Capitolo 33: ISAAC

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Quel mattino a scuola percepii l'odore dell'omega. E non solo io. Anche Scott e Boyd lo sentirono già dopo essere scesi dall'autobus. Ne approfittammo per far capire a Erica quale odore distinguere. Provammo anche con Jackson, ma a lui non interessava quanti lupi mannari ci fossero in giro. L'importante era che non dessero fastidio a lui. "All'anima del branco!" pensai.

L'omega non capitò mai in classe con me, né con gli altri. Perciò ci venne il dubbio che non si trattasse di uno studente: perché non un professore o un bidello o il custode delle chiavi, qualcuno del personale, insomma! In corridoi percepimmo la sua scia più di una volta, ma seguendola finivamo sempre per girare in tondo. Era furbo ... molto. Durante l'ora di pranzo avvertimmo Derek, che ci informò che avrebbe sorvegliato il perimetro della scuola. A mensa, il lupo misterioso non si fece vivo e il nervosismo che aleggiava tra noi del branco era palpabile.

<<Possibile che in quattro non riusciamo a trovarlo?>> dissi irritato.

<<Posso darvi una mano?>> chiese Allison.

<<Non credo saremo utili senza un superfiuto>> disse Stiles.

<<No, però potresti provare a convincere Jackson a darci una mano. A te di solito da retta.>> disse Scott a Allison.

<<Non ci serve il suo aiuto>> riferì scontrosamente Boyd.

<<Non possiamo restare qui a mangiare. Dobbiamo dividerci e cercarlo>> suggerì Erica.

<<Dividerci è rischioso. Non sappiamo quanto sia forte>> affermai.

<<Allora andiamo a coppie. Boyd, andiamo a fare un giro!>>. Erica prese la mano del suo ragazzo ed uscirono dalla mensa. Io e Scott ci guardammo e, dopo un'alzata di spalla sincrona, eseguimmo l'ordine. <<Occhi aperti>> disse Scott a Stiles ed Allison prima che ci allontanassimo.

Percorremmo tutti i corridoi della scuola in lungo e in largo, comprese le aule, gli spogliatoi e i bagni.

<<È rimasto l'ufficio del preside ...>> disse Scott sconsolato per la scarsità del nostro successo. In quell'istante mi arrivò un messaggio da Erica, che non dava notizie migliori. Scott mi guardò interrogativo. <<Niente neanche loro>> riferii.

La campanella che indicava la fine della pausa pranzo suonò, così i corridoi si affollarono di studenti che tornavano in classe. Fu in quel momento che sia io sia Scott percepimmo di nuovo l'odore dell'omega. Senza dir nulla, cominciammo a dirigerci verso la direzione che indicava la scia: ci stavamo allontanando dalle aule e stavamo andando verso ...

<<La palestra!>> esclamammo all'unisono. Iniziammo a correre, sapendo ora dove andare. Scendemmo le scale e contemporaneamente inviai un SMS sia a Erica che a Derek con l'informazione appena acquisita.

Spalancammo le porte della palestra e ci invase un forte odore di sangue che ci bloccò entrambi all'ingresso. Era buio, perché durante quell'ora nessuna classe aveva lezione di ginnastica, ma questo non era un problema per noi licantropi. Ci guardammo un po' intorno, ma non vedemmo né udimmo nulla. Solo il ferroso sentore del sangue mescolato al puzzo dell'omega.

<<Vedi nulla?>> chiesi.

<<No - rispose Scott. - Andiamo a dare un'occhiata>> aggiunse poi.

Entrammo nel campo, ma non c'era più una scia precisa da seguire, perché l'aria era impregnata di quel mix di odori, tanto da non discernere con precisione dove fosse la fonte. Così andai verso gli spalti, l'unico luogo che poteva nascondere qualcosa.

TEEN WOLF - I'm somethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora