"La scrittura è il punto di rottura tra me e la realtà. È l'unica via di fuga che conosco dalla vita, dalle lacrime e da tutto questo buio opprimente che corrode il mio cuore"
- H. C.
Dopo circa quarantacinque minuti di camminata sotto gli ultimi raggi cocenti del sole di fine settembre, io e Bronx siamo finalmente giunti sullo sterrato che conduce a casa mia. Eureka! Da qui mancano solo dieci minuti e finalmente potrò togliermi le scarpe, i calzini, far respirare i miei poveri piedi e fiondarmi con la testa dentro il frigo. Primo per rinfrescarla, e secondo per sbranare qualsiasi cosa possa essere definita commestibile.
«Ti sei comportato da animale Bronx!» rimprovero la bestia per l'ennesima volta da quando ci siamo incamminati e lui piagnucola abbassando ulteriormente il muso; credo che sia sinceramente pentito. È da quando abbiamo lasciato la NHS che ciondola col capo ed emette piccoli guaiti lamentosi. Eh già; ci siamo presi un brutto spavento tutt'e due, ma già in passato, due anni fa, quando stavo tornando da scuola un ragazzo con un passa montagna nero mi si parò davanti brandendo un coltello e minacciandomi di morte se non fossi rimasta in silenzio e non gli avessi consegnato tutto il contenuto del mio zainetto.
Ringrazio Dio che Bronx fosse con me quel giorno e inutile dire che non appena lo dissi a mio padre, in meno di tre giorni eravamo già altrove. Sospiro e mi metto le mani in tasca.
Tutto sommato, ora che ripenso alla giornata di oggi, come primo giorno di scuola non è andato poi così male. Bronx si ferma immediatamente non appena siamo a pochi metri di distanza dal nostro viale di ghiaia e drizza coda e orecchie, mettendosi in ascolto. Si volta verso uno dei tornanti posti sulla montagna dietro casa nostra, che porta sicuramente da qualche parte nel bosco, e inizia ad abbaiare. «Che c'è Bronx? Perché fai lo strano?» domando voltandomi nella direzione dove sta guardando e proprio lì, per la frazione di un secondo, vediamo una fiancata rosso scuro un po' trasandata di un veicolo sfrecciare su per il tornante e sparire più in alto, tra la vegetazione del bosco.
«È solo un'auto Bronx. Smettila» lo richiamo, ma lui rimane lì imperterrito a fissare lo stesso punto di prima. Incrocio le braccia sul petto stizzita e lui si gira a guardarmi con i suoi occhi assottigliati. È nervoso.
«Ma si può sapere che hai? Senti» sbotto «io ho fame, e se tu vuoi andare in cerca di coniglietti o cip e ciop sei libero di farlo. Ma scordati i bocconcini di carne» lo minaccio e quello mi abbaia contro due volte iniziando a scodinzolare entusiasta.
I bocconcini di carne fanno miracoli: cane goloso e credulone; ti spetta l'ennesima scatoletta di cibo per cani. «Vediamo chi arriva per primo?» lo sfido mettendomi in posizione da corsa e cerco di caricarmi. La chiamavano Usain Bolt...
«Uno... Due... Tre!»
Appena scatto alla mia ineguagliabile velocità della lumaca vedo Bronx che, maestosamente, mi supera come se niente fosse e ha già quasi raggiunto le scalinate rocciose. Mi ritrovo a ridere di cuore di questi stupidi giochetti e continuo a correre fino a quando non sono vicino al mio cane che prende ad abbaiare e saltare eccitato: ha vinto e vuole giocare ancora, ma io vorrei solo evitare di sputare i polmoni e mettere qualcosa sotto ai denti; sto morendo di fame.
«Ok... ok... dopo» cerco di calmare Bronx tre un fiatone e l'altro «Dopo mangiato, usciamo a giocare. Promesso» e detto questo lui si mette a ululare. Bah; i cani...
***
Quasi un'ora dopo sono ancora plasmata sul divano in salotto che guardo il grande televisore a schermo piatto posizionato sopra il termosifone per ricchi, e osservo Gordon Ramsay sbraitare contro una povera donna che ha sbagliato a friggere i fiori di zucca: è rosso in volto e il suo ciuffo biondo scatta da una parte all'altra. Mi allungo nuovamente sul tavolino basso di legno sul quale ci sono diversi pacchetti di patatine e cibarie. Ai miei piedi Bronx borbotta sazio e soddisfatto e mordicchia il suo bastoncino dentale. Afferro le patatine al formaggio e ne prendo un'altra manciata, riporto l'attenzione sull'ennesimo episodio di Masterchef , che giunge alla conclusione, e non appena iniziano i titoli di coda, Bronx si mette ad abbaiare e a scodinzolare; poi zampetta via ed esce fuori dall'arcata che divide il soggiorno dal corridoio che porta in cucina e sul retro.
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Hundred Kisses
Romanzi rosa / ChickLitCamille Carter, adorabile diciottenne paranoica e alle prese con l'ultimo anno di liceo, si vede costretta a trasferirsi con il papà strampalato avvocato e Bronx, il fedele huskydgli dagli occhi di due colori differenti. L'arrivo della famiglia Car...