"Arrivati" mi avvisa Harry, facendomi cenno di guardare alla mia destra.
"Wow..." rimango quasi a bocca aperta per la vista.
Sono già stata a Londra in passato, ma non l'avevo mai vista da questo punto di vista, essendoci venuta in aereo. È completamente un altro scenario: grattacieli e case di tutte le dimensioni si estendono su tutto l'area delimitata da campi ordinati, nella loro imprecisione; già da qui si riesce a vedere il continuo movimento a cui è sottoposta questa splendida, anche se umida, città.
E non vedo l'ora di scendere da qui e calpestarla con i miei stessi piedi, dopo tanto tempo. Non so perché ma questa volta mi sembra...speciale.Quando finalmente ci avventuriamo fra le strade i miei occhi si riempiono delle vecchie meraviglie che ci sono, delle persone, delle cose. Adoro questo posto e adesso che ci sono ritornata, mi è impossibile trattenere l'entusiasmo.
Harry lascia l'auto in una parcheggio privato di un hotel rigorosamente a cinque stelle e, prima di scendere, indossa un cappello nel quale nasconde tutti i suoi ricci ribelli e degli occhiali da sole scuri, a scopo di non essere riconosciuto.
Devo ammettere che è proprio riuscito nel suo intento."Fai presto!" mi lamento impaziente, visto che sta impiegando del tempo inutile fissandosi allo specchietto retrovisore, mentre io già sono fuori a guardarmi intorno.
Senza una parola esce dall'auto e mi passa accanto, afferrando la mia mano e lasciandomi letteralmente di stucco.È una strana sensazione...la sua presa su di me è forte mentre mi trascina velocemente verso l'uscita del posto. Mi lascia la mano solo quando siamo sulla via principale, ma solo per voltarsi verso di me.
"Allora, cosa vuoi vedere?" mi chiede e io mi prendo un momento per pensarci...ci sono così tante cose da vedere qui che mi sento come una bambina in un negozio di caramelle.
Mi giro intorno, ritrovandomi il simbolo di Londra sotto gli occhi che sfortunatamente non ho avuto l'occasione di visitare in passato.
"Il Big Ben" gli sorrido, prendendogli la mano per trascinarlo verso l'orologio.
...
"Ti è piaciuto?" mi domanda Harry quando usciamo dal grande cancello con inserti d'oro di Kensington Palace.
"Moltissimo!" rispondo, non potendo trattenere un sorriso.
Non so come dal Big Ben siamo riusciti ad arrivare fin quaggiù e a vedere così tante cose in poco tempo, ma mi è piaciuto tantissimo.
"Stasera ti porto in un posto" dice all'improvviso, sminuendo con il suo tono ciò che ha detto.
"Dove?" domando curiosa, continuando a camminare a pochi millimetri di distanza da lui.
"Dovrai indossare un vestito" riflette, dopo avermi fissato per alcuni istanti.
E secondo lui, io dove lo vado a racimolare un vestito che non ho ancora la mia valigia?"Ma io...non ho nulla da indossare" mi lamento quasi, mentre lui sblocca l'auto, impassibile ai miei pretesti.
"Non sarà un problema, entra" si sincera, facendo partire con un sonoro rombo di motori la Ferrari.
Come fa a dire che non è un problema? Forse dice così solo perché non è una ragazza e non può capire l'importanza del vestiario, stupido ragazzo che indossa solo t-shirt o camice, pantaloni neri e stivali...Poco dopo l'auto si ferma in una strada costeggiata da negozi importanti: Louis Vuittones, Gucci, Versace, Prada, Valentino sono alcune delle marche che riesco scorgere quando mi guardo intorno dopo essere scesa dalla vettura.
"Che c'è da vedere qui?" domando confusa, guardandomi ancora in torno: penso sia una delle vie più lussuose che abbiamo visto finora qui e le persone che escono dalle rispettive butiques ne sono la testimonianza.
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Always made in the am - h.s.
Фанфик"Ti paga...Ti paga per essere la sua puttana?" [...]Quanto avrei voluto fosse per sempre, ma sapevo sarebbe stato impossibile. Lei non lo voleva, ne ero sicuro: c'erano troppo alti e bassi ai quali m'illudevo potesse ancora resistere. Ero io quello...