Always made in the am - h.s.

Chapter 36

"Sam, mi fai male!" mi lamento con la ragazza che continua a giocare con i miei capelli.
Perché ho lasciato che mi aiutasse a prepararmi per stasera quando potevo benissimo farlo da sola?

"Ho quasi finito" dice per l'ennesima volta da ormai troppo tempo.
Comunque, forse è meglio che mi stia aiutando, così evito di pensare a i dubbi che mi renderebbero insicura: il vestito è troppo elegante? O forse volgare? Troppo lungo? Troppo accollato? Le scarpe troppo alte?
Sono tutte domande che continuo a pormi mentalmente, ma che dimentico subito visto che Sam mi sta staccando ogni neurone pettinandomi o facendo qualsiasi cosa strana stia facendo ai miei poveri capelli.

Non vedo l'ora che la mia tortura finisca, perché abbiamo iniziato a prepararci alle sette e mezza, dopo che Harry mi aveva mandato un messaggio in cui diceva che dovevamo muoverci dall'albergo alle nove per arrivare non so dove a Londra. E in più, non so nemmeno se i ragazzi siano tornati o meno, poiché siamo chiuse nella mia stanza da quando la pazza ha deciso che doveva sperimentare le sue arti da parrucchiera su di me.

"Adesso ho finito" annuncia soddisfatta e io non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.
Mi guardo allo specchio per notare i miei capelli biondi differenti dal solito: scendono ordinatamente ondulati fino alle punte, non perdono però la loro lunghezza, e infine si adagiano morbidi sui miei seni, coperti dall'abito bianco che Harry mi ha comprato oggi pomeriggio.
Adesso l'unica cosa che mi manca è il trucco, al fine di rendermi decente.

"Grazie Sam, ora va' pure a vestirti" la congedo. Non voglio che si faccia venire stupide idee che mi porteranno a farle di nuovo da cavia, perché anche se ha fatto un buon lavoro con i capelli, ci ha messo davvero troppo tempo.

"Okay. Ci vediamo dopo" mi saluta ed esce dalla camera, lasciandomi nella concentrazione che mi serve a non sporcare il vestito, mentre mi trucco.
Infatti, dopo aver fatto una particolare attenzione a come mettevo il rossetto bordeaux sulle labbra, ho finito anche di prepararmi in perfetto orario. Benedico mentalmente Sam per avere portato tutti questi trucchi con sé: è una maniaca al riguardo.
Ad ogni modo, sono soddisfatta di come appare il mio volto: le ciglia sono lunghe e annerite dal mascara e le guance leggermente rosee.

Ho giusto il tempo di guardarmi allo specchio un'ultima volta, che qualcuno bussa alla porta.
A quanto pare Sam ha voglia di tenermi sotto controllo oggi, ma sono sicura che apprezzerà il mio make up questa volta, siccome ho seguito tutte le istruzioni che mi ha consigliato.
Mi sistemo ancora un altro po', prima di affermare la maniglia e aprire la porta: mi viene una fitta al cuore quando vedo che davanti a me non c'è Sam come mi aspettavo, ma Harry.
Anche lui è vestito molto elegantemente, molto di più rispetto all'altra sera, e indossa anche una giacca con un taglio altrettanto sofisticato.

"Sapevo avresti scelto questo" commenta, cercando di reprimere un piccolo sorriso.

"Non avresti dovuto" mormoro, abbassando lo sguardo sulle mie mani, a causa della timidezza che ancora mi tiene prigioniera quando sono in imbarazzo.

"Ma ne è valsa la pena" dice, lasciandomi il varco libero. Evito di replicare alla sua affermazione e procedo nel camminare lungo il corridoio, ma diventa quasi impossibile ignorare il suo sguardo che so essere fisso su di me.

"Finiscila di guardarmi il sedere" sospiro, ma solo per provocarlo un po'. L'unica sua risposta è ridacchiare leggermente e mettersi al mio fianco.

"Sam è in macchina con i ragazzi e delle amiche. Sono già partiti" dice, dopo qualche minuti di silenzio che ci bastano a giungere alla rampa di scale che in teoria dovrei scendere (come, non ne ho la più pallida idea).

"Oh...ho per caso fatto tardi?" chiedo preoccupata, fermandomi.

"No, ma loro hanno deciso di muoversi prima e poi noi abbiamo la Ferrari" risponde, facendomi un occhiolino. Però, io quasi non gli presto più la mia attenzione, adesso concentrata sui tanti gradini che mi toccano scendere.