Chapter 61

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"Ehm...dov'è la domanda? Avevi detto che dovevi chiedermi una cosa e io non so..." divago. Non ho capito bene ciò che ha detto e avrei bisogno che qualcuno me lo ripetesse.

'Ha detto che vorr-' okay, era per dire, ho capito cosa intendeva!

"Dai, Shan, sarà divertente" mi assicura, ma io sto scuotendo la testa da almeno mezz'ora.

"Non è divertente avere mille occhi puntati su di te, soprattutto se i giornali dicono cose assurde -grazie a te- e non è divertente perché non mi sentirò a mio agio in mezzo a tutti quelle celebrità bellissime e curatissime!" esprimo le mie preoccupazioni, mentre la mia testa come abbia fatto ad essere coinvolta in tutto questo.

"Ma ci sarà una festa dopo, non puoi dirmi di no" dice, ammiccando. Mi ritiene davvero così superficiale?

"No" concludo. Io non sono adatta ai suoi ambiti, al suo mondo, io sono solo una collegiale e pretendo di rimanere tale.

"Perfetto" dice, mettendo in mostra le sue adorabili fossette.

"Ti vengo a prendere domani alle tre e mezza. Non preoccuparti dei vestiti, ci penso io" dichiara.

"Un momento, tu n-non puoi fare questo, io non voglio. Harry!" esclamo, visto che lui sta andando verso la porta.

"Mi rifiuto, io mi rifiuto" dico in preda al panico.

"Shannon" mi chiama, ma io non ho intenzione di ascoltarlo, meglio continuare a delirare.

"Shannon" dice e quasi sembra serio, ma non voglio lo stesso ascoltarlo.

"Shannon" ripete.

"Shannon" pronuncia un po' più ad alta voce e, appena alzo lo sguardo, ecco che lui è lì a fissarmi. Di nuovo così vicino che è forte il desiderio di picchiarlo.

"Che c'è?!" chiedo innervosita.

"Non puoi, una volta, abbandonarti all'idea che sono gli ultimi giorni che passeremo insieme? Dopodiché ci rivedremo a gennaio" mi fa notare e non avevo visto le cose sotto questo punto di vista.

"A proposito..." mi ricordo improvvisamente di una cosa.

"Mi dispiace essermi arrabbiata per la questione della pausa. Potrei essermi comportata da...egoista, mentre tu meriti di riposarti dopo quattro anni in tour" mi stringo nelle spalle, realizzando quando sia difficile ammettere di aver sbagliato.

"Non preoccuparti. È tutto risolto" mi assicura.

"Adesso mi accompagni all'uscita del dormitorio? Non vorrei incontrare altri problemi" aggiunge, rimettendo i suoi occhiali da sole.

"Sai, questi occhiali da sole non fanno altro che renderti più appariscente" commento, chiudendo la porta a chiave, anche se si tratta di poco tempo.

"Vuoi dire che sono ancora più bello" dice, portando me ad alzare gli occhi al cielo.

"La tua ironia mi spiazza sempre" replico con sarcasmo, facendogli strada giù per le scale.

"Ecco, continua a camminare davanti a me..." mi esorta, ma io smetto di farlo per capire.

"Cosa?" domando confusa.

"Sai...questo pigiama ti fa un culo che n-" cerca di dire, mentre si sporge per guardarlo ancora.

"Oh, Harry! Sei terribile..." commento, voltandomi per riprendere a camminare nel corridoio del piano terra.

"Anche queste pantofole sono molto carine" mi deride, facendo riferimento alle cose pelose che porto al piede e per un momento arrossisco, pensando che mi abbia visto in questa mise.

Always made in the am - h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora