Sono passate ormai due settimane da quando siamo a Brookline e tra un paio di giorni ritorneremo a casa, pronte ad iniziare, dopo poco tempo, un'altra avventura.
Quasi ogni giorno usciamo con Bryan e i suoi amici, il quale non ha perso la sua brutta abitudine di starmi addosso. A Sam questa cosa sembra piacere particolarmente ed è per questo che mi trascina quasi ogni sera in quel maledetto locale.
Sono appena entrata nella mia stanza perché il mio telefono sta squillando e, francamente, non capisco perché non lo spengo ogni sera per evitare questo.
Il problema è che mi sta chiamando e sono appena le 10:30, di solito Harry mi chiama molto più tardi, per questo sono curiosa.
No, nemmeno lui ha perso la sua brutta abitudine di chiamarmi. E lo fa ogni maledetta sera.So che il telefono continuerà a squillare ancora un paio di volte prima di smettere del tutto e io sto qui a pensare a tutti i motivi per cui non dovrei rispondere. Più cerco di trovare queste ragioni e più ne trovo e mi convinco che forse non dovrei farlo.
Tuttavia, la curiosità mi sta logorando e la voglia di rispondere aumenta sempre di più. La sua abitudine di chiamarmi mi sta incominciando a dare fastidio e, in un momento di irrazionalità, rispondo.
"Shannon" risponde la sua voce roca "è da più di un mese che cerco di chiamarti, perché rispondi solo ora?" domanda. È così bello sentire la sua voce dopo così tanto tempo. Ma sono comunque arrabbiata con lui. A cosa gli serve chiamarmi? Per usarmi ancora?
"Perché mi hai chiamata?" chiedo a mia volta, ignorando la sua precedente domanda.
"Perché mi sono comportato da stronzo" sì, come no!
Ora si ripeterà proprio come l'altra volta: lui che si scusa, io che dico che non importa e poi ci sarà quella stupida gallina che chiederà ad Harry di non farla ingelosire.
"Basta scusarsi Harry, tu sei chissà dove e io sono perfino lontana da casa mia per non pensarti" protesto "e anche se io accettassi le tue scuse, cosa cambierebbe?" gli domando, ma lui non sembra volere rispondere.
"Nulla. Quindi ti prego, basta" replico al suo posto.Ecco, l'ho detto, finalmente.
"No, Shan, aspetta!" riesco a sentire troppo tardi per che ho appena staccato il telefono dal l'orecchio e terminato la chiamata un minuto dopo.
Cos'ho appena fatto?
Volevo veramente che smettesse di chiamarmi?
Forse ho fatto la cosa giusta.
Ma forse...non lo so!
Non so più niente.
L'unica cosa che voglio adesso è dimenticare tutto e divertirmi.
Con questa aspettativa, mi precipito nella camera di Sam senza nemmeno bussare e la trovo sul letto."Usciamo, chiama Bryan e tutte le persone che vuoi" dico con velocità, prima che possa ripensarci e non farlo più.
"Okay e da dove viene questa tua voglia di uscire?" domanda Sam, digitando un numero sul suo telefono.
Devo sembrarle veramente disperata per farle chiamare Bryan e i suoi amici.
E infatti lo sono.
"Perché...ehm..." cerco di inventare "dopo due settimane ho finalmente capito cosa intendevi con non pensare a Har-Zack" improvviso e stavo quasi permettendo alla ragazza davanti a me di scoprire tutto.
"A-a dopo" esco dalla camera onde evitare di commettere altri guai.E pensare che sto facendo tutto questo per tentare di dimenticare qualcosa che non c'è mai stato.
Oppure lo sto facendo perché dicendogli basta non potrò mai più sentire quello stupido stronzo?
Non lo so, devo pensarci.
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Always made in the am - h.s.
Fanfiction"Ti paga...Ti paga per essere la sua puttana?" [...]Quanto avrei voluto fosse per sempre, ma sapevo sarebbe stato impossibile. Lei non lo voleva, ne ero sicuro: c'erano troppo alti e bassi ai quali m'illudevo potesse ancora resistere. Ero io quello...