Chapter 11

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Dovevo immaginare che la notte scorsa sarebbe stata solo un'eccezione e che non potevo dormire beata anche questa volta.

Sono le 2:00 AM e qualcuno sta bussando insistentemente alla mia porta, ma per quanto possa essere arrabbiata del fatto che mi abbia svegliato, sono curiosa di sapere chi sia e cosa cavolo abbia da dirmi.

Così, senza curarmi di nulla, mi alzo e apro la porta.
La suite è buia, il corridoio anche, ma non posso non riconoscere il suo volto stanco anche questa volta e i suoi occhi verdi che continuano a luccicare.

Forse sto sognando, perché mai è qui?

Ha di nuovo perso la sua suite?

Certo è una cosa strana da dire, ma trattandosi di Harry Styles tutto è possibile.

"Posso entrare? Non riesco a dormire" chiede lui prima che io possa porgli la domanda. Ancora troppo addormentata per capire, annuisco confusa e gli lascio il passaggio libero. Chiudo la porta alle mie spalle e mi accorgo che lui mi guarda, il che, porta me a fare lo stesso confusa.

"E perché non riesci a dormire?" chiedo un po' a disagio, perché mi sento troppo osservata.

"Non ti riguarda" risponde duramente. E poi lui non dovrebbe essere definito stronzo? Ma cosa vuole ora da me?

"Stavo solo cercando di aiutarti, quindi se non ti sta bene puoi anche andartene" replico altrettanto dura.

"Non posso rimanere qui e tu non mi chiedi nulla?" domanda evidentemente seccato dal mio continuo insistere.

Non capisco perché si stia innervosendo quando dovrei essere io a farlo.

"Non ne avresti motivo, quindi ora esci" gli ordino, aprendo di nuovo la porta.

"No, ti prego. Dormo meglio quando sono in...compagnia" si giustifica, evitando di guardarmi questa volta.

"Cosa?" domando, alzando un sopracciglio.

"Non dormo molto da quando tutto questo...insomma, è che...dormire in compagnia mi fa stare meglio"
risponde con nonchalance.

Probabilmente preferirebbe non dirmelo, ecco perché appare un po' seccato. Comunque a me la situazione non sembra per nulla più chiara.

"Allora? Posso rimanere?" mi domanda dopo alcuni minuti in cui sono rimasto a guardarlo come se non fosse un umano. Ma se mi guarda proprio come sta facendo ora, come posso mai dirgli di no?

"Sì" rispondo, chiudendo la porta che finora era rimasta aperta in attesa che lui uscisse.

"Ma non ti avvicinare a me" sento la necessità di specificare, perché questa volta non ho l'intenzione di risvegliarmi avvinghiata a lui.

...

Questa storia deve finire, non posso ritrovarmi ogni volta tra le braccia di quello che, anche se nel sonno sembra così tranquillo, resta pur sempre uno stronzo.

Senza farlo svegliare riesco a levarmelo di dosso e ad alzarmi.
Quando controllo l'orario mi stupisco del fatto che siano le 2:00 PM, ma avrei dovuto immaginarlo, visto che ieri sera io ed Harry abbiamo parlato a lungo prima di andare a dormire.

Lui mi ha raccontato un po' di come si senta veramente ad essere chi è, riconosce anche di non essere una delle persone più famose che ci sono su questa terra, ma è un problema per lui. E ho avuto anche la conferma di ciò che pensavo quando mi ha parlato a San Diego: la musica è l'unica cosa che lo tiene ancorato a questa realtà fatta di sacrifici e rinunce.
Penso a come debba essere brutto non poter mai mantenere contatti con nessuno perché si è troppo preoccupati per come si appare agli altri, alle riviste e a subire giudizi continui, per cui diventa difficile citare i rapporti personali.

Always made in the am - h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora