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Erin Lancaster.

Unì le labbra tra di loro e mi passai una mano tra i capelli. Il sole mi colpiva mentre James e Hannah erano in piscina. La mia mente era occupata dal pensiero di Michael e di come lui non faceva nessun tentativo di tenermi accanto. Mi mordicchiai il labbro e mi misi a sedere.

"C'è qualcosa di male in me?" Entrambi i miei amici smisero di fare quello che stavano facendo e mi guardarono in modo confuso. "Sono chiusa emozionalmente?"

"Certo che lo sei." James parlò per primo e si avvicinò al bordo della piscina. "Ma solo quando lavori perché devi esserlo. Altrimenti sei abbastanza sentimentale."

"Si tratta di Michael? Penso di non volerti accanto a lui, E." Ammise Hannah e si mordicchiò il labbro. "Ti sta facendo comportare da ragazza."

Io mi accigliai e incrociai le braccia al petto. "Cosa c'è di male ad esserlo?"

"Nulla." Spiegò Hannah e si spostò i capelli indietro. "Solo che non è da te."

Io sospirai e mi poggiai contro lo schienale della sedia. "Magari è perché sono abituata a fare sesso con persone che controllo, giusto? Tipo Andrew –lui mi stvaa aspettando in ginocchio e io non mi sono sentita male."

"Magari è quello." Ammise James. "Anche quando abbiamo dormito insieme eri diretta e specifica."

"Si, anche quando abbiamo pomiciato quella volta perché eravamo ubriache tu mi stavi ordinando per tutto il tempo." Si intromise Hannah e mi sorrise. "Il potere e il controllo sono le tue basi, E. Quando sei con Michael li lasci andare."

Io incrociai le braccia al petto e borbottai. "Sapete qual è la cosa peggiore di tutto questo?"

"Sei secca?"

"Sto parlando di un ragazzo." Avevo uno sguardo disgustato sul viso. "Con tutte le cose su cui avrei potuto chiedere un consiglio o anche solo lamentarmi, lo sto facendo per un ragazzo."

"C'è una prima volta per tutto." Disse James mentre usciva dalla piscina. Venne verso di me e mi baciò la fronte, piccole gocce di acqua scivolarono su di me. "E' solo strano venendo da te."

Hannah sorrise e uscì anche lei dall'acqua mentre io seguivo James dentro e lo guardavo in modo scettico.

"Pensi che sia davvero incapace di aprirmi con qualcuno?"

"Per quanto tempo siamo stati amici prima che tu mi dicessi cosa ti piace e cosa no?" Chiese James, rivolgendomi uno sguardo serio. "Dopo tre anni ho saputo che hai un fratello adottato, una madre abusiva verbalmente e sentimentalmente a cui non importa niente di te ed un padre che ti ha lasciato a gestire tutto da sola."

"Essere sicura non è una cosa cattiva." Dissi. "Sono prudente."

"E come pensi che la prenderà Michael? Non penso sia il tipo che aspetta per avere quello che vuole." James si passò un asciugamano sui capelli e sospirò. "Ti voglio bene, E, ma devi capire chi sono i bravi ragazzi e chi sono i cattivi."

Fece qualche passo in avanti e mi diede un piccolo bacio sulle labbra. Io sorrisi e abbracciai il mio migliore amico, abituata a questi scambi tra di noi. Mi si riempirono gli occhi di lacrime perché sembrava che tutti si preoccupassero di me più della mia stessa madre.

"Non voglio credere che lui sia un cattivo ragazzo, James." Sussurrai e giocai con i suoi capelli. "Non voglio credere che qualcuno sia cattivo come mia madre."

"Oh, piccola, tua madre ha una categoria tutta sua per la quantità di stregoneria che ha tra la punta delle dita." James rise e si allontanò da me. "Che ne dici se dopo usciamo e beviamo fino a dimenticare i nostri problemi?"

Mr. Clifford } m.g.c traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora