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-Siamo qui riuniti oggi...-mi scappò quasi da ridere e Carl se ne accorse guardandomi e interrompendo un attimo per avvicinarsi così io gli sussurrai

-Per celebrare l'unione di questo uomo e questa donna nel sacro vincolo del matrimonio- lui cominciò a ridere facendo ridere anche me e attirando l'attenzione di tutti

-Degna figlia dei Lewis-disse mentre rideva e come disse questo gli agenti sembrarono più interessati a me

-Continuiamo...-disse cominciando un discorso noioso e molto serio e complicato di cui non capii quasi niente fino a quando disse quello per cui ci avevano fatti riunire

-Il futuro Master di Keira sarà...-disse per fare suspance inutile

-Carl-lo ripresi

-Zero!-

-CARL!-urlai e dalla parte si sentì un

-NO!!!-inutile dire che era Zero che usciva dalla massa furioso

-No no no no no no e NO!-continuò raggiungendoci

-No lo devo dire io!-dissi

-Taci tu!-gridò

-Te lo puoi sognare!-gridai di rimando

-Se non la pianti non ti lascerò in vita nemmeno due giorni, giuro che ti uccido!-

-Meglio la morte che appartenere ad un tipo come te!-

-Cos' hai detto mocciosa?!-mi venne incontro minaccioso

-Quello che hai sentito idiota!-

-Ma io ti ammazzo!-fece saltandomi addosso venendo fermato, io provai a saltargli addosso e mi fermarono. Alla fine provavamo a tirarci calci a distanza

-BASTA!-urlò Carl

-Zero se tu sei solo non avrai mai la missione che desideri, sono stato chiaro?! Scegli, o lei ed avrai più probabilità per la missione o niente e nessuno!-chiarì

-Non può farmi questo signore!-urlò lui

-SCEGLI!-lo fece tacere Carl.

Zero mi guardò con amarezza e disprezzo e si dimenò fino a lasciarsi mollare e lo stesso fecero con me, lui mi si avvicinò e disse con tono gelido

-Ti voglio tra mezz'ora nella quinta sala per l'allenamento se manchi o se arrivi tardi sei morta!-ringhiò voltando le spalle e andandosene, non dissi niente e rimasi a fissarlo incuriosita: perché voleva a tutti i costi quella fatidica missione? Non poteva lasciarmi stare e smetterla con questa tortura per entrambi?

Mi diedero una mappa del edificio e mi fissavano, strinsi i pugni e arrabbiata mi feci seria dirigendomi verso l'uscita della sala

-Keira! ...quello sguardo...-disse Carl guardandomi a bocca aperta, io mi voltai e uscii dalla stanza per andare a cercare la quinta sala.



-Comincia con venti giri di corsa-disse Zero senza nemmeno guardarmi, io mi piegai e feci per togliermi i tacchi

-Fanno parte della divisa e dovrai averli anche durante le missioni, devi correre con quelli-

-Che?! Ma è impossibile!-mi difesi

-Nulla di tutto quello che mi è successo oggi è possibile quindi smettila di lamentarti e comincia a fare qualcosa per il tuo Master!-gridò, stetti in silenzio e mi riallacciai le scarpe per poi cominciare a correre. Ho rischiato di rompermi le caviglie in quell'allenamento e non sapevo che era solo l'inizio.

Tutti i giorni Zero mi allenava facendomi fare una tecnica al giorno ma la pretendeva perfetta, senza una sbavatura e pretendeva la perfezione entro fine giornata. Io mi impegnavo come non mai e avevo dolori ovunque e ferite ma a lui sembrava non importare fino a quando un giorno per farmi vedere una posizione delle braccia e come al suo solito mi prese i polsi io mi trattenni dal non gridare perché avevo tutti i segni dell'allenamento fatto su terra e non in palestra, e inoltre da qualche giorno avevo i pezzi di pelle morta che mi cadevano sia dalle mani che dai piedi, lui mi capovolse la mano in modo he il mio dorso fosse sul suo palmo

-Ti fa tanto male?-chiese

-No-dissi

-Bugiarda-fece, io gli tolsi la mano dalla sua

-Continuiamo?-chiesi, lui sbuffò nervoso e continuò con l'allenamento senza menzionare le mie ferite, solo alla fine della lezione mi disse di seguirlo e mi accompagnò in infermeria... non sapevo nemmeno che esistesse. Mi fece sedere poi prese della crema verde e cominciò a spalmarmela sui palmi delle mani per poi mettere delle bende bianche e leggere, le bendò molto bene e ciò mi fece pensare che comunque lui doveva esserci abituato

-A che cosa si riferiva Carl?-chiesi mentre bendava l'altra mano

-Ai fatti miei!-rimasi in silenzio sapendo che di certo sarebbe finito con un litigio quel dialogo se avessi continuato

-Senti guarda che...-fece un po' nervoso

-Che?-chiesi

-Che non te lo volevo dire subito ma qui i Jolly vengono marchiati con il nome del proprio Master-disse finendo la fasciatura

-Quindi?-

-Quindi ti devi tatuare il mio nome-taglio corto

-Che?! Ma neanche per sogno!-

-Non tirarla per le lunghe devi e basta!-urlò

-Dove?-domandai e il suo sguardo si fece maligno

-Questa è la parte divertente: lo dovrò scegliere io!-disse prima di uscire dall'infermeria lasciandomi a bocca aperta.

Quanto lo odiavo! L'essere più insopportabile della terra lo dovevo avere proprio io come Master! Io che rispettavo qualcuno e gli appartenevo, dovevo obbedire agli ordini e sacrificarmi per un tipo così antipatico, vendicatore, sfruttatore, ribelle personaggio che si fosse mai visto sulla faccia della terra e lui lo sapeva che più quel sorrisetto si faceva vedere, più la voglia di prenderlo a pugni cresceva!

Com'era possibile che tanta ottusità stesse all'interno di una sola persona e che ella sappia che la sua sola presenza ti faccia saltare i nervi?!


Qualche giorno dopo venni a sapere che mi avevano fissato la data del test che mi permetteva di diventare in tutto e per tutto il Jolly di Zero... quanto mi faceva innervosire il solo pronunciarlo era una cosa anormale. Non ero nemmeno riuscita a farmi qualche amico a parte Simon perché non avevo tempo di vedere nessuno, se non di litigare con Lynsey e Drake prima di andare a dormire giusto per farmi calmare i nervi e augurare la buonanotte mentre mancava poco che non ci strozzassimo a vicenda. Il letto era diventato qualcosa di paradisiaco anche solo alla vista e i miei poveri muscoli non ne potevano più di cominciare a muoversi già alle cinque del mattino per l'allenamento.

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora