42

1.8K 112 5
                                    

Eravamo pronti per dedicarci nuovamente alla missione, io e Zero eravamo tornati a litigare come prima senza accennare all'avvicinamento e all'allontanamento che avevamo passato durante le "vacanze", la casa era rimasta pulita grazie all'altra ragazza che in mia assenza si era finta me e la ringraziai mentalmente quando vidi che ci aveva anche preparato da mangiare, era bello aiutare ed essere aiutati.

Quando arrivammo a casa e vidi la figura di Zero mi resi conto di quale cambiamento aveva subito quando era piccolo che lo aveva spinto a cambiare drasticamente anche fisicamente, dove aver avuto un mutamento di emozioni e un senso di solitudine talmente profondi da segnarlo per il resto della sua vita.

-So di essere meraviglioso ma smettila di fissarmi rossa, mi irriti!-mi resi conto solo in quel momento che lo stavo guardando da parecchio tempo, era rilassato sul divano mentre guardava una serie televisiva che di solito detestava

-Stavo solo notando che hai già cominciato a fare il fratello che si piazza sul divano e non combina niente dalla mattina alla sera... biondo!-risposi a tono per poi dirigermi verso le mie valigie

-Le mie sono già in camera-disse

-E allora?-chiesi

-E allora svuotale!-fece ovvio

-Certo come no!-dissi schietta

-Vuoi che mi arrabbio?!-urlò

-Vuoi che ti brucio tutti i vestiti?! Ricordati chi sono e poi pensa se devi comandarmi!-urlai

lui mi venne incontro furioso pronto a mettermi le mani addosso ma mi venne solo incontro con il petto costringendomi a sbattere la schiena contro il muro

-Devi obbedirmi!-ringhiò a un centimetro dal mio viso, sentivo il suo fiato furioso che mi accarezzava il viso

-Devi rinunciare-risposi, mi aspettavo che avesse cominciato prendermi per le spalle e ad urlare come un dannato trattenendosi dal non spiaccicarmi la faccia contro il muro ma non lo fece, mi guardò negli occhi per poi passare ad ogni parte del mio viso scrutandola come una tigre che sta attendendo che la sua preda si distragga.

Poi ritornò ai miei occhi ma non mi guardava più con rabbia ma aveva una punta di dolcezza quel suo sguardo che mi sorprese e mi fece arrossire leggermente, lui fece un leggero sorriso e passò alle mie labbra fissandole come se ne fosse ipnotizzato.

Il silenzio che ci circondava era snervante e assoluto, speravo vivamente che uno di noi due si sarebbe mosso facendo cadere un vaso o qualsiasi cosa pur di non sentire quel silenzio agonizzante

-Da quando la mia vicinanza ti fa arrossire?-chiese piuttosto divertito

-Da quando tu hai smesso di guardarmi in cagnesco?-chiesi, lui si accorse di come mi aveva guardato e fece un'espressione divertita, si appoggiò al muro duetto la mia testa abbassandosi al mio viso

-Ti conosco troppo bene ormai e ho capito tante cose di te, so quando devo mollare e quando posso insistere... in questo caso sono sicuro che un giorno mi obbedirai-lo disse come se sarebbe accaduto davvero... povero illuso!

-Tsk! Non darmi per scontata Zero, ho imparato a sorprenderti!-lo spinsi con un dito e lui si spostò, e pavoneggiandomi salii le scale dirigendomi verso camera mia

-Quindi i miei bagagli...-

-Te li disfi da solo Ike-annunciai chiudendo la porta alle mie spalle e preparando tutto l'occorrente per andare a scuola il giorno successivo.




-Ike è ora di alzarsi-dissi aprendo la sua porta, dormiva a torso nudo sul letto a faccia in su con i capelli che gli coprivano il viso... era sveglio, mi avvicinai lentamente e gli scostai i capelli dal viso ma lui ancora non si mosse.

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora