Qualcuno bussa alla porta, svegliandomi immediatamente e io, con un po' di stanchezza, mi alzo e vado a sbloccare la serratura che avevo chiuso a chiave.
Velocemente cerco di darmi una sistemata: alzo i capelli in una crocchia, possa le dita sugli occhi per eliminare le occhiaie da sotto i miei occhi, ma senza grossi risultati.
"Buongiorno" dal retro sento una voce che si materializza in Harry quando apro del tutto la porta.
"Buongiorno" rispondo a mia volta con voce impastata, portando una mano sulla bocca quando mi scappa uno sbadiglio.
"Io vado allo studio di registrazione" m'informa, appoggiando una mano allo stipite della porta.
"Tu e Sam volete venire con noi?" chiede, ma io scuoto la testa.
Se ho la possibilità di decidere, allora non ci andrò, se questo vuol dire rivivere la confusione di poche ore fa e poi siamo solo un peso, questo è da ammettere."Non preoccuparti, staremo qui. Non vogliamo disturbare, voi avete del lavoro da svolgere e noi non c'entriamo nulla" dò vita ai miei pensieri.
"Sei sicura?" domanda ancora e io annuisco per assicuragli che non ci sarà nessun problema.
"Allora se tu e Sam volete comprare qualcosa per stasera, c'è un negozio alla fine di questa strada dove potete trovare delle cose" mi informa, ma qualcosa nel suo tono di voce mi stranisce: adesso è disinteressato.
"Ci faremo sicuramente un salto" gli assicuro senza fare trapelare la curiosità dal mio tono.
"Allora vi lascio" conclude, allontanandosi dalla mia stanza senza rivolgermi nemmeno uno sguardo o un saluto.
È proprio bipolare: un secondo prima sembra una persona normale e quello dopo è di nuovo uno stronzo indiscusso.
Scuoto la testa per allontanare questi inutili pensieri e vado a prepararmi. Non ho intenzione di restare tutta la mattinata chiusa in una stanza d'albergo.
Così, mi lavo velocemente e indosso le prime cose che trovo, oltre alla pesante felpa che Harry mi ha prestato. Poi, mi presento alla porta di Sam e busso solo una volta, poiché lei mi aprire già vestita di tutto punto e pronta per uscire.
"Loro già sono pronti?" chiede su di giri. Harry non è ovviamente passato anche da lei per dirle che non saremo più andate con lui.
"No, Sam" rispondo cautamente, già so che inizierà a sbraitare perché ho detto di no ad Harry.
"Gli ho detto di no. Noi andremo a fare un giro, mentre loro sono allo studio" spiego e lei, come già sapevo, alza gli occhi al cielo.
Lo sapevo. E ora dirà anche c-
"Sei noiosa" appunto.
"Lo so, Sam" concordo.
Posso anche essere noiosa, ma lo preferisco ad essere invadente come lei mi vuole."Adesso vieni" la esorto, tirandola fuori dalla stanza e guadagnandomi un piccolo lamento da parte sua.
"Va bene, non sarà poi così male" commenta, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Devi dirmi tante cose" dice in tono canzonatorio. Mi guarda come se già stesse cercando di leggermi e mi fa paura.
"Oh no" mi lamento, percorrendo il corridoio del piccolo, ma elegante albergo in cui ci troviamo.
"Per esempio" dice Sam quando ci imbattiamo nell'aria fredda della tranquilla cittadina.
Prendo un profondo respiro, perché so che il terzo grado di Samantha Woods è appena incominciato.
"Quella foto sulla rivista scandalistica...dove tornavate?" è solo la prima domanda e io già non ce la faccio più.
"Non chiedermi altro e giuro che ti dirò tutto" rispondo, perché non ho intenzione di raccontarle tutto nel dettaglio.
"E va bene" con mio grande sollievo, concorda e io prendo un bel respiro.
Bene. Da dove comincio?
...
"Che ne dici di questo?" mi chiede Sam, appoggiando un vestito sul suo corpo. Alla fine siamo finite per entrare nella boutique che Harry mi aveva indicato stamattina.
"Misuralo" rispondo, cercando qualcosa che abbia un prezzo normale, ma sembra impossibile visto che è tutto davvero costoso. Ovviamente...dove poteva mai mandarci Harry?
Comunque, anche io ho tenuto un interrogatorio a Sam: mi ha raccontato un po' dei loro interessanti giorni passati a casa di Liam e in giro per la città dove soggiornavano; non si è assolutamente annoiata, in compagnia dei ragazzi e di alcuni amici e amiche di Louis, che sono stati con loro.
"Le signorine Howard e Woods?" chiede una commessa vestita con un abito sobrio, interrompendo la nostra ricerca.
"Sì" rispondo titubante, scambiandomi un'occhiata con Sam che scuote la testa come a dire che lei è più confusa di me.
Com'è che questa donna conosce i nostri cognomi?"Il signor Styles mi ha chiesto di aiutarvi" ci informa.
Harry cosa?
Ma perché deve sempre fare queste cose strane?
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Always made in the am - h.s.
Fanfic"Ti paga...Ti paga per essere la sua puttana?" [...]Quanto avrei voluto fosse per sempre, ma sapevo sarebbe stato impossibile. Lei non lo voleva, ne ero sicuro: c'erano troppo alti e bassi ai quali m'illudevo potesse ancora resistere. Ero io quello...