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Durante il tragitto di ritorno raccontai tutto a Zero e lui ne fu contento

-Fantastico, quindi ora devo...-

-Ignorarla completamente come quando eri in mensa-conclusi continuando a camminare velocemente e con le orecchie pronte al minimo rumore come il mio Master

-Mi sembra strano che ti abbia chiamato solo per chiederti di me, mi sarebbe venuta in contro non mi sembra proprio un tipo timido-commentò

-No, mi ha chiesto anche se volevo far parte delle cheerleaders...non  penso proprio di accettare: sarebbe troppo appariscente per il ruolo da ragazza timida che sto recitando-

-No, non devi accettare assolutamente, salteresti troppo nell'occhio e poi non hai bisogno di una gonnellino volante per attirare il tuo obbiettivo-disse squadrandomi ancora, avvampai ma tentai di non farlo vedere.

Una volta a casa gli chiesi che cosa volesse mangiare e disse che non gli piaceva niente di quello che l'agenzia ci aveva procurato così gli dissi che sarei andata a fare la spesa se lui mi avesse fatto una lista di ciò che voleva. Per quella volta però preparai due panini semplicissimi e se li fece andare bene, subito dopo si sdraiò sul divano senza lasciarmi spazio

-Scusa ti scanseresti un po'?-chiesi

-Vai sulla poltrona-

-E' dura e scomoda!-

-Vai sull'altro divano-

-Non vedo bene la televisione-

-Vattene a dormire o fai quello che ti pare ma togliti dai piedi!-urlò, mi venne il nervoso, nessuna delle cose che stavo facendo veniva ricompensata con un minimo di riconoscimento, ma pensava davvero che quella ragazza deboluccia che interpretavo fossi io?! Forse si era dimenticato chi ero

-Senti un po' lurido...-stavo per incominciare ma qualcuno suonò alla porta, io e Ike spalancammo gli occhi fissandoci poi ad un certo punto vidi lui calmarsi come se gli fosse venuto in mente chi potesse essere. Con più tranquillità andai ad aprire la porta e mi trovai davanti Adrian, Lex e Cedric

-Ciao Aria!-dissero in coro

-Hey!-dissi facendoli entrare, andarono da Zero e lui subito si scansò facendoli sedere accanto a lui... che nervi! Mi chiusi in camera a studiare lasciandogli il piano libero.

Intanto che non avevo niente da fare mi scaricai qualche musica sul telefono e cominciai ad ascoltarla.





Decisi di andare a fare la spesa così scesi le scale sentando qualche discorso

-Ma tua sorella è fidanzata?-chiese Adrian

-Perché?!-chiese aggressivo il mio presunto fratello

-Scherzi?! E' tua sorella so che non l'hai mai vista in quel modo ma sai vero che una...-fece Cedric

-La finite?!-chiese lui

-D'accordo- dissero sconsolati entrambi

-Ragazzi che cavolo dite siamo a casa sua e poi lei potrebbe sentire!-li riprese Lex

-Sì ok ma rispondi alla domanda-continuò Cedric

-No! Non è fidanzata ma vi posso assicurare che se la toccate anche solo con un dito vi ammazzo!-sputò Ike furioso

-Ma perché ti scaldi tanto?! Rilassati siamo bravi ragazzi noi-questo era Adrian

-Lei è mia-disse solo e tutti si zittirono, mi mancò il fiato

-E' sotto la mia tutela e io la devo proteggere-disse con un tono incredibilmente serio e io ripresi a respirare. Aspettai appositamente qualche minuto per poi fare un po' di rumore e scendere le scale.

-Ike vado a fare la spesa... la lista-dissi un po' intimidita, lui me la porse e stranamente mi sentii tutti gli occhi puntanti addosso

-C'è qualche problema?-chiesi innocentemente

-No...-dissero

-Solo... le buste della spesa saranno pesanti vuoi che...-cominciò Lex

-Fatti un po' di muscoli Aria e cerca di tornare prima di cena-fu gelido il mio presunto fratello e tutti gli altri mi guardavano aspettando che io ribattessi

-Ike è successo qualcosa?-chiesi

-Niente perché?!-continuò nervoso

-Non trattarmi male-sussurrai lui stette zitto e io uscii dalla porta d'ingresso velocemente, appena varcai la porta un sorriso soddisfatto mi spuntò sul volto.

Arrivata al negozio più vicino comprai della frutta, della carne, e il caffè poi guardai la lista di Zero e mi occupai delle sue cose. Ike mi stava facendo venire il nervoso più di Zero e ci voleva tanto, sembrava quasi che si fosse trasformato o forse era solo un ottimo attore.

Dovevo ammettere che mi piaceva fare la spesa con i gusti di un'altra persona, non mi capitava di farla quasi mai e comunque non avevo proprio degli alimenti ma andavo ad intuito. Mi cadde di mano una vaschetta di carne, e andai per raccoglierla ma qualcuno mi precedette, un ragazzo alto, occhi color del mare e capelli come piume di corvo...Mathew.

Mi costrinsi ad arrossire

-Grazie-dissi timidamente

-Di niente-il suo sguardo di ghiaccio passò al mio carrello

-C'è un po' troppa roba per delle esili braccia come le tue...-commentò,

-Non posso fare altrimenti-dissi sorridendogli

-Vuoi che ti aiuti?-chiese, il suo tono non era dolce come le sue parole e le cose non camminavano a pari passo facendomi sentire incredibilmente sola

-No davvero grazie mille non occorre-sorrisi ancora, brutto dannato mi avrebbe dovuta accompagnare a casa e avrebbe scoperto dove vivo... anche se non ci vorrà molto a scoprirlo voglio comunque ritardare le loro indagini.

-Allora ciao-disse sempre con il suo tono indifferente

-Ciao...-risposi, alla cassa pagai ma il mio sguardo era rivolto all'esterno... diluviava, perfetto! Sperai vivamente che Zero avesse pensato a me o giuro che non gli avrei cucinato per il resto delle nostra convivenza.

Mi guardai intorno ma non vidi nessuna macchina eppure ero certa che lui ce l'avesse dato che ce l'aveva data l'agenzia... ma comunque andavamo a scuola in metro perché era più comodo e non dovevamo cercare parcheggio. Rimaneva il fatto che avevo cinque borse da portare da sola sotto la pioggia, davvero non capivo perché fosse così  ottuso e antipatico nei miei confronti, ero il Jolly e invece mi trattava come se fossi stata la sua schiava. Istintivamente mi portai una mano alla spalla dove mi avevano fatto il tatuaggio che era stato coperto dalla trasformazione

-Immaginavo che tu non ti fossi portata l'ombrello- disse un ragazzo dietro un ombrello rosso, lo spostò e mi permise di vedergli il volto

-Ike...-sussurrai, lui aveva un leggero sorriso soddisfatto, forse perché sapeva che mi aveva sorpresa

-Perché sei qui?-chiesi

-Che domande-disse venendomi in contro prese quattro borse e mi porse l'ombrello che io sostenni per non farlo bagnare

-Grazie-dissi, non sapevo nemmeno perché lo stavo dicendo ma mi sentii quasi in dovere di farlo, in fondo anche lui aveva degli obblighi nei miei confronti... credo...

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora