Chapter 8

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Mi sveglio e la prima cosa che sento è caldo.

Un terribile caldo.

Apro gli occhi, prendo il telefono dal comodino e vorrei ammazzare qualcuno per avermi svegliato alle 9:00 AM.

Sam starà di sicuro dormendo ancora e io non so che fare.

Forse potrei tornare a dormire, ma sinceramente non credo di essere in grado di farlo con questo maledetto caldo. La prossima volta rimarrò incatenata a casa e non permetterò mai più a nessuno di trascinarmi ad un concerto nel pieno dell'estate torrida di San Diego.

'Quindi? Cosa si fa?' interviene il mio subconscio iperattivo. Ma come fa?

Dopo aver vagato per un po' nella stanza, pensando a cosa fare, una lampadina si accende nella mia testa: c'è la maglia con cui ieri ho buttato Harry in acqua ed è ancora bagnata, non penso gli dispiaccia se la prendo in prestito. Così, la prendo e vado in bagno ad indossare l'indumento che fungerà da costume che non ho.

Quando esco, lui dorme ancora con la testa sotto il cuscino.
Distolgo lo sguardo dal suo dorso, contratto a causa della posizioni delle sue braccia che stringono il cuscino e mi dirigo fuori, immergendomi nella vasca.

Mi ci voleva proprio.

"Che ci fai lì dentro?" chiede una voce assonnata che, stranamente, questa volta, non mi ha fatto spaventare.
Comunque sapevo troppo bene che la quiete potesse durare non più di cinque minuti.

"Ehm...il bagno?" chiedo l'ovvio e anche se non lo sto guardando, perché sono troppo occupata a tenere la mia t-shirt giù, so che sta alzando gli occhi al cielo.

"Fammi spazio" mi intima, entrando nella vasca.

"Proprio non ce la fai a lasciarmi in pace, eh?" mi lamento, raggomitolandomi nella maglietta in modo da coprire il meglio possibile il mio corpo.

"Perché sorridi adesso?" gli chiedo, notando gli accolgo della sua bocca piegarsi all'insù, mentre mi guarda.

"Perché hai ragione quando dici che sei diversa dalle altre" risponde, scrollando lentamente le spalle.

"Cosa intendi?" domando ancora, alzando un sopracciglio.

Se ho imparato a conoscerlo un minimo, si starà preparando a dire un'altra delle cose che mi irritano.

"Non mi è mai capitato che in mia presenza una ragazza indossasse una maglietta per fare il bagno e non mi è nemmeno mai capitato che una ragazza rifiutasse di dormire con me, tanto di rischiare di passare la notte fuori" vorrei alzare gli occhi al cielo per la presunzione presente nel suo tono, invece, quasi arrossisco alle sue parole.

"Ehm...ehm" schiarisco la voce prima di parlare.

"Già. E per tua informazione parli nel sonno e sei molto fastidioso" commento, mettendo un sorrisetto finto.

"E nessuna avrebbe avuto questa reazione ai miei complimenti" conclude.

Ah...quindi erano dei complimenti?

Beh, tanto non m'interessa capirlo.

"Rimarrai comunque uno stronzo" scrollo le spalle, ma anche io fatico a capire perché continuo ad essere così dura con lui...

"Rimarrà sempre il fatto che stai meglio senza maglia, anche se con questa si vede tutto" mi fa il verso, portandomi anche ad arrossire quando vedo che il mio seno risalta particolarmente con questa stupida maglia attaccata addosso.

"Stronzo" è l'unica cosa che dico prima di emettere un verso di frustrazione e uscire dalla vasca.

Perché non ho pensato ad indossare un reggiseno?

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