La prima cosa che faccio appena sveglia è tastare il letto nel quale mi trovo, denotando, prima di tutto, che vi sono solo io; poi, apro gli occhi e mi ci vuole qualche secondo per riattaccare la spina al mio cervello e ricostruire che sono nella camera di Harry; successivamente, passo a guardarmi intorno e a notare che, l'unica cosa che non indosso sono le scarpe.
Un momento, ma...perché sono nella stanza di Harry?"Buongiorno" una voce roca sopraggiunge ai miei pensieri che subito tacciono alla vista del corpo di Harry coperto da miseri pantaloni del pigiama; fra le mani ha uno scatolino e viene sorridente nella mia direzione.
"B-buongiorno" quasi mi ero dimenticata di rispondere, visto che ero concentrata su tutt'altro.
'E chissà da cosa...' interviene il mio subconscio, alzando derisoriamente gli occhi al cielo. Come fa ad essere già sveglio?
"Cosa ci faccio io qui?" domando un po' preoccupata.
"Non dirmi che..." sospendo la frase, pronta già a pensare al peggio.
"Ti sarebbe piaciuto sicuramente, ma no" commenta con quel sorriso sghembo al quale io rispondo alzando irritata gli occhi al cielo per mascherare il rossore che era sul punto di cospargere le mie guance.
"Allora...cosa ci faccio qui?" domando ancora, senza aver perso la paura, ma essendomi tranquillizzata almeno un po'.
"Sei crollata. È bastato che ti sedessi e..." scrolla le spalle e solo adesso ricollego i pezzettini della notte andata: da quando ho scoperto che è stato lui a mandare i fiori, a quando abbiamo parlato del college, dei concerti e a come mi sono addormentata.
"Certo..." sussurro, annuendo lentamente mentre sono assorta nel ricordare.
"Non ti nascondo che sei stata una tentazione, ma...la necrofilia non mi attira" riacquista la mia attenzione con queste parole che ci mettono pochissimo a farmi arrossire, di nuovo, un po'.
"Il tuo umorismo è scadente" sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
"No, niente affatto" ribatte, scrollando le spalle spiacente.
"E comunque il mio non era umorismo" aggiunge, facendomi per un momento rimanere sconcertata e priva di parole.
"Ti ho portato una cosa" dice dopo diversi minuti di silenzio, salendo ai piedi del letto per poi venire a cavalcioni sino a me che m'irrigidisco per qualche istante.
"C-cosa?" balbetto di nuovo. Questo mio comportamento renderà le cose più difficili, ma non è completamente colpa mia. Molto deriva dal suo torace nudo che adesso è quasi a toccare il mio, coperto dal lenzuolo.
"Questo" risponde con un sorrisetto, poggiandomi quella piccola scatola sulle gambe, prima di sedersi al mio fianco.
"Questa era la sorpresa?" domando, inarcando le sopracciglia incuriosita.
"Esatto" replica, incoraggiandomi ad aprirla.
Così, con un'ultima occhiata al contenitore, sciolgo il fiocco che lo costringe e lo apro: dentro di esso vi è un biglietto piegato a metà."Aprilo" istruisce, senza far trapelare nessuna emozione. Dunque, estraggo quel piccolo foglio e incomincio a scrutarlo: i miei occhi si illuminano quando capiscono di cosa si tratti.
"Una vacanza?" domando incredula, controllando ancora per accettarmi di ciò che vi è scritto.
"Su uno yacht privato" aggiunge soddisfatto.
"Non posso crederci! E...quando?" chiedo ancora, controllando sul foglio informativo.
"Agli inizi di gennaio" risponde, confermando ciò che c'è stampato sopra di esso. Ma la mia emozione sparisce di colpo.
"Harry, io...ho terribilmente bisogno di una vacanza, dato l'inizio pensante al college..." quasi sembro scusarmi, mentre guardo delusa il viaggio che non potrò mai compiere.
"...ma è tutto infattibile, quel periodo sarò di nuovo al college" aggiungo, tentando di restituirgli il tutto, ma vengo fermata.
"Ti sbagli. Ho controllato tutti i tuoi impegni per quella settimana e, secondo le informazioni che ho raccolto, i corsi non riprenderanno fino al dieci gennaio" spiega, lasciandomi definitivamente a bocca aperta.
"Wow" dico, rimasta ormai senza parole.
"Hai...davvero fatto tutto questo per me?" domando con un sorriso da ebete a marcare le mie labbra, dopo averlo guardato un po' troppo a lungo imbambolata.
"Certo, che l'ho fatto per te" replica, come se il suo gesto sia del tutto normale.
"Aw...grazie, ma non avresti dovuto affatto" commento seria ma, su di giri, mi precipito ad abbracciarlo. Già non vedo l'ora di partire e staccare la spina per un po' prima di ritornare alla quotidianità.
"Invece sì" insiste Harry, stringendomi a sé.
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Always made in the am - h.s.
Fanfiction"Ti paga...Ti paga per essere la sua puttana?" [...]Quanto avrei voluto fosse per sempre, ma sapevo sarebbe stato impossibile. Lei non lo voleva, ne ero sicuro: c'erano troppo alti e bassi ai quali m'illudevo potesse ancora resistere. Ero io quello...