Perché non lo chiedi a tua madre che sembra sapere tutto di noi e che l'ha detto ai giornali?" Chiese, stringendo il suo bicchiere. "Sono quel teppista non professionale con capelli rossi e anche sua figlia pensa che io sia uno scherzo."

Mi accigliai e incrociai le braccia al petto. "Non ho mai detto questo. Infatti, le ho detto che tu sei la persona più piacevole che io abbia mai incontrato e di non parlare mai più in quel modo di te."

"Era una frase di tua madre." Mi ricordò.

"E mia madre è una bugiarda, traditrice." Dissi. "Perdonami se è mia madre, ma le persone mi conoscono per essere brutalmente onesta e aperta riguardo a come mi sento verso qualcuno. Mia madre non è qualcuno con cui mi sento amica."

Michael annuì e guardò il suo bicchiere vuoto. "Mi dispiace."

"La tua preoccupazione era comprensibile. Solo –Parla prima con me almeno. So che questa non è una relazione normale –non voglio neanche che lo sia- ma non ti girerò le spalle quando hai bisogno di qualcuno con cui parlare." Dissi e mi spostai sulla sedia accanto a lui.

Posai la mano sotto il suo mento e mi avvicinai per lasciare un bacio veloce sulle sue labbra. Michael sorrise prima di avvicinarsi per un altro bacio. Mi terrorizzava un po' il fatto che mi stessero davvero piacendo queste dimostrazioni d'affetto. Deglutì e mi alzai, un sorriso nervoso sul viso.

"Vado a prepararmi per la partita con Charles." Lo informai. "Sei il benvenuto se vuoi unirti a noi."

"Va a divertirti." Disse e si leccò le labbra. "Ma ti avviso: se Woodsen ci prova con te lo prenderò a calci in culo."

"Annotato, Mr. Clifford."

*

Ero poggiata contro la macchina, guardando il modo in cui Charles cercava di impressionarmi con le sue magnifiche abilità. Io stavo ghignando, scuotevo la testa ogni volta ch si dava il cinque con gli altri uomini che si era portato dietro.

Mr. Clifford } m.g.c traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora