Capitolo 48: ELIZABETH

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Tutto il piano avrebbe funzionato solo se Sam avesse notato che io e Stiles ci stavamo dirigendo nel bosco. Supponendo che, come già accaduto, mi tenesse d'occhio, c'era un'alta probabilità che ciò accadesse.

Dopo pranzo, io e il mio amico uscimmo di casa.

<<Fai attenzione>> mi sussurrò Isaac mentre mi abbracciava prima che me ne andassi.

<<Promesso - Gli diedi un bacio fugace sulle labbra. - Il resto a quando sarà tutto finito>> dissi poi. Mi sorrise e mi lasciò andare. Lui e Scott avrebbero aspettato a casa mia una nostra chiamata, mentre io e Stiles salimmo sulla sua jeep partendo verso l'avventura.

<<Sembra strano che certe cose da lupi le possiamo risolvere solo noi comuni umani>> mi disse intanto che guidava.

<<Già! Questo fa pensare che avere dei superpoteri a volte non risolve gran che!>>

<<Pare di no!>> esclamò soddisfatto. Entrambi eravamo fieri di essere utili e indispensabili per qualcosa: catturare Sam ci avrebbe dato la possibilità di avere risposte. Sapere dove fossero Erica e Boyd, sapere perché li avevano presi e cosa volesse un intero branco di alpha da noi.

<<Allora, hai in mente qualche idea su come distrarre Sam mentre io finisco di mettere la polvere fatata?>> mi chiese.

<<Forse ... ma spero non serva. Comunque, nel caso si verifichi la necessità di uno scambio di ruoli, hai portato una seconda boccetta col faggio?>>

<<Frassino! Sì, ce l'ho. Prendila, è nel mio zaino>> mi corresse e rispose. Estrassi dalla sua borsa una bottiglietta prismatica e col tappo di sughero, al cui interno era racchiusa della sabbia nera, e la misi nella tasca della felpa.

<<Certo che i lupi mannari e la botanica non vanno d'accordo. Strozzalupo, frassino, sorbo degli uccellatori. Chissà se sono allergici al polline e ai pioppi!>> scherzai.

<<Mai visto uno di loro starnutire, quindi non credo!>> rise.

Eravamo tutti e due tesi per il nostro compito, perciò ci trovammo a ironizzare un po' sugli eventi per non far cedere i nervi. Arrivati nella radura, Stiles parcheggiò. Ci guardammo un po' intorno e, dopo un'occhiata reciproca, scendemmo. Da quel momento in poi dovevamo fare attenzione a quel che dicevamo, perché Sam poteva essere in ascolto. Mi avvicinai cauta alla porta d'ingrasso e bussai, sapendo che nessuno avrebbe risposto. Provai di nuovo e poi tentai di aprirla girando la maniglia. La porta si aprì, dato che Stiles e Scott non avevano inchiavato quel mattino.

<<È aperta! - finsi di stupirmi. Stiles mi raggiunse. - Tu resta qui, io faccio un giro intorno alla casa per vedere se c'è qualcuno. Semmai poi entriamo>> gli dissi.

<<Okay, ma fai attenzione>> rispose. Mi sembrava di girare la scena di un film: battute pronte e mosse preparate. I problemi sarebbero giunti con gli imprevisti che avrebbe portato la new entry Sam. Cominciai ad incamminarmi intorno alla casa, guardando fra gli alberi nel fitto della foresta per scorgere qualche presenza. Mi trovavo esattamente sul retro della casa quando mi imbattei nel presunto alpha.

Alla sua vista sgranai gli occhi: <<Ancora tu? Cosa ci fai qui?>> gli chiesi sgarbatamente.

<<E ciao anche a te!>> mi sorrise lui. Tutta la mia cattiveria gli scivolava addosso come nulla fosse.

<<Ti ho chiesto cosa ci fai qui! Mi seguivi?>>. Avevamo deciso di comune accordo che non avrei cambiato atteggiamento verso di lui, sia per non destare sospetti, sia perché così ero molto, ma molto, più spontanea.

TEEN WOLF - I'm somethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora