Capitolo 75: SCOTT

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Jennifer era affiancata da Derek, pronta ad affrontare me e Deucalion. Se me lo avessero detto prima, non ci avrei mai creduto, eppure era lei che aveva mietuto vittime innocenti solo per una vendetta personale. Deucalion con il suo branco di pazzi non aveva toccato umani. Ovvio, non era un santo, ma dei due il meno peggio. E la mia priorità era fermare quell'abominio di donna che voleva uccidere mia madre. Derek ... era logico che si fosse schierato con lei, ne aveva subite di tutti i colori a causa di Deucalion. Erica e Boyd erano morti e lui era il prossimo della lista.

Lo scontro tra il Darach e il demone lupo cominciò a favore di quest'ultimo, poiché l'ultimo sacrificio di Jennifer non era andato a buon fine.

Sorrisi soddisfatto.

<<Che cos'hai fatto?>> gridò lei.

Derek mi guardò interrogativo.

<<Io niente!>> continuai a sorridere.

Il combattimento tra i due continuò e, malgrado tutto, Jennifer mise a tappeto Deucalion. Ciò avvenne grazie all'eclissi di luna: differentemente da come aveva sperato Erica, l'eclissi ci toglieva ogni briciolo di potere.

Jennifer si preparò per dare il colpo finale a Deucalion, ma Derek la fermò.

<<Aspetta! – le disse - Lui non sa come sei veramente. Non sa come è diventato il tuo volto a causa sua>>.

Io mi andai a nascondere, umano e indifeso, senza capire più che intenzioni avesse Derek.

<<Non credi che dovrebbe vederti?>> continuò lui.

Jennifer lo guardò con le palpebre ridotte a fessure, poi sorrise. <<Sì. Direi di sì>>.

Poggiò una mano sugli occhi ciechi di Deucalion e gli donò la vista con una magia druidica.

<<Ora guardami!>> gli gridò contro. Deucalion non se lo lasciò ripetere due volte, essendo al momento inerme contro di lei.

Il viso di Jennifer si tramutò: pelle viva e graffiata con grumi di sangue sparsi su tutto il volto. Gli occhi erano senza palpebre e le labbra talmente sottili da sembrare inesistenti, scoprendo degli orribili denti digrignati. Non aveva più un capello, così come non aveva più un briciolo della bellezza che la caratterizzava.

Deucalion rabbrividì. <<Guarda cos'hai fatto!>> gli ringhiò addosso il Darach.

Alzò una mano armata di unghie lunghissime come fossero artigli, ma prima che potesse sferrare il colpo, Derek le si scaraventò contro. Era finita l'eclissi.

Il Darach, preso alla sprovvista, cade a terra, ma prima che Derek riuscisse ad attaccarla ancora, lei si protesse con un cerchio di polvere di frassino.

Derek ringhiò adirato. <<Vigliacca!>>, le urlò contro.

Mi avvicinai anch'io e cercai di superare il cerchio di polvere.

<<Non ci riuscirai!>>, rise beffarda Jennifer.

Allungai le braccia in avanti e cominciai a spingere contro la barriera invisibile che la proteggeva. Dovevo farcela. Isaac ce l'aveva fatta grazie alla forza di volontà. Anch'io ce l'avrei fatta.

Sentii la forza fluire e crescere dentro di me e quando vidi il sorriso scomparire dalle labbra di Jennifer, capii che avevo vinto. Continuai a forzare la barriera e quella si ruppe, spargendo la polvere di frassino in mille direzioni.

<<Non è possibile!>> bisbigliò il Darach.

<<Oh, sì che lo è!>>

<<Bene, allora! Uccidimi e i tuoi occhi cambieranno colore! Non è vero Derek?>> cominciò a difendersi quella con le parole.

<<I suoi, forse. Ma i miei no!>> disse Deucalion, che scattò verso Jennifer e ne squarciò la gola con un'artigliata fatale.

Dopodiché si voltò verso me e Derek, in attesa che ponessimo fine alla sua vita. Ma noi ci guardammo e di comune accordo decidemmo che Deucalion, ormai senza branco, non era più un pericolo.

<<Ennis lo hai ucciso tu stesso per prenderne i poteri. Kali è stata uccisa dal Darach e Ethan ed Aiden non ti seguiranno. Direi che ora sei più simile a un omega che ad un alpha>> constatò Derek.

<<Sì. Direi che puoi andare. Con la promessa che non farai ritorno né ci disturberai più>> aggiunsi.

Deucalion, stupito da tanta misericordia, accettò.

<<E tu, Derek? Cos'è successo hai tuoi occhi?>> gli chiesi.

<<Non sono più un alpha, se è questo che intendi. Ma, in realtà non credo di esserlo mai stato. Hai presente quando usiamo i nostri poteri per alleviare il dolore di qualcuno?>>

Annuii.

<<Un alpha può direttamente guarire una persona. Io l'ho fatto con Cora, ma per farlo, bisogna usare quella forza, quella scintilla di potere in più che un alpha ha ... e perderla. Non sono così orgoglioso e avaro di potere da lasciar morire mia sorella.>>

<<Oggi sei quell'alpha più di ogni altro giorno>> dissi.

<<Anche tu>>.

<<Io?>> esclamai.

<<Spezzare il cerchio di polvere ha fatto di te un alpha, quell'alpha originale che sei!>> mi sorrise.

<<Davvero?>>

<<Oh sì! Ora sei tu ad avere gli occhi rossi. E direi che è ora che tu raggiunga il tuo eterogeneo branco!>>

<<Tu cosa farai?>> gli chiesi.

<<Credo che partirò per un po'. Io e Cora lasceremo la città. Tranquillo, Scott! – aggiunse quando mi vide rattristato. – Non è un addio! Infondo, con il Nemeton attivo, credo che prima o poi avrete bisogno di me!>>


Deaton mi aspettava in ambulatorio in attesa di resoconti. Sua sorella, la professoressa Morrell, era il druido di Deucalion. Ciò nonostante lei ci aveva aiutato quando aveva potuto: fu lei che mandò la ragazza misteriosa a salvare Isaac dalle grinfie degli alpha quando scoprì dove risiedevano. Deucalion avrebbe voluto ucciderla, ma fortunatamente riuscii ad intromettermi per salvarla.

Derek e Cora erano partiti e Peter era scomparso dalla circolazione, così come Deucalion. Il corpo di Jennifer non era più dove l'avevamo lasciato io e Derek quando tornai sul posto, il che non fu confortante ...

Il lato positivo fu avere Ethan e Aiden dalla nostra parte: il primo innamorato perso di Danny e il secondo di Lydia. Povero Stiles!

Mia madre, il padre di Stiles e Chris stavano benissimo. Io avevo il problema di mio padre, agente dell'FBI che sostituì lo sceriffo mentre era sotto al Nemeton. Eppure, ora che era tornato, papà non aveva intenzione di andarsene e continuava a passare a casa nostra per parlarmi.

<<Penserai che sono un pessimo figlio, doc ... gli sbatto continuamente la porta in faccia. Non riesco ancora a perdonarlo per ciò che ha fatto. E mi chiedo dove trovi il coraggio di ripresentarsi>> gli dissi.

<<Non spetta a me giudicare. Credo che tu abbia i tuoi motivi per comportarti come credi. E poi, Scott, penso anche che se tu hai la forza di diventare un alpha, allora hai la volontà per fare qualunque altra cosa!>> mi sorrise.

<<Grazie!>>

Isaac si affacciò dalla porta dell'ambulatorio.

<<Isaac! Come va?>> chiese Alan.

Lui scosse la testa. Era distrutto: occhiaie viola a indicare l'assenza di riposo, capelli scomposti che sembravano essere stati pettinati con un frullatore.

Dopo le varie vicende, Deaton aveva proposto di portare Eliza a casa sua: l'ospedale non sarebbe servito. Era già passato un giorno e lei ancora non aveva aperto gli occhi.

<<Va bene ... torna pure da lei, io ti raggiungo. Scott, vuoi venire?>>

Acconsentii.

***


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