27

2K 116 14
                                    

Quella notte non dormii affatto perché continuavo a pensare a quello che avevo visto davanti alla camera di Zero, non ero gelosa anche perché tra me e lui non c'era nulla ma provavo una profonda stima nei suo atteggiamenti che anche se potevano sembrare altezzosi e forse un po' lo erano, sembrava che avesse capito tutto della vita e invece lo coglievo  nel mezzo di azioni sconsiderate... ma non potevo giudicare la ragazza.

Il suo aspetto non mi faceva certo sembrare che fosse una ragazza con la testa sulle spalle ma non potevo saperlo veramente anche perché comunque non era giusto giudicarla male.

Non mi sembrava molto in forma il mio Master e il suo solito sorriso beffardo su quel volto da prendere a schiaffi ieri non era presente...

Nervosamente mi alzai e andai a bussare alla camera di Simon

-Andiamo a fare colazione-dissi appena aprii, lui aveva la faccia assonnata mentre si voltava per vedere l'ora

-Sono le 4:30-si giustificò

-Non era una domanda Simon vestiti, io vado a prepararmi-mentre mi guardava ancora con gli occhi socchiusi annuì e andò a prepararsi mentre io andavo alle cabine per farmi vestire

Passando per i corridoi vidi Zero uscire dalla sua camera e appena si accorse della mia presenza voltò la testa di scatto

-Che ci fai qui?-chiese con tono duro e sguardo infuocato, mi mancava vederlo con quegli occhi lo devo ammettere

-Potrei farti la stessa domanda-risposi, lui mi guardò malissimo

-Sei insopportabile-era strano litigare con lui in quel momento, mi sembrava diverso sia lui che la situazione

-Lo sei anche tu-risposi

-Sai che mi fai ridere: sei una stupida idiota che pensa di poter controllare ogni singola cosa su questo mondo e ti atteggi in modo autoritario per essere temuta e allontanare le persone, ti credi superiore ma in realtà vali meno di niente e soprattutto tu non sei nessuno... è ora che qualcuno te lo dica chiaramente perché credo che tu stia cominciando davvero a credere che il mondo senza di te non posso andare avanti-lo disse con amarezza e un ghigno sul volto che mi destabilizzò completamente, sapevo che era diverso in quel momento e forse mi sarei dovuta comportare diversamente.

Annuii senza dire nulla e abbassai lo sguardo, comminai per la mia strada senza incrociare il suo volto, non volevo dire più nulla per paura che potesse darmi il colpo di grazia ma lo fece ugualmente quando gli passai di fianco, mi prese e mi sbatté al muro bloccandomi con una mano i polsi sopra la testa e con l'altra mi prese il viso per far combaciare il suo sguardo con il mio

-Sei debole... e mi disgusti-disse con una tale rabbia che mi sconvolse, mi mollò e cominciò a camminare frettolosamente verso la sua destinazione.



-Keira che hai?-chiese Simon sorseggiando un caffè, ormai lo avevo svegliato e chiudermi nella mia camera affranta sarebbe stato egoista da parte mia quindi mi obbligai ad entrare dentro la cabina e uscii dall'agenzia

-Ho avuto una discussione con Zero poco fa e... non mi va di parlarne-risposi, lui si incupì come non lo avevo mai visto e disse

-Non avresti dovuto incontrarlo... devi lasciarlo solo almeno fino a dopodomani-disse vago

-Che vuoi dire?-chiesi, perché non potevo stare con lui?

-Non posso dirtelo Keira ti ho già detto tante cose su di lui... devo lasciare che sia lui a dirtele-rispose e io mi arrabbiai

-Non fare lo stupido! Sono certa che nemmeno tu avresti potuto sapere nulla sul suo conto se non avessi avuto la possibilità di avere accesso alle sue informazioni presenti nel computer!-lui rimase a bocca aperta

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora