Chapter 23

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"Tu sei pazzo" rido, annullando quel piccolo scontro tra sguardi così strano.

"Può darsi" dice e va a sciacquarsi le mani nel piccolo lavandino alle nostre spalle. Io lo imito e poi lo aiuto a fare il nodo al suo grembiule.

"Okay, che dobbiamo fare adesso?" chiedo, quando siamo entrambi davanti al piano di lavoro in marmo.

"Dobbiamo impastare" mi viene da ridere ad ogni cosa che facciamo.
Tutto mi sarei immaginata, tranne di fare questo.

Harry butta della farina sul piano e,  ovviamente, anche su di me.
Ma la cosa non finisce lì e per tutta la durata del tempo in cui siamo occupati a rigirare l'impasto lui non smette di infastidirmi, gettandomi quella polvere bianca addosso e io non posso fare altro che rispondere allo stesso modo.
E mi fa letteralmente male la pancia per quanto sto ridendo.

Quando finiamo e riusciamo finalmente ad infornare ciò che abbiamo preparato, rido ancora una volta appena vedo la sua faccia completamente bianca.

"Sembri un fantasma!" esclamo, ridendo. È davvero buffo.

"Anche tu" incomincia a ridere anche lui.

"Harry" dico preoccupata, guardando la sua mano. "Hai perso un anello" lo informo e i suoi occhi si spalancano.

"Ops" è troppo tenero in questo momento: la faccia completamente bianca e anche tutti i suoi vestiti -come i miei d'altronde- la sua espressione divertita, ma preoccupata allo stesso tempo per dove potrebbe essere finito il suo anello.

"Shan" Harry attira la mia attenzione, passandomi una mano davanti al volto.

"Sì, scusa" per essermi incantata, aggiungo mentalmente. Ma penso che questo l'abbia già capito.

"Abbiamo combinato un casino qui dentro. Lo dici tu a loro, vero?" chiede, indicando la coppia che sta sistemando le pagnotte nel negozio, vedibile da qui.

"Assolutamente no. È stata tua l'idea" lo liquido, guardandomi intorno a tutta la confusione che abbiamo combinato. C'è davvero farina dappertutto.

"Su, vai" lo incoraggio, lasciandogli il passaggio libero.

Fortunatamente, i due -felici per presenza di Harry- non ci dicono nulla della confusione che abbiamo creato e ci ringraziano addirittura per averli aiutati.

"C'è solo un problema in quel pane..." incomincia a dire Harry ai due, grattandosi la nuca.

"Cosa, caro?" domanda curiosa la signora.

"Ehm...qualcuno potrebbe trovarci, per caso, un mio anello" risponde Harry e io ho difficoltà a rimanere seria, guardando la sua faccia.

"Lo farò presente a chi lo comprerà" anche lei ride, accompagnato dal signore al suo fianco.

"Vi ho conservato qualcosa da mangiare" ci informa l'altro, porgendoci un croissant ognuno.

"Meglio del pane che abbiamo fatto sicuramente" commento, addentando il dolce.

"Mh, forse. Ma il migliore sarà quello con il mio anello dentro" dice e io alzo gli occhi al cielo per la sua presunzione -seppur finta-, dandogli un piccolo colpo sulla spalla.

"Prima di andare, è meglio che vi diate una ripulita" ci fa notare la signora, ed effettivamente ha ragione: siamo ancora tutti bianchi e camminare per le strade in questo stato non è la cosa più adatta da fare, se vogliamo passare inosservati.

Harry mi passa uno strofinaccio che uso per pulire le mie mani e anche la mia faccia dato che qualcuno me l'ha riempita di farina; lui fa lo stesso.
Fortunatamente, non sono quella messa peggio qui, Harry è ancora più sporco di me e questo mi fa venire da ridere, alimentando ovviamente la sua frustrazione nei miei confronti.

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