Chapter 51

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"E voi? Lo sapevate?" mi rivolgo ai miei genitori, senza smettere di guardare le persone che sono radunate nella sala: ci sono tutti gli amici che mi hanno accompagnato nel corso degli anni precedenti, anche quelli con cui ho avuto meno rapporti. Ma soprattutto, in prima fila ci sono Noah e Sam che mi guardano più sorridenti di tutti gli altri.

"Sì, ma ha fatto tutto Samantha" dice la mamma, accompagnandomi tra la folla di persone che incomincia ad accalcarsi intorno a me, augurandomi buon compleanno.

"Potevo mai lasciarti sola nel giorno del tuo compleanno?" mi chiede la mia migliore amica, avvicinandosi a me.

"Sono sorpresa...davvero sorpresa" ammetto, abbracciandola fortissimo a me, mentre mi domando cosa farei senza di lei.

"E io sono contenta che tu lo sia per una volta!" afferma, lasciandomi andare e alzando gli occhi al cielo. Scruto tra la folla in cerca di qualcuno, ma non vedo nessuno che...

"No, purtroppo non sono capace di fare i miracoli. Lui è a Los Angeles, ma non ha potuto liberarsi" dice Sam, mettendo su un piccolo sorriso di cordoglio. È qui? Perché non me l'ha detto? Non ci credo...

"Non fa niente" dico, sorridendo. Stasera non ho proprio voglia di pensarci.

"Auguri" dicono tante persone che non vedevo da tento abbracciandomi, baciandomi e io non posso fare a meno di rimare a bacca aperta ancora una volta: ma quante persone ci sono?

"Auguri anche da parte mia" dice Noah, invitandomi ad abbracciarlo.

"Grazie" dico io, cedendo alla sua gentilezza.

"Volevo scusarmi con te per come mi sono comportato ieri. Ricordo ancora qualche frammento, non piacevole" esordisce, scostandomi dal suo corpo per potermi parlare.

"Non voglio le tue scuse" affermo seria e lui sembra leggermente confuso.

"Voglio che tu ti fidi di me e che non pensi mai più che io potrei giudicarti per chi sei" concludo e continuo ad essere impassibile.

"Sì, ma non av-"

"Siamo nel duemila quindici, diamine, non hai motivo di vergognarti!" lo interrompo io bruscamente. Lui, invece, si limita ad abbassare gli occhi sui suoi piedi, come se ne fosse mortificato.

"Non potrei mai valutarti solo in base al fatto che sei gay, perché io ti voglio bene, Noah" asserisco, guadagnandomi di nuovo il suo sguardo.

"Anche io" ammette, cingendomi forte. Spero abbia capito le mie intenzioni adesso.

"Poi mi spieghi com'è andata con quel ragazzo" lo avverto, lanciandogli un'occhiata prima di andare a salutare altre persone, nel forte frastuono causato dalla musica.

"Auguri" quel troglodita di Zack mi si avvicina.

"Sei bella stasera" dice e io alzo gli occhi al cielo già stufa.

"Grazie mille" rispondo secca, allontanandomi prima che possa continuare a dire stupidaggini.

"Shannon" mi chiama Sam, afferrandomi il braccio.

"È il momento di scatenarci, adesso" afferma, guardandomi con quell'aria che mi fa letteralmente paura. Ma ha ragione.

'Non esagerare con l'alcol' mi mette in guardia il mio subconscio, agghindato a festa, e può stare tranquillo: non posso ancora bere e, quindi, non ne abuserò. Lo farò solo con il divertimento, stasera.

Always made in the am - h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora