"Il tempo lenisce ogni ricordo e ogni dolore,
ma nulla può cancellare il passato,
bello o brutto che sia"
- H. C.Ritengo sia del tutto inutile rientrare a scuola il venerdì per poi avere il weekend libero. Insomma, se sono rimasta a casa da martedì a giovedì tanto valeva che mi facessi anche il venerdì a casa e prolungassi il fine settimana, ma il signor Carter questa mattina è stato irremovibile: «Hai ripreso a muovere il tuo piede? Bene, fila a scuola ragazzina ha annunciato solerte mentre mi strattonava malamente di dosso le coperte e spalancava le imposte della portafinestra.
E come da programma, eccomi qui: sto uscendo adesso da due ore di matematica con il Tricheco, che per tutta la lezione ha guardato in maniera quasi sconcertata i grafici disegnati da se stesso sulla lavagna e di tanto in tanto borbottava qualcosa sull'assurdità della risoluzione del problema che trattava limiti e probabilità. Quante probabilità ci sono che Camille Carter abbia capito qualcosa? Zero su cento.
Direi che almeno questa probabilità l'ho capita...
Scuoto la testa e alzo gli occhi esasperata. Nessuno della mia famiglia ha mai intrapreso la strada dei numeri e della logica: mio padre si è laureato in legge ad Harvard pagandosi la retta facendo il sommelier, termine pomposo per indicare cameriere, in uno di quei ristoranti lussuosi dove sul tavolo sono posizionate trentasette posate diverse, e se sgarri a prendere il cucchiaio o la forchetta giusta per mangiare quello che ti hanno servito, allora sei un rifiuto della società.
Bah, queste cose non le concepisco proprio. Fatto sta che mio padre ha fatto legge, mentre mia madre... Beh, lei amava tantissimo i fiori: ha mollato il college per dedicarsi a essi...
Ricordo che quando ancora potevamo essere definiti una famiglia e vivevamo a Orange County, e si parla di quando avevo all'incirca cinque anni, molto spesso mi sedevo sulle scale di casa nostra e la osservavo canticchiare serena mentre curava i fiori del prato davanti casa. Un vivido ricordo di mia madre inizia a insinuarsi pericolosamente nella mia mente e rallento il passo, mentre il respiro si fa più pesante...
***
«Amore, vieni qui» mi sta chiamando la mamma. Oggi è bellissima. È uno di quei giorni in cui viene a trovarci il Dottor Cuore Felice e la mamma sta meglio. Quando quel signore viene da noi sta sempre meglio, allora esce fuori e cura le piante del nostro giardino. La mamma dice che i fiori hanno un'anima, ma io non ho ancora ben capito cosa sia un'anima; l'ho chiesto a papà e ha detto che è una specie di fantasma che sta dentro il corpo di tutte le persone, però sono un po' confusa: vuol dire che dentro ho Casper?
Mi alzo dai gradini e li scendo uno alla volta, piano, come mi dice sempre papà perché ha paura che io possa cadere; ma con me c'è Mr Gingol. Il mio pupazzo non permetterebbe a niente di farmi del male, nemmeno alle scale. «Dai amore, su. Vieni dalla mamma» mi chiama nuovamente la mamma che è seduta per terra vicino ai fiori, con le mani tese verso di me che mi aspetta e in testa ha il suo cappello di paglia che io e papà le abbiamo regalato per la festa della mamma. La mamma nei periodi buoni, come dice papà, va a lavorare ogni giorno in un bellissimo negozio tutto di vetro dove ci sono un sacco di fiori coloratissimi e lei li conosce tutti. Sa anche i loro nomi, ma io non li ricordo mai e lei dice che sono un pesce rosso.
Che schifo il pesce... Puah!
Vado tra le braccia della mamma che mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia e io la abbraccio forte, forte con ancora in mano Mr Gingol: anche lui vuole molto bene alla mamma e vuole abbracciarla.
«Il mio fiorellino» dice la mamma e mi carezza i ricci: oggi ha voluto mettermi un fiocco giallo tra i capelli e ha detto che sono il suo piccolo raggio di sole. «Vedi? Queste sono le gardenie» continua a dirmi la mamma sempre tenendomi abbracciata con una mano e con l'altra mi indica dei fiori a palla che in realtà sono altri piccoli fiori tutti vicini, vicini. Rido perché sono buffi. Si abbracciano tutti quanti insieme...

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Hundred Kisses
ChickLitCamille Carter, adorabile diciottenne paranoica e alle prese con l'ultimo anno di liceo, si vede costretta a trasferirsi con il papà strampalato avvocato e Bronx, il fedele huskydgli dagli occhi di due colori differenti. L'arrivo della famiglia Car...