Capitolo 79: ELIZABETH

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<<Non so come fare. È impossibile cercare di avere sempre l'umore costante. Dovrei essere di pietra, dovrei essere inanimata. E non posso ... non voglio. So cosa c'è in gioco. Ma se devo vivere in questo modo, cioè non vivere ... tanto vale morire>>, dissi.

<<Non credo che gli altri apprezzerebbero ciò che mi stai dicendo>>.

<<Per questo lo sto dicendo a te>>.

<<Credi che io lo apprezzi?>>

<<No. Credo che tu capisca e che sia oggettivo. Quindi sai che ho ragione>>.

Deaton era diventato il mio migliore confidente nei momenti di massima depressione.

<<Non hai ragione, Eliza. Il tuo sacrificio non è l'unica soluzione. Ce n'è sempre un'altra. Bisogna solo trovarla!>>, mi sorrise.

<<E tu sai qual è?>>, sospirai.

<<Forse, ma non so se ti piacerà>>, confessò Deaton.

<<Qualsiasi cosa pur di non insabbiare le mie emozioni o esplodere!>>

<<Bene. Saresti allora disposta perdere i tuoi poteri?>>



C'era una soluzione. Non era detto che funzionasse, ma dovevo tentare. Non volevo morire per un'overdose di magia e soprattutto non volevo portare tutta Beacon Hills con me nella tomba.

Avrei provato, ma prima dovevo parlare con Isaac. Avevo una sgradevole sensazione che mi attanagliava lo stomaco, sensazione di cui ora non avevo bisogno se non volevo saltare in aria e fare fuochi d'artificio magici. Ma era difficile restare apatica!

Mi incontrai con lui proprio quel pomeriggio a casa mia – nostra ormai – e gli raccontai tutto quello che mi aveva detto Deaton senza fermarmi. Stavo riuscendo a controllarmi, ma non appena terminai il resoconto, il cielo cominciò a ingrigirsi.

<<C'è una minima certezza che allontanandoti dal Nemeton i tuoi poteri spariscano?>>, chiese.

<<No. È solo una supposizione. Dato che si sono attivati grazie a quell'albero, forse starne lontana potrebbe essere una soluzione>>.

Stavo cominciando a spaventarmi, il fatto che lui fosse così pensieroso mi fece temere il peggio e non mi trattenni dal fargli la domanda che più mi premeva da quando Deaton mi aveva dato la soluzione.

<<Isaac ... se io me ne andassi, tu verresti con me?>>

Alzò lo sguardo su di me, quei bellissimi occhi azzurri mi intrappolarono e con fermezza riuscirono a riportare la tranquillità nel mio cuore.

Le nuvole si diradarono, il cielo si rischiarò e Isaac sorrise accorgendosene.

<<Tu speri davvero di andartene e di lasciarmi qui?>>, disse falsamente offeso.

<<Ti sto chiedendo tanto. Sei sicuro di volerlo?>>. Volevo accertarmi che lui ne fosse certo, non volevo farlo incamminare in un'avventura di cui poi si sarebbe pentito. Ero felice che stesse scegliendo me, ma allo stesso tempo mi sentivo in colpa per l'egoismo di volerlo al mio fianco anche dall'altra parte del mondo.

Mi prese una mano e la strinse, la portò alle labbra e la baciò. <<Sono sicuro. Scott e gl'altri saranno sempre il mio branco. Ma anche tu lo sei. Non posso e non voglio lasciarti sola a gestire tutto questo. Fai parte del mio mondo e della mia vita e non basteranno quattro draghi per allontanarti da me!>>

TEEN WOLF - I'm somethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora