Capitolo 41: SCOTT

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Cosa poteva mai essere successo perché Derek mi chiamasse a notte fonda? La domanda mi tormentò finché non incontrai Isaac. Aveva davvero una brutta cera quella mattina.

<<Isaac! Che ti è successo? Hai una faccia!>> esclamai. Notai anche l'assenza di Erica e Boyd, così gli chiesi dove fossero.

<<È proprio di questo che si tratta>> disse. La sua voce trasmetteva preoccupazione, agitazione e tristezza. La sua espressione non era da meno: aveva gli occhi contornati di viola, segno che non aveva dormito granché. Anzi, non aveva dormito affatto a causa di pensieri e paure che lo avevano assillato.

<<Cos'è successo?>> richiesi, ora preoccupato anch'io. Ma prima che potesse rispondere ci raggiunse Stiles.

<<Ehilà, ragazzi! – ci guardò un attimo e si accorse che qualcosa non andava. – Non credevo che l'ultimo giorno di scuola potesse darvi tanta tristezza! E poi tu Isaac hai dei buonissimi voti, di che ti preoccupi? - Isaac abbassò lo sguardo. - Non si tratta della scuola, ovviamente>> concluse Stiles.

Poco prima che la campanella suonasse, Isaac ci raccontò tutto: del branco di alpha e della scomparsa dei nostri due amici.

<<Dopo scuola andrò a cercarli insieme a Derek e Peter. Ti unisci a noi?>> mi chiese.

<<Certo. Sono anche miei amici. Vi darò una mano>> dissi. Stiles, che era rimasto a bocca aperta da quando Isaac aveva citato il branco di alpha, si offrì anche lui di dare il suo aiuto.

<<Grazie. – disse il beta. – Ma già Derek non voleva che tu lo sapessi; non credo che te lo lascerà fare>>.

<<E perché mai?>> protestò.

<<Perché è pericoloso. Se proprio devo dirla tutta, non era neanche convinto di dirlo a te, Scott. Non voleva darti altri pensieri, credo. Penso voglia proteggervi. Ma ... dopo che abbiamo assistito per telefono all'aggressione e sentito le grida di Erica ... – deglutì. – Anche lui ha avuto bisogno di sostegno>> concluse. Isaac era davvero scosso e neanche io rimasi indifferente, ovviamente.

<<Beh, almeno posso accompagnarvi con la jeep fino a casa di Derek, visto che siete entrambi con l'autobus?>> chiese Stiles. Strappò un sorriso ad Isaac che accettò.

Arrivati da Derek, che subito cacciò via Stiles e si arrabbiò con Isaac per averlo coinvolto, ci disse che aveva cercato tracce dei due beta per tutta la mattinata, ma che non aveva ricavato nulla. Era davvero fuori di sé.

<<Allora diamoci da fare. Escludendo le zone che hai già controllato, andiamo a cercare da altre parti. Ora siamo in tre>> dissi.

<<Quattro!>> mi corresse Peter, che stava entrando in casa proprio in quel momento.

<<Okay! Forza, non dobbiamo perdere altro tempo>> disse Derek. Così uscimmo tutti di lì, ci dividemmo e cominciammo le nostre ricerche.


Iniziammo a cercare tracce dei nostri amici, girando il bosco in lungo e in largo, ma fu vano: Erica e Boyd erano scomparsi. La difficoltà era anche data dal fatto che gli alpha in quanto tali riuscivano a nascondere il loro odore, ma non credevo possibile che riuscissero a nascondere anche quello dei beta. Quando raggiunsi Isaac in una radura, lo trovai concentrato. Gli occhi chiusi col volto rivolto al cielo. Mi avvicinai cercando di non disturbarlo.

<<Niente ...>> disse stringendo i pugni. Riaprì gli occhi e mi guardò. Scossi la testa per dire che neanche io avevo trovato nulla.

<<Non possono essere scomparsi nel nulla!>> esclamò.

<<Secondo me dovevamo riflettere un po' di più, prima di partire alla cieca>> dissi. Isaac mi fulminò con lo sguardo.

<<Non mi sembra la pensassi così prima! E poi più tempo passa più sarà difficile rintracciarli!>>

<<Hai ragione. Ma mentre correvo, pensavo ... non ti sei chiesto perché a scuola abbiamo sentito l'odore dell'alpha-omega?>>

<<Giocava con noi. Per questo abbiamo faticato a trovarlo>>.

<<Esatto! Ora credo che gli altri stiano facendo lo stesso!>>

<<Un alpha potrà pure nascondere o meno il suo odore, ma Erica e Boyd non possono!>>

<<E se gli alpha hanno trovato un modo per farlo al posto loro?>>

<<Derek e Peter ce ne avrebbero parlato. E poi ... non li abbandonerei comunque>> disse.

<<Non sto dicendo di abbandonarli! Sto solo dicendo che forse prima dovremmo cercare di ricostruire i fatti!>>.

Isaac incrociò le braccia. <<Dai, allora. Ricostruiamo i fatti>>.

<<Bene ... ehm ... dov'erano Erica e Boyd prima che scomparissero?>> chiesi.

<<Non lo so>>.

<<Dopo scuola saranno pur andati da qualche parte!>> esclamai.

<<Sì. Uscivano insieme. Ma di solito non gli faccio il quarto grado per sapere ogni loro mossa, quindi non so dov'erano>>. La sua voce era un misto di rabbia, tristezza e paura. Sospirai, non sapendo più che dire.

<<Posso continuare la mia ricerca?>> mi chiese ironico. Annuii. Non avevo altro da aggiungere che potesse convincerlo a tentare un nuovo approccio.

<<Scusa ... - disse. – Ma questa situazione mi manda fuori di testa>>.

<<Non preoccuparti>>.

Si guardò un po' intorno, poi disse: <<Casa di Eliza non è lontana. Vorrei dirle cos'è successo. So cos'ha detto Derek e ho notato quanto si è arrabbiato quando ha visto Stiles. Ma erano ... sono anche loro amici e hanno il diritto di sapere>>. Annuii e lui sparì in mezzo agli alberi.

***

Eccomi! Non sono scomparsa come Erica e Boyd (per vostra immensa sfortuna!).

Vi annuncio che siamo più o meno a metà della storia ... così, giusto per svilirvi se vi siete già stufati, o per farvi saltare di gioia se state apprezzando almeno un pochino pochino il racconto. Ho come la sensazione che voi pochissimi che lo state seguendo scapperete via a gambe levate non appena leggerete queste righe. Sempre che non l'abbiate già fatto ... in tal caso sto parlando da sola.

Vabbè, basta, mi sto scavando la fossa con le mie stesse mani!

Spero non mi abbandonerete!

Quindi vi dico: CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!

Ciao ciao!

Cla ;)

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