"Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare."
- Karl Gustav Jung
«Benvenuti alla Newport High School, l'istituto che offre un mare di possibilità» trillo falsamente per la milionesima volta con un sorriso da ebete stampato in faccia, mentre consegno l'ennesimo volantino all'ennesimo sedicenne incastrato dai genitori a venire a visitare quest'istituto: scappate sciocchi.
Voglio davvero conoscere quell'idiota che ha inventato e stampato questa frase che mi vedo costretta a ripetere da due ore a questa parte. «Benvenuti alla Newport High School, l'istituto che offre un mare di possibilità» sento borbottare cupa Priscilla con un tono di voce schifato e annoiato, mi sfugge una breve risata. La professoressa di artistica mi ha incastrata questa mattina mettendomi a distribuire ai possibili nuovi iscritti questi stupidi volantini davanti all'ingresso della palestra.
«Scusami ma io che diavolo c'entro con la tua opera di volantinaggio? Dovrei esser dentro a prendere posto per osservare la sfilata dei figaccioni della squadra di basket» si è lamentata malamente la mia amica, ma non ho ceduto affatto: «Muta e aiutami. Devo ricordarti che ho saltato due ore di storia contemporanea per aiutarti in biologia?» Lo so, sono stata meschina. Ma a mali estremi, estremi rimedi.
Porgo l'ennesimo (ho già detto ennesimo, vero?) volantino ad un genitore sorridente, spalleggia la figlia che sta guardando con occhi luccicanti l'intera folla della palestra e sorride eccitata: lo ammetto, siamo stati davvero bravi ad addobbare la scuola per l'occasione, ma il celio me ne scampi. Ho dovuto sopportare il coro delle cheerleader per tutta la settimana mentre passavano per i corridoi provando pezzi di coreografie e agitando i loro stupidi e inutili pompon.
Colgo indistintamente una figura posizionarsi davanti a me e mi affretto immediatamente a sorridere e porgere un altro volantino iniziando a rifilargli la pappardella, ma fatico a concludere la frase dato che vengo interrotta subito da un'Evan sorridente. Mi cinge i fianchi baciandomi con tanta passione da sorprendermi. Strabuzzo gli occhi piacevolmente sorpresa, ma non mi lamento, anzi ricambio il bacio cingendogli il viso con le mani e sorrido contro le sue labbra.
«Mmm... l'unica possibilità che mi può offrire quest'istituto è quella di rapirti e portarti in qualche luogo appartato per salutarti come si deve. Senza che mio zio s'incazzi a morte con te, ovviamente» mormora ammiccando lussuriosamente, scostando leggermente il capo dal mio viso. Lo fisso ancora destabilizzata e scioccata dalle sue parole: ho il cuore a mille e sento le guance andarmi in fiamme.
«Evan» esclamo tirandogli un pugno scherzoso sul petto mentre altre persone ci sfilano accanto; con la coda dell'occhio noto Priscilla che getta i volantini nel cestino accanto alle porte della palestra e, a braccia conserte, si mette a guardarci con un sorriso sornione. Quando i suoi occhi incrociano i miei simula un volgarissimo gesto con le dita e indica con l'indice la parte opposta del corridoio, dove ci sono gli spogliatoi.
«Che c'è?» domanda Evan visibilmente confuso dalla mia espressione esterrefatta e si volta verso Priscilla che si ricompone immediatamente e sorride angelica. Quella ragazza è peggio di Satana.
«Ehi fustaccio! Niente macchina vistosa oggi?» lo saluta la ragazza asiatica con una faccia da bronzo pazzesca. Oggi, tanto per cambiare, ha pensato che venire a scuola vestita la felpa di Stitch fosse un ottimo messaggio da trasmettere alle nuove matricole. E le scarpe? Vogliamo parlarne? Sono coordinate alla felpa.
«No, niente macchine vistose oggi» le risponde sereno Evan scoccandole un sorriso adorabile, scioglie il nostro abbraccio e mi si rivolge: «Ti aspetto dentro? O dopo sparisci del tutto?» mi chiede guardandomi negli occhi. Rimango senza fiato: non credo mi abituerò mai ai suoi occhi verdi, sarò condannata a sbavargli dietro per sempre.
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Hundred Kisses
Chick-LitCamille Carter, adorabile diciottenne paranoica e alle prese con l'ultimo anno di liceo, si vede costretta a trasferirsi con il papà strampalato avvocato e Bronx, il fedele huskydgli dagli occhi di due colori differenti. L'arrivo della famiglia Car...