I said it before, I won't say it again
Love is a game to you, it's not pretend
Maybe if I fall asleep, I won't breathe rightCan nobody hear me?
I got a lot that's on my mind
I cannot breathe
Can you hear it, too?- Imagine Dragons, Hear me
Apro gli occhi che vengono feriti immediatamente dal sole che filtra dalle persiane socchiuse. Sbatto lentamente le palpebre e confusa mi stiracchio sul letto, poi abbasso lo sguardo verso i miei piedi. Sento almeno un quintale schiacciarli e mi sollevo piano per ritrovare Bronx accucciato sopra a essi.
Accucciato è un aggettivo poco consono per un husky di almeno settanta chili, di cui venti saranno solo di sofficiosissimo pelo nero e bianco. Bronx è il mio unico grande migliore amico da quasi dieci anni. Sfilo lentamente i piedi da sotto il suo corpo per evitare di svegliarlo. Emana anche fin troppo calore; in inverno è ottimo come termosifone. I suoni delle sirene della polizia, le auto che vanno e vengono, le urla della gente sulla strada. Washington è tornata attiva, come d'abitudine.
Mi alzo in piedi e vado verso la porta della mia camera sulla quale è appeso un calendario. Lo guardo e vedo che è cerchiata in nero la data di oggi e vicino a essa c'è disegnato un teschio. Dio santo, è solo il dodici settembre! In alcuni paesi la gente è ancora in vacanza.
Sbuffo sonoramente, mi gratto l'ammasso di ricci arruffato che ho in testa e entro nella stanza da bagno. Oggi io e mio padre dobbiamo trasferirci per "il mio bene" a Newport. Ma stiamo scherzando? Io l'ho scoperto da pochi giorni dove si trova e sto lasciando Washington per andare in una fottutissima cittadina sperduta su una costa qualsiasi dell'Oregon? Non che l'Oregon abbia più di una costa, ma non mi entusiasma molto cambiare nuovamente città e soprattutto non mi attira l'idea di dover iniziare l'anno scolastico, l'ultimo tra le altre cose, in una nuova scuola e ripartire da zero.
Chi è quel pazzo demente che ama essere il "nuovo arrivato"? Inoltre sembra una di quelle patetiche storielle che iniziano tutte con un trascolo, una nuova città, nuovi amici, feste.
Disgustoso.
In realtà non ho amici al di fuori del mio cane e, credetemi, va benissimo così: potrebbe diventare terribilmente imbarazzante dover dare delle spiegazioni ogni sei, otto mesi a una persona per il tuo ennesimo e imminente trasloco; quindi va benissimo così. So che un giorno tutta questa merda finirà... almeno me lo auguro!
Mi posiziono davanti al lavandino sgombero ormai da tutto tranne che da due spazzolini da denti e un tubetto di dentifricio. Prendo in mano il mio spazzolino e ci spalmo sopra pigramente l'impasto bianco, poi apro il rubinetto e mi lavo prima i denti e poi la faccia con acqua gelida. O faccio così, o torno a strisciare verso il mio letto. Rabbrividisco e subito tutti i miei sensi si risvegliano mentre mi beo della sensazione dell'acqua fresca sulla pelle. Allungo la mano verso il portasciugamani e prendo, dopo qualche tentativo, il pezzo di stoffa morbida e me lo porto al viso. Alzo il capo e mentre mi tampono la faccia con l'asciugamano guardo il mio volto. Inarco leggermente le sopracciglia e inclino il capo: un paio di occhi grigio chiaro mi fissano annoiati e i ricci vanno da tutte le parti. Due labbra rosse sono arricciate in una smorfia dolente e sicuramente anche loro avrebbero preferito rimanere a letto piuttosto che essere ferocemente aggredite dal dentifricio alla menta! Per quanto riguarda i boccoli neri, un giorno darò ascolto a quella vocina che mi sussurra in continuazione di raparmi a zero. Sbuffo e rimetto a posto l'asciugamano.
«Camille! Camille! Hai tirato fuori il culo dal letto o devo venire io a strattonarti con la forza? Muoviti!» tuona una voce dal fondo del corridoio. Oddio, ti prego. Anche oggi no...
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Hundred Kisses
Genç Kız EdebiyatıCamille Carter, adorabile diciottenne paranoica e alle prese con l'ultimo anno di liceo, si vede costretta a trasferirsi con il papà strampalato avvocato e Bronx, il fedele huskydgli dagli occhi di due colori differenti. L'arrivo della famiglia Car...