Capitolo 9: ISAAC

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Quando fuori da scuola rividi la ragazza della libreria dirigersi verso di me, la stessa che Erica stava per aggredire, non capii come avesse potuto trovarmi. Poi però mi ricordai di quanto fosse pettegola la figlia di Charlie, Cloe.

Anche sotto tutta quella pioggia, rallentai l'andatura, così che potesse raggiungermi. Ma non ci riuscì. Cadde in mezzo al fango rovinosamente, suscitando le risa di tutti i ragazzi che le stavano passando a fianco. Quella ragazza era proprio un Caterpillar! Neanche io riuscii a trattenere un sorriso mentre la raggiungevo per darle una mano a rialzarsi.

Era zuppa di pioggia ... e di fango. E tutto per ringraziarmi del mio comportamento alla Hills! Che tipa strana e ... interessante. Ma doveva stare alla larga da me, attirava già fin troppi guai senza che mi intromettessi io nella sua vita. Sentii Erica chiamarmi dall'autobus che stava per partire, così la lasciai lì cercando di troncare in modo netto quel lieve ma già presente legame che si era instaurato: il fatto che mi avesse cercato e che io avessi apprezzato la cosa, non era da ignorare. Mi dispiacque moltissimo essere così sgarbato con lei. Non sapevo neanche il suo nome, dopo che aveva passato di tutto per incontrarmi.

<<Cos'è quell'aria afflitta? Non credevo che le ragazze avessero qualche influenza sul tuo umore!>> scherzò Erica quando la raggiunsi nello scuolabus.

<<Ma come? Non ti sei accorta che era quella sfigatella della libreria?>> disse Boyd ridendo.

Lo fulminai con lo sguardo.

<<Ma dai! – riprese Erica sorpresa. – E' venuta per te? E cosa ti ha detto? E tu cos'hai risposto?>>.

Che stress, quante domande. Mi limitai a guardare fuori dal finestrino per tutto il tragitto, ignorando le insistenze di Erica.

Scesi qualche fermata prima, insieme a Scott.

<<Posso venire con te?>> gli chiesi.

<<Ma certo! Solo che io devo andare da Deaton>>.

<<Non preoccuparti ... magari ti do una mano col lavoro>>.

<<D'accordo>>.

Il Dottor Deaton era il datore di lavoro di Scott. Un veterinario che a tempo libero - e non - aiutava noi licantropi. Era un personaggio piuttosto misterioso; ancora non sapevamo come conoscesse tante cose su licantropi e cacciatori. A me piaceva pensarlo un po' come un nostro custode o guardiano, che vegliava su di noi.

<<Ciao Scott! Isaac, che sorpresa!>> ci salutò il dottore.

<<Salve signor Deaton!>>. Avevo motivo di pensare che mi avesse preso in simpatia tempo prima, quando già una volta ero andato all'ambulatorio per parlare un po' con Scott. Mi fidavo di Scott, anche se non faceva esattamente parte del branco. Lui riusciva a fare sempre la cosa giusta.

<<Suppongo che tu abbia un problema>> mi disse Scott sorridendo.

<<Già ...>>

<<E perché non ne parli con Derek? O con Erica e Boyd?>>

<<Loro non capirebbero. E poi te l'ho già detto. Mi fido di te. Più che di loro>>.

<<Meglio che non lo vengano a sapere!>> rise il dottore.

<<Non credo se ne farebbero un problema, in realtà>> dissi.

<<Vuoi che vada?>> chiese il signor Deaton.

<<Come vuole>> dissi.

<<Bene allora! Perché sono curioso!>>

TEEN WOLF - I'm somethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora