Uscii dalla doccia e mi ritrovai disteso sul mio letto Ike che ancora non se ne era andato
-Sai una cosa?-chiese con le mano dietro la testa e lo sguardo fisso sul soffitto
-Il rapporto che abbiamo io e te non è minimamente paragonabile a quello di Drake e Lynsey...-
-Mi vorresti come Lynsey?-chiesi guardandolo, lui alzò la testa di scatto
-Ma stai scherzando?!-disse per poi cambiare espressione e guardarmi fisso negli occhi, mi sentii in dovere di parlare
-Non cercavo di difendere Mathew prima... volevo solo sperare che lui non avesse nulla a che fare con suo zio per evitare spargimenti di sangue... non credo che sarei mai in grado di uccidere... per questo...-spiegai ma mi fermai quando Zero si alzò e mi venne in contro, poggiò una mano sulla mia testa e disse
-Devo dirti che loro comunque ci sono riusciti benissimo ed è per questo che noi due siamo qui... loro sanno uccidere e non temono di farlo come te...-mi accarezzo dolcemente i capelli
-Come fai a farlo?-chiesi guardandolo fisso in quei suo occhi verdi che quasi mi infastidivano perché mi mancava il loro colore rosso
-Penso che i miei genitori l'hanno fatto e che ora sono certamente all'inferno... piuttosto che perderli per sempre preferisco così... ma comunque chiudo gli occhi... non riesco ad avere il pieno controllo su di me se guardo negli occhi le persone-spiegò e capii dal suo tono che avrebbe vivamente preferito non dire nulla riguardo questo argomento ma che me lo aveva detto solo perché io mi ero lasciata andare
-Io non devo essere pronta ad uccidere comunque...-pensai ad alta voce
-Devo essere pronta a morire-lui lasciò cadere la mano senza controllo facendola ciondolare, poi uscì dalla stanza senza dire altro.
Parlare con lui mi faceva stare male e bene allo stesso tempo, forse perché eravamo talmente sinceri che ci sbattevamo la verità in faccia da soli prima che lo potesse fare qualcun altro.
-Aria ti va di passeggiare?-chiese Mathew subito dopo cena, vidi il mio presunto fratello incupirsi
-Sì certo-dissi alzandomi da tavola e dirigendomi con lui verso la spiaggia.
Notte scura, luna chiara, stelle semplicemente meravigliose che illuminavano la notte come piccole lampadine in un soffitto infinito.
Mio padre citava sempre una frase di Oscar Wilde: "Siamo tutti nel fango ma alcuni di noi guardano verso le stelle", mi faceva pensare...
-Hai freddo?-chiese svegliandomi dai miei pensieri malinconici
-No sto bene grazie, come ti senti ora?-
-Sono ancora preoccupato...-
-Rilassati in fondo dopodomani saremo già a casa no?-chiesi
-Forse dovrei comunque telefonare...-fece dubbioso...il telefono si può rintracciare magari con qualche attrezzo di Zero e io sapevo come fare grazie ai libri che avevo letto
-Se proprio non puoi farne a meno-dissi io e lui mi guardò negli occhi, i suo occhi azzurri erano in tinta con quelli del mare e mi facevano mancare il fiato
-Sei davvero così preoccupato?-chiesi
-Abbastanza ma... non credo che chiamerò... hai ragione tu-non dissi più nulla e lui nemmeno, passammo il resto della serata a passeggiare per poi salutarci per andare a dormire dato che a causa del viaggio eravamo molto stanchi.
Passarono due giorni velocemente senza nemmeno una discussione particolare, tornammo dal viaggio e io andai in macchina con gli amici di Ike divertendomi molto di più di quando ero partita qualche giorno prima, erano molto più simpatici e attivi, avevamo passato tutto il tempo a cantare canzoni a squarciagola e a fare battute idiote.
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JOLLY
FantasyKeira, una ragazza come tante altre scopre il vero lavoro dei suoi genitori e la sua vita verrà totalmente ribaltata. Entra a far parte della MMJM costretta ad una vita che ha come alternativa la morte