Chapter 12

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Dopo non so quanto tempo, siamo arrivati nella parte alta di Los Angeles.
La più costosa e prestigiosa di tutta la città. Anche il mio quartiere è uno dei più belli, ma questo non lo batte nessuno per quel che concerne i prezzi delle esorbitanti abitazioni che vi sono.
Infatti, qui le case sono il doppio di quelle della zona dove abito io e il lusso che si può vedere anche al di fuori degli enormi cancelli è davvero sfarzoso.
Questo qui che stiamo per oltrepassare, poi, è uno dei più grandi tra quelli che ho visto finora in questa strada e sono sicura che la casa non sarà per nulla piccola.

Infatti, è proprio così.

Appena l'auto varca la soglia di questo splendido cortile, la mia bocca si spalanca: una bellissima casa si articola sotto i miei occhi e io, che pensavo di aver visto il grande lusso solamente quando sono andata a Dubai, mi sbagliavo.

Il grande lusso esiste anche qui a Los Angeles e se è vero ciò che credo, cioè che ci sono case ancora più grandi di queste qui intorno, sono veramente impressionata.
Non pensavo nemmeno che anche solo uno di questi ragazzi potesse avere una casa così costosa.

Devono guadagnare davvero moltissimi soldi.

La villa è illuminata dalla luce del sole che si riflette in ogni finestra, visto che la casa ha molte vetrate.
Non posso nemmeno descrivere la sua grandezza, ci sarebbero troppi dettagli da esaminare e la mia voglia di scendere da questo suv si avvicina sempre di più, perché sono curiosa di vedere l'interno della casa.

Il fuoristrada si ferma proprio davanti all'ingresso, permettendoci di scendere e andare dritti all'ingresso visto che, ovviamente, c'è chi prenderà per noi i bagagli.

Vedo anche Sam guardarsi intorno incredula per ciò che sta vedendo, mentre io mi ricordo di dover chiamare i miei genitori per dirgli che uno stronzo ci ha sequestrate.

"Ciao mamma" dico quando lei risponde al telefono.

"Ciao Shan. Arrivate?" chiede subito.

"Sì, ma un nostro amico ci ha invitato ad una festa e siamo a casa sua ora" rispondo tutto d'un fiato, sperando che non mi faccia nessuna domanda.

"Oh, sai bene come la penso...sei grande, quindi sei libera di fare ciò che vuoi, ma fa' attenzione" si raccomanda ed ho ormai imparato questa frase a memoria.

Dopo averla salutata e aver subito gli ultimi avvertimenti, attacco ed entro dentro la casa, dove tutti già sono.

Sono stupita da quanto i miei genitori si stiano dimostrando aperti a tutto in questi giorni, è così strano.
Ma ripensandoci sono sempre stati così tutte le volte che sono partita da sola o con dei miei amici, però in questo caso ci sono proprio cascati con tutte le bugie che gli sto dicendo.
È per questo che mi sento in colpa: non voglio approfittarmi della loro buona volontà e gentilezza nei miei confronti.

Senza accorgermene ho continuato a camminare senza una meta e ora mi sono persa.

Come cavolo ho fatto? È mai possibile una cosa del genere?

'A quanto pare...' commenta il mio io esasperato sa me stessa.

Non so nemmeno dove sono tutti gli altri, ma io sono finita in un corridoio a caso tra tutti questi e forse è proprio ora di fermarmi. Non è possibile che in tutta questa casa non ci sia nemmeno una cameriera a cui chiedere!

Riesco finalmente a ritornare nel soggiorno, ma poi mi accorgo che dal pianto di sopra giungono delle voci che mi affretto a raggiungere.

Purtroppo quando la grande rampa di scale finisce non riesco più a sentirle.

Sta diventando uno stupido film horror con una stupida bionda con uno stupido cervello in grado di perdersi in una stupida casa un po' troppo grande, direi.

Always made in the am - h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora